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La Jacobson, ha partecipato ad una conferenza stampa nel Centro di Studi

Brookings, per parlare del prossimo Vertice delle Americhe che si svolgerà tra pochi giorni a Panama ed ha definito il sostegno offerto dai paesi della regione latinoamericana al Venezuela, come un esercizio di solidarietà basata nella retorica”.

“Le parole sono importanti come il tono con cui si dicono. Il tono che usano adesso i leaders dell’America Latina demonizza gli Stati Uniti, come fossero la fonte dei problemi del Venezuela e questo ci rende più difficile avanzare in maniera pragmatica”, ha aggiunto.

“Mi ha deluso che non ci siano altri paesi a difendere la decisione che le sanzioni non erano per danneggiare i venezuelani o il governo del Venezuela, nel loro insieme”, ha detto, insistendo che il suo governo si è allontanato da qualsiasi tipo d’ingerenza nella crisi del Venezuela.

La Jacobson ha insistito che gli Stati Uniti non desiderano che il Vertice delle Americhe divenga uno spazio nel quale la situazione con il Venezuela sia il tema protagonista, ed ha sottolineato l’importanza che si tocchino temi di carattere regionale d’interesse comune nel continente.

L’aumento delle tensioni tra i due paesi per via delle sanzioni e dei decreti d’ingerenza degli Stati Uniti, sarà però inevitabilmente uno dei temi che saranno presenti nel Vertice, che conterà sulla presenza del presidente Barack Hussein Obama.

I paesi latinoamericani hanno espresso in diversi Forum, come hanno fatto l’Unione degli Stati Sudamericani (UNASUR) e la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) la loro opposizione alle azioni ostili di Obama.

Il presidente nordamericano ha definito il Venezuela “una minaccia inusuale e straordinaria alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti”. (info CCS Caracas / Traduzione GM - Granma Int.)