OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Caetano Veloso (s) e Gilberto Gil. Photo: Archivo

Artisti e intellettuali brasiliani hanno definito come un grave arretramento l’eliminazione del Ministero di Cultura del Brasile ed hanno chiesto in una carta aperta al presidente ad interim, Michel Temer, che recuperi questo Ministero che altrimenti verrà incorporato a quello dell’Educazione.
L’Associazione Busque Saber e el Gruppo d’Azione Parlamentare Pro-Musica Il quotidiano  O Globo ha pubblicato un manifesto, firmato tra molti, da  Caetano Veloso, Chico Buarque, Carlinhos Brown e Gilberto Gil, che è stato ministro di Cultura durante il governo di  Luiz Inácio Lula da Silva.
Nel messaggio criticano che il detto risparmio che si suppone deriverà dalla scomparsa del Ministero è un errore che non giustifica l’enorme pregiudizio che provocherà e assicurano che il ministero di Cultura non è un balcone per gli affari.
Gli artisti ritengono che le cultura brasiliana è destinata ad essere una fonte permanente di sviluppo e ricchezza economica con un politica adeguata.  
La scomparsa del Museo, insistono sopprimerà un mezzo per sviluppare la tolleranza e il rispetto della differenza, una cosa fondamentale per la situazione che sta attraversando il paese  immerso in un’acuta crisi politica e istituzionale.
"La cultura è la creazione del futuro e la preservazione del passato. Senza la promozione e la protezione della nostra cultura attraverso un ministero che si identifichi e si dedichi a questa, il Brasile chiuderà le cortine di un grandioso palcoscenico aperto al mondo.
La fusione del Ministero di Cultura e d’Educazione, secondo i promotori dell’ iniziativa mette a rischio conquiste come il regolamento del diritto d’autore, la legislazione di vari aspetti di Internet, la protezione del patrimonio e l’appoggio alle manifestazioni popolari.
Il Ministero di Cultura è una delle grandi conquiste dell’identità democratica brasiliana, continua il manifesto, che segnala la sua importanza per l’immagine internazionale del Brasile e la diffusione di un paese giovane, dinamico, accogliente e creativo.
Il Ministero di Cultura è stato uno degli otto dipartimenti soppressi dal presidente ad interim, Michel Temer, che sostituisce da giovedì 12 Dilma Rousseff, dopo che il Senato ha determinato l’apertura di un processo politico contro di lei. ( Traduzione GM – Granma Int.)