OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Díaz Canel. È urgente continuare a difendere l ALBA-TCP come referente di concertazione e impulso di progetti di cooperazione che rendono l’America Latina e i Caraibi, economicamente e politicamente più indipendenti e sovrani, ha affermato Díaz-Canel. Photo: Estudios Revolución

Stimati Capi di Stato  e di Governo;

Capi di delegazione che ci accompagnano;

Segretario Esecutivo dell’ALBA-TCP, Sacha Llorenti;
Fratelli, amici :
È sempre molto grato ricevervi .Vi reitero il più caldo benvenuto a Cuba e, in nome del popolo e del Governo cubani, vi trasmetto un ringraziamento per le mostre di solidarietà che abbiamo ricevuto da voi in occasione del recente e disgraziato incidente del Hotel Saratoga.
Oggi ricordiamo anche l’ Ambasciatore  Vance Amory, prestigioso  diplomatico e statista di San Cristóbal y Nieves, purtroppo deceduto , che ci aveva accompagnato in innumerevoli occasioni nelle riunioni della nostra Alleanza.
Un nuovo Vertice dell’ALBA-TCP ci riunisce in pochi mesi e non va tralasciato che adesso come mai è perentoria l’unione delle volontà per costruire consensi e avanzare nell’interazione regionale e la concertazione politica.  Non sono mere consegne: è una necessità storica.
Come disse il Comandante in Capo  Fidel Castro Ruz:
 «L’ ALBA creata dalla Repubblica Bolivariana del Venezuela e Cuba, ispirata nelle idee di Bolívar e Martí, come un esempio senza precedenti di solidarietà rivoluzionaria, ha dimostrato quanto si può fare (…) con la cooperazione pacífica.
Un’America Latina con i Caraibi, uniti nella loro diversità con la propria voce ferma, articolata nel coordinamento delle nostre strategie di sviluppo e la difesa della sovranità risulta essenziale. Frammentati potrebbero ignorare ognuno dei nostri rappresentanti, Uniti nessuno ci potrà zittire.
Come non hanno potuto rompere la collaborazione e la solidarietà che permette ai paesi con meno risorse di affrontare i duri esami della nostra epoca.
La pandemia della COVID-19 è state una delle sfide più gravi per le nostre nazioni negli ultimi anni per le nostre nazioni, ha gravato sulle nostre economie e sui sistemi di salute, ma ci ha anche obbligato a generare iniziative e nuovi progetti dei quali possiamo sentirci orgogliosi.
Nel  nostro caso, è risultato più che meritevole il lavoro del nostro eccellente personale della salute e degli scienziati cubani, eroi ed eroine del nostro tempo, e si può dire che il loro apporto e i loro sforzi ci hanno salvato.
L’alto sviluppo e le potenzialità dell’ industria biotecnologica di Cuba, opera e legato del  Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, ci hanno permesso di sviluppare e produrre tre vaccinazioni anti COVID-19 nostre, con alti livelli d’efficacia.
Con queste vaccinazioni sono stati applicati circa nove milioni di schemi completi che rappresentano l’89,9% di tutta la popolazione cubana e il 96,7 % della popolazione vulnerabile e sette milioni hanno ricevuto le dosi di rinforzo, cioè .l’89% della popolazione vulnerabile.
Siamo stati il primo paese che ha vaccinato i bambini a partire dai due anni.
Questa è stata la risposta sovrana di Cuba a una pandemia che è giunta nel paese quando già stavamo soffrendo per l’impatto di 243 misure di rinforzo del criminale blocco che affrontiamo senza arrenderci da 63 anni.
E non ci stancheremo di denunciare queste misure che non sono state eliminate nemmeno nel momento più critico dello scontro alla  COVID-19.  Ci hanno negato persino l’ossigeno!  Ma abbiamo vinto nuovamente grazie ai figli e all’opera della Rivoluzione Cubana.
Di fronte a voi ratifichiamo la nostra disposizione di mettere queste capacità al servizio dei membri dell’Alleanza, com’è stato fatto in vari paesi con buoni risultati.
Questi passi avanti sono la prova che Cuba non si ferma nonostante l’indurimento estremo del blocco e della permanente aggressione politica e della comunicazione contro il nostro paese.
Cuba continuerà a resistere con creatività e continuerà ad avanzare nella costruzione di una società più giusta e solidale.

