
20 anni fa giunse alla culla dei Giochi Olimpici, in Grecia.
Nella sua capitale Atene, il giovane e forte mulatto festeggiò i suoi 22 anni. Di ritorno, nell’aereo che si dirigeva verso la Patria, la delegazione cubana festeggiava il terzo cumulo storico più alto di medaglie d’oro, con nove, e anche, allo stesso livello, il totale delle medaglie, con 27, ma lui non ne aveva nessuna sul petto.Il suo allenatore, Pedro Val, uno dei migliori preparatori dell’Isola grande delle Antille, senza distinzione di sports era un uomo molto loquace. Il mio compagno Ricardo López Hevia, un artista della fotografia, ebbe l’idea di dire al professore: «Senta, e questo, tanto grande e tanto forte, è restato in bianco». Gli rispose con una frase, divenuta oggi una profezia: «Non avrai un rullino sufficiente per contenere la quantità di foto che gli farai come campione».
Oggi è a Parigi cercando di fa crescere la sua leggenda dorata, perchè Pedro aveva assolutamente ragione.
Il suo alunno, Mijaín López Núñez, il figlio di Bartolo e di Leonor, è quattro volte campione olimpico, ha cinque corone mondiali, tre della Coppa del mondo e un titolo mondiale universitario.
Conta con cinque premi dorati nei Giochi Panamericani e tre nei Giochi Centroamericani e dei Caraibi. Come fosse poco sono nove anni che non perde un incontro, da quando nei Mondiali di Las Vegas, fu battuto dal turco Riza Kayaalp.
Starà alla ricerca della quinta medaglia d’oro consecutiva e lì ci sarà Rcardo per continuare a rispettare la sentenza espressa da Pedro.
Sarà il 6 agosto la data della prodezza attesa .È un giorno che Mijaín conosce molto bene perchè in una giornata simile, 12 anni fa, a Londra, ottenne le sua seconda vittoria olimpica.
Allora ebbe il suo primo incontro sotto i cinque anelli con Kayaalp, nelle semifinali, come avvenne a Tokio-2020, quello precedente. L’unica volta che lo vinse nelle finali fu a Río de Janeiro-2016.
Non è il 6 agosto il giorno più esaltante nella storia de Cuba nei Giochi Olimpici. Di fatto, solo il Gigante di Herradura ha trasformato in oro questo foglio dell’almanacco.
Nessun altro sportivo dell’Isola grande delle Antille ha vinto in questa data.
La quinta volta, oltre al commiato di una sfida dello sport mondiale potrebbe essere un regalo che fa a se stesso, perchè due giorni dopo festeggerà il suo 42º compleanno.
Ma anche se non ci sono dubbi sul fatto che lui è un’icone dello sport dell’Isola e del mondo, ci sono altre giornate che potrebbero dare a Cuba l’onore della gloria olimpica. (GM/ Granma Int.)