OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

“La Bolivia vive oggi un momento d’espansione della nuova egemonia sociale”, ha detto il vicepresidente boliviano, Álvaro García Linera, che ha offerto una conferenza magistrale a Città del Messico.

Di fronte a dirigenti politici della sinistra messicana, intellettuali, accademici e studenti universitari, Linera ha detto che l’esperienza boliviana rappresenta un modello alternativo a quello che esisteva dal tempo della conquista, per unificare le società con il dominio.

Uno degli ultimi sistemi di dominio culturale e sociale è stato quello neoliberista imposto in America Latina che ha rinchiuso le minoranze nei luoghi più residui delle repubbliche.

“Solo uno Stato rivoluzionario e plurinazionale può articolare nazioni e civiltà al suo interno, così come si sta costruendo in Bolivia”, ha affermato il vice presidente della nazione delle Ande.

“Da dieci anni, ha aggiunto, si edifica attraverso un processo costituente che è un momento di conflagrazione sociale contro le relazioni di dominio di vecchia data”.

Poi ha ricordato che dopo la vittoria elettorale del presidente Evo Morales nel 2005, nel 2008 ci fu il tentativo di colpo di Stato dell’oligarchia che non vuole riconoscere la volontà popolare.

García Linera ha definito questa congiuntura come punto di biforcazione e consolidamento della nuova egemonia che oggi s’irradia e cresce in questa nazione.

Come parte essenziale di questa tappa, s’iscrive la nuova Costituzione boliviana che riconosce i diritti collettivi dei popoli originari, includendo le loro forme di giustizia, le organizzazioni sociali e di rappresentazione della società.

(Traduzione GM – Granma Int.)