OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

10 novembre 2015

Oggi si sono compiuti 40 anni dall’Indipendenza dell’Angola, ma per garantire la pace e la sovranità di questo paese africano furono necessari vari anni di lotta del suo popolo contro il colonialismo portoghese ed anche il generoso contributo di migliaia di cubani che, a 10.000 chilometri dalla Patria, andarono a combattere per una giusta causa.

La prima missione realizzata fu quella di aiutare con l’istruzione militare i combattenti del Movimento per la Liberazione dell’Angola.

Ma il tempo stringeva. Erano in pericolo la proclamazione dell’indipendenza e l’ incarico presidenziale del leader del MPLA , Agostinho Neto.

Le forze della UNITA e delle FNLA, comandate e finanziate da Sudafrica e Zaire, con le truppe del regime del apartheid, minacciavano di raggiungere Luanda e frustrare il processo indipendentista.

LEGATI FRATERNAMENTE NEL COMBATTIMENTO

Cuba, su richiesta di Agostihno Neto, inviò soldati a combattere assieme alle forze popolari per la liberazione dell’Angola.

Frenarono l’avanzata verso Luanda delle truppe della UNITA e delle FNLA, appoggiate dal potere bellico del regime sudafricano di apartheid.

In quattro mesi le fecero retrocedere sino alle frontiere con il Zaire e il Sudafrica.

Pochi anni dopo si scrisse un’altra storia di vita e di sangue tra angolani e cubani, che terminò nel 1988 con gli accordi che portarono la pace in Angola, l’indipendenza per la Namibia e la distruzione del regime razzista sudafricano.

“È stata una prodezza incredibile del popolo cubano”, dirà Fidel.

Quifangondo, Cabinda, Benguela, Cuito Cuanavale... restano come testimoni di tante azioni eroiche.

Là c’erano cubani degni che al ritorno portarono con sè solo la convinzione del dovere compiuto. (Traduzione GM - Granma Int.)