OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Photo: Jose M. Correa

Intervento di Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, nella Seconda Sessione Straordinaria dell’ Assemblea Nazionale del Potere Popolare, nella sua X Legislatura, nel Palazzo delle Convenzioni, il 25 maggio del 2023, «Anno 65º della Rivoluzione».

Versioni stenografiche della Presidenza della Repubblica.

Caro  Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione  Cubana,

Caro Presidente Lazo,

Care deputate e deputati,

Distinti membri della Commissione Redattrice della Legge di Comunicazione Sociale:

Voglio condividere alcune considerazioni sul contenuto della stessa, soprattutto delle sfide che abbiamo con la sua implementazione e l’importanza della comunicazione sociale per il nostro paese e per il nostro processo di costruzione socialista.
Ma prima vorrei dire che sotto l’influenza di quello che stiamo vivendo in questo dibattito, io sento un’ammirazione profonda per le giovani deputate e i giovani deputati che ci hanno offerto oggi qui argomenti integrali, convincenti, colti, giusti, commoventi e impegnati in relazione a questa Legge (Applausi).
La Legge, com’è stato espresso qui, rappresenta un primo passo nel processo di regolazione e organizzazione del sistema di comunicazione sociale in Cuba, dev’essere intesa così anche quando sia frutto di un lungo processo di dibattito e revisione.
Non è scritta in pietra come non può esserlo nulla relazionato con la comunicazione sociale nella veloce epoca in cui viviamo, giustamente come conseguenza dello sviluppo della detta società dell’informazione e la conoscenza.
Anche gli obiettivi dichiarati e la redazione di articoli di questa Legge hanno una messa a fuoco necessariamente regolatrice e il suo maggior valore radica nel riconoscimento delle potenzialità e dei benefici della comunicazione sociale per lo sviluppo del paese.
Il lungo periodo di confronto e l’aggressività che caratterizza la criminale politica del Governo statunitense  riguarda tutti gli ambiti della società cubana, ma non è nemmeno di lontano la ragione di questa Legge.
Quelli che siamo convocati ad approvare oggi è fondamentalmente il disegno d’una cornice di possibilità che puntano allo sviluppo del sistema di comunicazione sociale in Cuba, che inoltre abbiamo concepito come uno di pilastri della gestione del Governo.
Se la norma ha limiti, e li ha, è perchè riconosce ed esprime lo stato attuale nelle aree della conoscenza la pratica professionale associata alla comunicazione in Cuba, e questo significa che necessariamente dovrà continuare ad articolarsi e svilupparsi
Includere aspetti relazionati con la comunicazione nell’organizzazione e la comunità e non solo nella mediatica o associata specificatamente alla stampa, apporta una visione più integrale di quello che è la comunicazione.  Una delle grandi sfide che la nuova Legge c’impone subito deriva dai concetti, le missioni e le interpretazioni della comunicazione nell’ambito digitale e la sua integrazione con il resto del sistema per la complessità di uno scenario che si evolve e una velocità senza precedenti, come abbiamo commentato prima.
Vorrei risaltare l’importanza di riconoscere e includere il ruolo e il luogo delle persone negli ambiti dell’organizzazione, mediatici e comunitari, perchè tutti coloro che partecipano ai processi di comunicazione incidono, interagiscono, si relazionano, hanno livelli d’influenza e insomma agiscono in forma diretta o indiretta nelle sue logiche di funzionamento e decidono in qualche grado l’efficacia della comunicazione.
D’altra parte questi ambiti hanno un senso solo nella loro inter- relazione con le persone, nelle azioni che si disegnano per loro, considerando le loro caratteristiche e/o le necessità.
 È fondamentale e necessario che con questa Legge e a favore della sua implementazione più effettiva si promuova e impulsi l’educazione per la comunicazione e l’alfabetizzazione mediatica o delle informazioni delle persone nel nostro paese, ossia del nostro popolo.
Parlo della necessità imperiosa di dotare la popolazione di conoscenze, capacità e strumenti per una comprensione e valutazione critica delle logiche del funzionamento dei media, oltre a potenziare e facilitare l’accesso a loro e alle tecnologie dell’informazione e la comunicazione.
Riconoscere e ponderare l’educazione per la comunicazione è  cruciale per assumere i nuovi processi comunicazionali che oggi si manifestano soprattutto nello spazio digitale, includendo
Quelli che esistono e quelli che desideriamo creare o rinforzare come società socialista.
È imprescindibile comprendere quanto ha influito lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e la comunicazione nel ruolo dei soggetti che intervengono in questi processi. Non si tratta della semplice formula  trasmettitore –messaggio- ricevente.
Oggi può avere più impatto un solo navigatore in qualsiasi piattaforma digitale che i tradizionali media di comunicazione, includendo quelli con presenza nelle reti.
Presenza non garantisce visibilità.
La  popolazione globale accede oggi - per almeno due terzi-  con una certa regolarità a internet, ma  questo spazio è sempre più dominato da un gruppo ridotto di multinazionali che con   piattaforme, servizi e sistemi è riuscito a captare il traffico e l’attenzione di praticamente tutti navigatori.
