
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato che non ha pianificato modifiche per le politiche migratorie rispetto a Cuba, anche se è stata accordata l’apertura delle ambasciate a L’Avana e a Washington a partire dal 20 luglio.
"L’amministrazione non ha pianificato d’alterare la sua politica attuale, includendo la Legge di Ajuste Cubano, segala l’istanza con un comunicato ufficiale.
Cos’è la Legge di Ajuste cubano?
È una legislazione creata dal governo statunitense nel 1966 per concedere “protezione e asilo legale ai presunti rifugiati politici cubani che entrano nel suo territorio”.
Nonostante le contraddizioni della politica migratoria degli Stati Uniti, il Dipartimento di Stato nordamericano assicura nel comunicato che “promuove la migrazione sicura, legale e ordinata, così come l’implementazione degli accordi migratori esistenti”.
Ugualmente il documento reitera che il blocco contro Cuba necessita azioni del Congresso per la sua eliminazione, mentre le regole per i viaggi dei cittadini statunitensi a Cuba rimangono vigenti e sotto le disposizioni del Dipartimento del Tesoro.
La prossima apertura delle ambasciate non implica il ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra le due nazioni, dato che rimane il blocco economico, commerciale e finanziario imposto da Washington all’Isola da più di mezzo secolo.
Il blocco contro Ciba viola i Diritti Umani del popolo dei Caraibi: questa misura contravviene i principi e i diritti fondamentali del Diritto Internazionale, i Principi di Uguaglianza sovrana, il Principio di Non Intervento, il Principio d’Indipendenza e il Diritto alla Nazionalizzazione.
Una volta che gli USA si ritireranno dall’illegalmente occupata base navale di Guantánamo, finiscano le trasmissioni illecite di radio e televisione verso l’Isola e si compensi il popolo cubano per i danni umani ed economici provocati, saranno possibili delle relazioni normali.
(Traduzione GM – Granma Int.)





