
A 63 anni dall’epico "26 luglio", che ha segnato il cammino nella lotta armata con il conseguente trionfo della Rivoluzione Cubana divenuta faro di cambiamento reale e di civiltà per il mondo, i diplomatici dell'America Latina del XXI secolo hanno evidenziato le conquiste e le sfide nella Regione.
La dichiarazione nel 2014 dell’America Latina e dei Caraibi come "Zona di Pace" durante il secondo vertice a L'Avana della Comunità degli Stati dell'America Latina e dei Caraibi (CELAC), la volontà dei governi della zona di mettere risorse statali al servizio dei settori più poveri e delle classi sfruttate beneficiando soggetti precedentemente esclusi, quali indigeni e donne, sono tra gli altri successi a livello locale, in cui si riconosce la collaborazione congiunta di Cuba nei settori della sanità e dell'istruzione.
Durante l'incontro "L'America Latina Oggi: risultati e sfide" presso l'Istituto Italo Latinoamericano (IILA) di Roma, hanno alzato le voci gli Ambasciatori della Repubblica Bolivariana del Venezuela Julian Isaias Rodriguez Diaz, della Repubblica del Nicaragua Monica Robelo Raffone e della Repubblica di El Salvador Sandra Elisabeth Guidos Ahimè, insieme ai rappresentanti delle ambasciate della Repubblica di Cuba e dello Stato Plurinazionale della Bolivia, il Consigliere Politico Roger Lopez Garcia e Luis Sánchez Gómez, Consigliere e Incaricato d'affari a.i., rispettivamente.
Tra le sfide è stata denunciata la guerra mediatica come parte della guerra di quinta generazione che attacca soprattutto il Venezuela per costringere il paese a obbedire agli ordini dell'imperialismo e dei suoi complici finanziari attraverso la diffusione d’ immagini di persone senza cibo o morte di fame senza tenere conto della realtà. Tanto meno i mass media riproducono i criteri dell’ organizzazioni internazionali come CEPAL(Commissione economica per l'America Latina e i Caraibi delle Nazioni Unite), l'UNESCO e la FAO che dicono il contrario. Gli ultimi due hanno recentemente certificato che non c’é nessuna crisi umanitaria in Venezuela.
Altri rischi che si valutano nella regione sono la posizione del Paraguay come uno dei principali avversari della sfera socialista del Mercosur, assieme al governo golpista di Michel Temer in Brasile con i processi e le false accuse contro Dilma Rousseff; e l'Argentina che ha avviato un processo di cancellazione della memoria con misure neoliberiste di variazioni negative per il ritorno delle forze conservatrici e il discredito dei governi Kirchner; c'è anche la richiesta dell'eliminazione del blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba dagli Stati Uniti per più di mezzo secolo.
In contrasto con l'imperialismo che continua a seminare guerre, i partecipanti alla riunione hanno valorizzato il livello delle relazioni tra i paesi appartenenti all’Alleanza Bolivariana per le Americhe(ALBA) che sostiene un messaggio completamente diverso; cioè di pace con giustizia e lo sviluppo sociale, in cui El Salvador, in qualità di osservatore, mantiene una posizione di fratellanza e solidarietà rispetto agli obiettivi del Sud-Sud.
Geraldina Colotti, giornalista italiana di "Il Manifesto" e moderatore dell'incontro ha sottolineato che in questi giorni di ricorrenze storiche degli anniversari 37° delle celebrazioni della Rivoluzione Popolare Sandinista in Nicaragua, il 205° della Dichiarazione di Indipendenza del Venezuela e il 63° del Giorno della Ribellione Nazionale cubana, l'America Latina si è rafforzata con l'esempio della Rivoluzione Socialista d'Ottobre pronta a celebrare il suo centenario nel 2017, insieme al beato monsignor Juan Arnulfo Romero (1917-1980), primo martire Arcivescovo di America.
Durante la celebrazione del 26/7 Roger Lopez Garcia, a nome dell'Ambasciata cubana ha detto che la battaglia decisiva per conservare il diritto di indipendenza e una vita dignitosa sono gli obiettivi che hanno alimentato la resistenza dell'isola, e anche si è soffermato sul lavoro di aggiornamento del modello economico al ritmo che i cubani hanno sovranamente deciso con l'unità del popolo nella costruzione del Socialismo sotto la guida del Presidente Raúl Castro Ruz e il leader storico Fidel che sta per compiere 90 anni.
Di fronte a una folta rappresentanza del corpo diplomatico, delle forze politiche, degli organizzazioni di solidarietà, di uomini d'affari, intellettuali e amici di Cuba, il diplomatico ha inoltre espresso la solidarietà e l'impegno incondizionato di Cuba alla Rivoluzione Bolivariana, con il governo del presidente Nicolas Maduro e l’ Unione Civica Militare del fratello popolo venezuelano.
Essere sempre nel 26/7, significa mai rinunciare alle conquiste del popolo cubano, non fermarsi per chiedere la cessazione di ogni politica ostile contro il nostro paese, tra cui il blocco; così come il ritorno del territorio illegalmente occupato dalla Base Navale di Guantánamo, ha concluso il Consigliere Politico.