OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Photo: Archivo

La statunitense Agenzia Centrale d’Intelligenza (CIA) ha avuto un ruolo chiave  nell’arresto del leader sudafricano Nelson Mandela, ch eportò al suo proceso e detenzione per circa 27 anni hanno informato i media domenica 15 maggio
In accordo con un’intervista all’ex agente Donald Rickard, che si ritirò  nel 1978 e andò a vivere in Colorado, la CIA aiutò a localizzare Mandela perché era il comunista più pericoloso del mondo, ha pubblicato il quotidiano Sowetan.
Nell’intervista, realizzata poco prima della sua morte il 30 marzo 2016 a 88 anni, Rickard  aveva confessato che “Eravamo al bordo del precipizio qui e lo dovevano arrestare. Mandela doveva essere detenuto”.
Poi ha aggiunto che non si pente d’aver fatto detenere Mandela.
Secondo dati storici, il leggendario combattente viveva in clandestinità e si faceva passare per autista quando fu arrestato nel 1962 nel suo cammino da Durban a Johannesburgh.
Dopo quel fatto fu giudicato, condannato all’ergastolo e confinato per 27 anni, prima della sua liberazione e della sue elezione come primo presidente negro del Sudafrica post apartheid, considerato uno dei politici più influenti del mondo.
Il The Sunday Times ha descritto la rivelazione come *una divulgazione bomba* che potrebbe far sì che l’Agenzia statunitense riveli la verità sulla sua relazione con il regime di apartheid.  
Rickard era un giovane diplomatico del consolato di Washington a Durban nel momento della detenzione di Mandela.
Quando gli hanno chiesto chiarimenti, nel 2012, del suo ruolo su quei fatti, lui affermò al Wall Street Journal: “È falso. Non c’è verità in questa storia”, ma senza dubbio poi cambiò idea e pose fine a quello che da decenni era come un segreto di corridoio. ( Traduzione GM – Granma Int.)