Questo livello di concentrazione del consumo nelle piattaforme che non sono di proprietà pubblica e stabiliscono restrizioni alle pratiche dei navigatori in funzione dei loro interessi,anche se nel discorso dicono il contrario, così come i meccanismi di fitro dell’informazione partendo dagli algoritmi, fanno sì che l’accesso all’informazione e la possibilità di comunicazione siano moltoi sintetizzati e sempre meno di dominio e uso pubblico, sempre meno democratici.
Dato che la Legge è una norma d’alto impatto strategico per regolare uno degli ambiti di maggior attacco contro Cuba, alcuni dei dibattiti principali nei settori intellettuali e professionali sono stati centrati in aspetti puntuali della norma, che potrebbero favorire o legittimare determinate manifestazioni di sovversione e impatto per la sicurezza nazionale, in una situazione d’intensa guerra mediatica
I principali elementi di dibattito hanno avuto una messa a fuoco preventiva di fronte alla sovversione e puntano principalmente verso il carattere dei media e la loro proprietà, il regolamento attorno alla figura del patrocinio e in questa il mecenatismo.
In funzione di queste preoccupazioni sono stati apportati aggiustamenti nella sua articolazione, cercando d’eliminare ambiguità e evitare future  interpretazioni che potrebbero contraddire lo spirito e il testo della Costituzione.
Di fatto la Legge si riferisce – e questa precisione l’ha fatta Rosa Miriam, non io– alla Costituzione almeno venti volte, e si ricorda in 14 menzioni espresse che devono rispettare le leggi e altre disposizioni normative vigenti.
La Legge riconosce che l’informazione che supporta i processi di comunicazione dev’essere vera, obiettiva, opportuna, attualizzata, verificata e comprensibile. Questi sono i principi basici.
In quanto alla comunicazione nll’ambito dell’organizzazione la Legge hche ogi terminiamo di discutere deve divenire uno strumento di lavoro permanente per terminare d’intendere che il fine non è il messaggio trasferito, ma l’utilità imprescindibile della gestione della comunicazione in funzione degli obiettivi strategici dell’entità.  
Questa legislazione deve permetterci di superare i vuoti e vincere le inerzie istituzionali. Di fronte a una situazione determinata che colpisce negativamente la popolazione, i server  pubblici responsabili sono obbligati a informare  immediatamente da tutti gli spazi possibili.
Tocca alla stampa approvare per prima e responsabilmente ogni informazione sensibile per il popolo.
È ora di comprendere e usare tutte le risorse della comunicazione  sociale per favorire la partecipazione, la trasparenza, la resa dei conti, per mettere in comune, cioè unire tutte le nostre conoscenze per estrarre le idee migliori,articolarci e generare consensi.
Viviamo in un paese strutturato e organizzato, dove si lavora molto per resistere all’attacco di un maltrattamento ostile e asfissiante, sempre con l’impegno di continuar ad andare avanti, verso un maggior benessere sociale.
Compete fondamentalmente alla comunicazione sociale contribuire alla costruzione dell’immagine paese in corrispondenza con gli attributi che identificano la nazione e la realtà che viviamo.
Questo progetto strategico lo potranno disegnare gli esperti, ma lo costruiamo tutti ogni giorno.
Questa verità della quale il popolo è il protagonista fondamentale, va fatta notare e si deve raccontare tutti i giorni.
Facciamolo senza altisonanza –come ho detto in un’occasione-  né vanterie, dalla responsabilità, l’etica e la virtù, dalla fermezza e la coerenza, dall’eleganza e la misura, senza retoriche che provochino stress e contrarietà, con argomenti e sentimenti dalla sensibilità.
La Rivoluzione è un vero dialogo che antepone la verità e l’etica all’indecenza e alla perversità, che non negozia la sua esistenza, non legittima mercenari e agisce con sicurezza e fermezza.
Abbiamo davanti a noi più di uno spazio occupato da estremisti, fondamentalisti, dove le forze anti cubane generatrici di odio agiscono in permanente disposizione per il linciaggio, basato nelle menzogne, le manipolazioni, le tergiversazioni, l’incitamento alla violenza e anche l’aggressione militare.
Uno dei gruppi musicali più popolare dentro e fuori  da Cuba, Buena Fe, sta soffrendo proprio adesso l’attacco degli odiatori
Di professione, fomentati dalle piattaforme tossiche con un solo obiettivo: provocare la fine della Rivoluzione.
Chiunque oggi difende la verità èsposto non solo al pagamento di un prezzo per le sue idee, ma anche a soffrire la squalifica personale, la censura e l’odio.
Non ci spaventa la sfida, l’affrontiamo con orgoglio e dignità, ma questa difesa è solo una parte del nostro senso di nazione che
si è formato con la somma delle individualità  che siamo, unite essenzialmente negli sforzi per superare le nostre insufficienze nella comunione dei sogni da realizzare.
Un’esperta che ha molto contribuito al testo legale, la dottoressa Hilda Saladrigas, ha riassunto un’essenza fondamentale di questa Legge in una frase con cui vorrei terminare:«Cuba, nella sua particolarità può e deve realizzare tutte le pratiche e le comunicazioni sociali in modo differente, in modo rivoluzionario».
Molte grazie.(Applausi prolungati/GM- Granma Int.)