
Per qualsiasi paese è un privilegio, una sorgente inesauribile d’orgoglio avere il migliore del mondo in qualsiasi sfera della vita.
Ma quando questo succede in un paese piccolo, aggredito dall’impero più poderoso che l’umanità ha mai conosciuto, con un’economia sotto sviluppata, in altre parole in una nazione del Sud, la grandezza della prodezza è semplicemente colossale.Cuba ha avuto vari dei primi del mondo nello sport, e anche se crediamo di sapere tutto su di loro, rilasciano rivelazioni che ci sorprendono sempre. Sennò domandatelo a Javier Sotomayor, il Príncipe delle Altezze, il saltanubi, o semplicemente il Soto.
Tra gli altri idoli che sono nostre glorie sportive, quello del paesino di Limonar ha raccontato che, nei Giochi Panamericani del 1991, fu al punto di «morire».
«Pochi conoscono questo aneddoto e solo i più vicini a me ne sanno qualcosa».
A quell’incontro continentale, nel quale l’Isola grande delle Antille fece storia togliendo il trono agli Stati Uniti sulla cima del medagliere, era giunto con l’etichetta di recordista mondiale con il suo salto di 2,44, il 29 luglio del 1989, in San Juan.
Era già l’uomo con più salti al disopra dei 2,40 metri, con sei, includendo due registri di 2,43, che furono anche vette del pianeta: una a cielo aperto e un’altra al coperto.
«Non c’erano opzioni che non fosse quella di vincere di fronte a rivali validi come il bahamese Troy Kemp, che era molto combattivo e per questo fu campione del mondo, e lo statunitense Hollis Conway, uno dei 15 che riuscì a superare i 2,40, precisamente nel marzo dello stesso 1991.
«Cominciai con 2,20, che non era molto perchè di solito cominciavo più in alto»
Lo superai al primo tentativo, così come Kemp y Conway, e la sbarra la mettemmo a 2,29; loro la superarono al primo, mentre io avevo già due errori. Volevo morire, che la terra mi seppellisse… Fui obbligato a rinunciare al terzo e a giocarmela in un salto: in 2,32.
«Sí, era un’alteza che dominavo; senza dubio ottenerla era un tentativo, ero obbligato, era una sfida, e come fosse poco, con Fidel nella gradinata appoggiandomi. Mi concentrai, guardai la bandiera perché ogni volta che la vedo m’ispiro – ancora oggi – e partii per fare il salto più difficile della mia carriera, anche se ero sicuro che lo avrei realizzato e fu così.
Vidi di sotteccchi il Comandante che sorrideva, rilassato e felice e io misi i miei rivali contro la parete. Per loro sarebbe stato difficile il 2,35, perchè dovevano farlo al primo tentativo».
Sotomayor disse che loro avevano già dato, ma potevano fare di più.
«Non sono allenatore ma ho molto rispetto per loro però sì che posso parlare con i protagonisti di oggi, dare un consiglio.
Non è che uno è l’ombelico del mondo, però possiamo ispirare.
Io avevo i miei riferimenti, Stevenson e Juantorena».
Un giorno il corridore fu a Limonar a visitare alcuni vicini di casa mia, e fu la prima volta che lo vidi da vicino e dissi: “Caspita! Juantorena!”. Me elettrizzò l’anima, e ogni volta che era presente alle mie competizioni era un motore che faceva sì che mi elevassi».
Ora racconta che ebbe la sorte di stare nella miglior marca dei suoi compagni Jorge L. Alfaro, Francisco Centelles e Luis E. Zayas. «Forse li ho ispirati e allora cotinuiamo con la stessa responsabilità con Cuba di quando competivamo».
SOTOMAYOR; CIFRE CHE ISPIRANO
58 salti sopra 2,40 metri, dal 1899.
21 sono di Sotomayor.
5 dei dieci migliori salti, includendo i primi quattro che sono di Sotomayor.
15 sono quelli che hanno superato i 2,40, Sotomayor è uno di loro.
6 sono quelli che lo hanno fatto piu d’una volta, Lui è uno di quelli.
2,45 m attuale record mondiale assoluto.
2,44 m fu record del mondo.
2,43 m fu record del mondo.
2,43 m fu record del mondo al coperto.
2,33 metri a soli 16 anni è un record di un’altra galassia.
1 medaglia d’oro nei Giochi Olimpici.
1 medaglia d’argento nei Giochi Olímpici.
6 titoli nei Campionati del Mondo.
2 medaglie d’argento nei Campionati del Mondo.
1 medaglia di bronzo nei Campionati del Mondo.
3 titoli nei Giochi Panamericani.
3 titoli nei Giochi Centroamericani e dei Caraibi. (GM/Granma Int.)




