
Il maestro italiano Francesco Belli ha diretto per la seconda volta quest’anno l’Orchestra Sinfonica Nazionale nella sala Covarrubias.
Direttore invitato permanente dell’organismo cubano, Belli ha diretto domenica 11 - il primo concerto lo ha diretto domenica 2 aprile- un secondo concerto con un programma nel quale i brani più attraenti sono stati L’uccello di fuoco di
Igor Stravinski, e la presentazione della sua compatriota, la violoncellista Elena Cappelletti, nel Concerto, di Robert Schumann, per questo strumento.
La partitura di Stravinski è sempre una sfida.
L’uccello di fuoco fu scritto inizialmente nel 1910 per il brano di danza omonimo dei Balletti Russi di Seguei Diaghilev, punto di partenza che si estese poi a Petroushka e a La consacrazione della primavera, in cui il compositore condensò quell’esperienza per uso abituale del repertorio sinfonico mediante tre suites orchestrali, e la più interpretata è quella del 1919.
L’allora giovane compositore, che alcuni identificavano con il legato di Rimski-Kórsakov nel periodo trascorso tra la presentazione della messa in scena e la definizione della suite orchestrale, aveva maturato un’architettura sonora che spiava, dal transito dell’accento nazionalista ispirato al folclore, la coraggiosa modernità.
Con la Cappelletti è giunta a L’Avana una delle più promettenti promesse del violoncello nel suo paese, con un avallo nel quale spiccano i suoi studi nel conservatorio Giuseppe Verdi, di Milano, e nella Reale Accademia di Londra; i premi ottenuto nei concorsi di Arezzo e Viterbo e l’Esercizio da Camera con il quartetto di corde Alauda, di grande successo.
Il concerto concepito da Belli è iniziato con l’ouverture Egmont, di Beethoven.
( Traduzione GM – Granma Int.)