
Come molti nel mondo, il presidente francese Emmanuel Macron lamenta la morte di Maradona ed ha reso pubblico un testo dimostrativo di conoscenza calcistica e di non poca sensibilità poetica. Quarantacinque righe nelle quali traccia un profilo di chi è stato riconosciuto come il miglior calciatore di tutti i tempi.
Senza dubbio, nel penultimo paragrafo, sembra che un’aria inclassificabile sia penetrata da qualche apertura nel luogo in cui scrive e gli rende il polso nervoso: «Diego Maradona –scrive il presidente– vivrà anche questa allegria popolare in altri terreni.
Ma le su visite a Fidel Castro e Hugo Chávez avranno il sapore amaro della sconfitta, è nel campo in cui Maradona ha fatto la rivoluzione».
L’affermazione ha il classico sapore di un colpo di pistola nel mezzo di un concerto.
Com’è possibile rovinare lo stile in questa maniera?
Il presidente saprà quello che sono state le relazioni umane tra Maradona, Fidel y Chávez?
Noi cubani lo sappiamo bene e per questo abbiamo il diritto di offenderci,
Si dovrebbe cominciare chiarendogli che non erano “visite”, perchè non si possono definire come tali quegli incontri reiterati negli anni, a qualsiasi ora del giorno o della notte, nei quali s’irradiava un’ammirazione propria di fratelli.
Tutte queste immagini, parole, dichiarazioni, dentro e fuori dal paese, molte nello spazio di anni, si ricordano molto bene e dalla morte dell’astro argentino hanno ripreso attualità nel mondo, dove si mostrano come testimoni d’una fraternità senza incrinature perché
Maradona non solo scommetteva per le cause degli umili inerenti a qualsiasi rivoluzione che si rispetti, ma le ha difese sino all’ultimo istante di vita. Perchè allora offendere la memoria del nostro 10 e affermare che quelle visite avranno «il sapore amaro della sconfitta»? Sapore amaro per chi e da quale prospettiva?
Riconoscere la Rivoluzione di Maradona solo nel campo di gioco e fuori no? Perchè?
Infine, e con il maggior rispetto per il signor presidente, si dovrebbe ricordargli che sono molti gli esempi che la Storia raccoglierà come un’amicizia sincera e libera da pettegolezzi, esempi che –come disse Voltaire– «correggono molto meglio di qualsiasi rimprovero».