5 dicembre 2015
Pretoria - Il Sudafrica e il mondo hanno compiuto due anni senza Nelson Mandela, ma qui non c’è la sensazione di una totale assenza.
Molti parlano di Madiba –chiamandolo così semplicemente- come se da un momento all’altro dovesse entrare dalle porte del Union Buildings come il padre del nuovo Sudafrica. Altri lo invocano quando si pensa a nuovi progetti e a quello che si deve fare nel mezzo di una lezione già appresa: il lungo cammino verso la libertà, che non ha marcia indietro.
"Mandela è morto serenamente nella sua casa a Johannesburgh", aveva detto il presidente Jacob Zuma in un commovente discorso quando rese nota la triste notizia, quel 5 dicembre del 2013.
Aveva 95 anni, dei quali 27 recluso nelle prigioni del apartheid, dalle quali uscì invitto e giunse ad essere presidente, il primo capo di Stato negro di un paese che è riuscito a far crollare i muri della discriminazione razziale.
Nelson Rolihlahla Mandela era nato a Mvezo, il 18 luglio del 1918). Nella nazione Arcobaleno celebrano la sua vita e la fondazione con il suo nome ha organizzato una serie di incontri tra i quali il famoso dialogo "Ricordando Mandela" e "Le lettere di Mandela", che sono state lette sabato 5 per ricordare i momenti più caldi dell’uomo, il padre, il figlio, il compagno e il figlio della terra africana.
Il 12 dicembre si realizzerà una nuova edizione della già tradizionale camminata per le strade di Pretoria, in onore di Madiba, il suo nome nel clan Xhosa nel quale nacque .
Il nome Nelson gli fu assegnato dalla sua prima insegnante all’inizio delle scuole, com’era usanza in Sudafrica negli anni ’20 del secolo scorso.
"Durante la mia vita ho dedicato questa lotta al popolo africano, ho combattuto contro la dominazione bianca e anche contro quella negra, ho lottato per l’ideale di una società libera e democratica ed è un ideale che spero di realizzare in vita, ma se sarà necessario, è un ideale per il quale sono disposto a morire”.
“Non mi sono mai preoccupato troppo per i premi individuali. Un uomo non diventa un combattente per la libertà con la speranza di vincere dei premi”.
“Ci troviamo all’alba di un secolo africano, un secolo nel quale l’Africa occuperà il suo posto legittimo tra le nazioni del mondo”.
Questi sono alcuni pensieri di Mandela che definiscono la sua figura universale.
Premio Nobel della Pace (1993), numerosi leaders internazionali andarono al suo funerale e c’è chi dice che Mandela aveva operato di nuovo il miracolo dell’unità, vedendo tutti quei dignitari presentargli gli ultimi onori. (Traduzione GM – Granma Int.)