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I 51 giorni di bombardamento israeliano nel luglio e agosto scorsi, hanno esasperato la devastazione in Gaza.

Nazioni Unite – Circa   860.000­ palestinesi nella Striscia di Gaza, la metà della popolazione, dipende dagli aiuti esterni per mangiare, situazione definita vergognosa dal funzionario delle Nazioni Unite, Pierre Krahenbul.

Il commissario generale dell’Agenzia della ONU per i Rifugiati della Palestina nel Vicino Oriente (Unrwa) ha attribuito il panorama attuale al blocco imposto da Israele dal 2007 e all’aggressione dell’estate scorsa.

contro il territorio di 360 chilometri quadrati, ha informato PL.

“Prima del blocco, 80.000 persone nella Striscia dipendevano dai nostri aiuti alimentari, cifra che si è moltiplicata partendo dalla perdita del lavoro e degli affari, come risultato dell’assedio”, ha aggiunto.

Krahenbul ha raccontato d’aver conosciuto un ex imprenditore di successo che ora sopravvive in una piccola abitazione con la sua famiglia e necessita della Unrwa per alimentarla. Questo caso illustra quello che succede li: lui aveva 50 dipendenti e esportava beni in Cisgiordania, Israele ed Europa, ma le sanzioni di Tel Aviv hanno distrutto il suo commercio.

Il commissario generale dell’agenzia creata nel 1950 per attendere il dramma umanitario dei palestinesi, ha precisato che nella Striscia decine di migliaia di esseri umani sono senza lavoro. Inoltre i 51 giorni di bombardamenti israeliani nel luglio e agosto scorsi, hanno provocato la devastazione in un territorio aggredito tre volte negli ultimi otto anni.

Nel suoi commenti il funzionario ha parlato anche della disperata situazione in Cisgiordania, dove l’occupazione militare di Tev Aviv e la sua colonizzazione impediscono lo sviluppo socio-economico.

Si tratta di una crisi esistenziale, di persone che mancano di una tetto sicuro, di alimenti e di lavoro o che perdono le loro proprietà, ha segnalato, definendo il panorama nei territori palestinesi.

La situazione dei rifugiati palestinesi è dura in tutti i luoghi, marcata dalle restrizioni d’accesso, dall’occupazione israeliana e dalla violenza derivata dal conflitto in Siria, ha sottolineato ancora.

( Traduzione GM – Granma Int.)