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La decisione del governo di presentare la candidatura “dell’arte dei pizzaioli di Napoli ” è stata molto commentata nel media della penisola europea e festeggiata soprattutto nella città del sud italiano.

“Creata 126 anni fa, la pizza rappresenta l’Italia in tutto il mondo”, ha segnalato il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, uno dei membri della commissione nazionale che ha preso la decisione e che ha esaminato anche una seconda candidatura: quella di un tradizionale rito religioso della città de L’Aquila, chiamato "Perdonanza Celestiniana".

"Diventare Patrimonio dell’Umanità non è solamente la maniera di riconoscere quella che è un’autentica arte, ma è anche rivendicare l’italianità della pizza”, ha segnalato a sua volta il ministro di Cultura, Dario Franceschini.

"La pizza, ha aggiunto, è diventata un prodotto tanto globale che molti paesi hanno dimenticato persino che è italiana e napoletana”.

La commissione ha segnalato che l’arte di fare la pizza ha avuto nel tempo una funzione di redenzione sociale ed è un elemento chiave dell’identità di un popolo.

Negli Stati Uniti è stato annunciata l’intenzione, nientemeno, di presentare la candidatura della pizza “stile americano”.

Tutti i documenti relativi alla proposta italiana sono stati inviati alla UNESCO, l’agenzia della ONU per l’educazione, la scienza e la cultura, e partendo da lì comincerà una lunga e complessa trattativa alla quale parteciperanno più di 200 paesi.

“Sino ad oggi la UNESCO non ha mai inserito come Patrimonio Materiale una tradizione vincolata ad un prodotto alimentare”, ha ricordato il curatore legale dell’ iniziativa italiana, Pierluigi Petrillo.

“Questa candidatura non è solo il simbolo della nostra identità, ma protegge un settore economico con un valore di circa 10.000 milioni di euro”, ha specificato Roberto Moncalvo, presidente dell’associazione dei produttori agricoli Coldiretti.

In Italia i lavoratori vincolati al mondo della pizza sono almeno 100.000 e a costoro ne vanno aggiunti altri 50.000 nei fine settimana”, ha aggiunto Moncalvo, precisando che ogni giorno dai forni italiani escono 5 milioni di pizze.

Va detto che i più forti consumatori nel mondo della pizza sono gli statunitensi con una media di 13 Kg. per persona l’anno, quasi il doppio degli italiani. ( Traduzione GM – Granma Int.)