Mentre avanzano i lavori di riscatto organizzati dalle autorità, si teme che il numero dei morti aumenti. I feriti sono almeno 6500, strappati dalle macerie dopo il terribile terremoto.
Molti templi e statue costruiti nei secoli XII y XVIII dai re del Nepal sono ora in rovina.
La Torre Bhimsen, una delle maggiori attrazioni turistiche è distrutta per sempre.
Il terremoto 7,9 nella scala Richter ha fatto crollare nel centro di Katmandú, la capitale del paese, molti luoghi preziosi per la storia e la cultura, uccidendo e seppellendo centinaia di persone.
La Torre Bhimsen, nota come Torre Dharahara, una delle maggiori attrazioni della città, con 200 scalini a spirale, dichiarata Patrimonio Culturale dalla Unesco, è ridotta in macerie.
Anche la Piazza Durbar, uno dei luoghi emblematici più visitati dai turisti, e stata fortemente danneggiata dal terremoto più forte degli ultimi 80 anni in questo paese.
In rovina anche il Museo di Patan, il Palazzo di Basantapur, i Templi Hari Shanker e Uma Maheswar dove i turisti si scattavano le fotografie che ora pongono nelle reti sociali. lamentando la tragedia.
Vari esperti hanno sostenuto la speranza che alcuni luoghi d’interesse saranno restaurati, mentre molti altri resteranno solo nelle immagini e nella memoria dell’umanità.
Il Ministero degLi intErni, come ha informato EFE, ha precisato che il Centro Nazionale delle Operazioni d’Emergenza ha identificato 1300 corpi.
Le azioni di riscatto sono ostacolate dai danni al sistema di comunicazione e dalle strade distrutte, ha informato Aissa
García, inviata speciale di Telesur in Nepal. (Traduzione GM – Granma Int.)