I bombardamenti hanno provocato la morte di 856 civili, 417 rappresentanti delle forze di sicurezza e 2010 sono stati i feriti.
La città più pericolosa nel paese è Baghdad, dove sono morti 379 civili, indica il documento.
Le cifre della ONU non includono i casi di assassinio di massa nella provincia di Anbar dove si realizzano scontri armati tra i combattenti del gruppo yihadista “Stato Islamico” (EI) e i sanniti, che le autorità locali appoggiano, ha segnalato la AP.
La situazione in Iraq è instabile, soprattutto per i combattimenti che si sferrano contro i ribelli del EI.
Nel giugno scorso l’Esercito Islamico, che allora centrava le sue operazioni in Siria, aveva sferrato un’offensiva contro i territori del nord-ovest dell’Iraq, dove gli si unirono ex militari dell’esercito di Saddam Hussein e piccoli gruppi estremisti. (PL / Traduzione GM - Granma Int.)