Stimat Capi di delegazioni:

Nelle ultime settimane vari governi hanno domandato pubblicamente in forma energica e degna che si rispetti il legittimo reclamo storico della regione di convocare ai Vertici delle Americhe tutti paesi dell’emisfero senza esclusioni.
Gli Stati Uniti, con le loro pratiche egemoniche e anti democratiche, senza nessun tipo di giustificazione pretendono d’ignorare e zittire questo giusto reclamo
utilizzando persino manovre d’inganno.
Non possiamo dimenticare che Cuba, con il vostro appoggio e  quello di tutta la regione, dimostrando la sua volontà di dialogo costruttivo, ha partecipato per la prima volta a questo tipo di riunione nel 2015, a Panamá.
In quel momento, il Generale d’Esercito Raúl Castro, allora presidente del nostro paese, aveva sottolineato che la creazione della  Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac) e la firma del Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace  dimostravano che «possiamo avanzare verso l’unità e la consecuzione degli obiettivi comuni nella cornice della nostra diversità».
Approfittando della loro condizione d’anfitrioni del  IX Vertice delle Américas, gli Stati Uniti cercano d’adottare documenti e concetti d’ingerenza senza considerare i criteri di tutti, escludendo i paesi che hanno molto da apportare sui temi centrali dell’incontro.
Sappiamo che hanno incontrato un’energica opposizione a questi tentativi.
La pratica d’escludere non è nuova e conferma gli interessi degli Stati Uniti per controllare il sistema interamericano, e per  utilizzarlo in funzione di obiettivi egemonici e imporre un potere fiscalizzante della democrazia.
Questo diritto non corrisponde loro nè politicamente nè moralmente.
Dicono d’essere promotori della democrazia, che deliberatamente confondono con il loro sistema, ma non sono capaci d’ assicurare uno spazio plurale.
Pretendono di provare interesse a una relazione costruttiva nella nostra regione, ma non rispettano le differenze.
Così in nome della democrazia il Governo degli Stati Uniti ignora ancora una volta il reclamo di un vero Vertice emisferico con tutti i paesi che viviamo in questo continente.
Il carattere delle relazioni emisferica che deve cambiare.
 È obsoleta e inaccettabile la politica di subordinamento di molti al mandato di uno solo, per quanto poderoso possa essere.
Nuestra América è cambiata.  Già non sono possibili  le esclusioni e la decisione di non invitare tutti è una retrocessione storica.
Tutti i paesi devono essere invitati in condizioni d’uguaglianza ed è irrispettoso e lesivo della sovranità delle nazioni pretendere di decidere dalla privilegiata condizione d’anfitrione coloro che le rappresentano.
Di fronte ai tentativi d’esclusione e selezione, è urgente applicare autentici meccanismi d’integrazione e concertazione latinoamericani e caraibici
Uniti, riusciremo a difendere in forma efficace la nostra sovranità e autodeterminazione senza ingerenze né  pressioni esterne.
È urgente continuare a difendere l ALBA-TCP come referente di concertazione e impulso di progetti  di cooperazione che rendono l’America Latina e i  Caraibi, economicamente e politicamente più indipendenti e sovrani,
In questo complesso scenario, si deve rispettare il diritto dei   fraterni paesi dei Caraibi di ricevere un trattamento giusto, speciale e differenziato, imprescindibile per affrontare i suoi colossali impegni.
Chiamiamo a unire e non a dividere, a sommare e non a escludere, a dialogare e non confrontare, a rispettare e non a imporre.
Sono tempi per difendere, con impegno e dignità l’America Nostra, che Martí disegnò così bene.
« È il momento di costruire una sola Patria, come sognava Bolívar e preservare, nel rispetto degli eroi e dei padri fondatori dell’America Latina e dei Caraibi, la dignità
delle nostre terre . È l’ora dell’appello e della marcia  unita, e dobbiamo inquadrarci così strettamente come l’argento alle radici delle Ande», ha scritto Martí più di un secolo fa
L’ora continua ad essere.
La storia ci giudicherà per quanto riusciremo ad avanzare in questi propositi dai quali oggi dipende anche la propria sopravvivenza delle nostre identità latinoamericane e caraibiche.
Molte grazie. (Applausi/ GM-Granma Int.)