(Versioni stenografiche della Presidenza della Repubblica)

Caro Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana;
Care deputate e deputati:
I tempi che corrono sono intensi e complessi e noi rivoluzionari li chiamiamo sfidanti per spaventare l’impossibile.
Ma questo non ci toglie il senso della realtà, una realtà marcata dalle disuguaglianze, dalle mancanze di equilibri che vengono da secoli e si accentuano drammaticamente sotto il regno del neoliberalismo, nella chiamata era della post verità.
La sorte è che tuttavia sopravvive l’ansia di giustizia, consustanziale all’essere umano. Come disse Martí: «Quando ci sono molti uomini senza decoro ce ne sono sempre altri che hanno in sé il decoro di molti uomini».
Se mancava una prova per misurare i grandi valori del nostro popolo le profonde orme che nella loro naturale nobiltà hanno lasciato gli eroi e le eroine della storia patria, lì c’è la risposta alla tragedia del Hotel Saratoga: le scene di passanti che rischiando le proprie vite sono corsi ad aiutare le vittime dell’esplosione nei primi minuti.
Questi eroi anonimi hanno qualcosa di quei mambi nudi che fecero tremare l’esercito più poderoso della loro epoca, col machete nella mano, al grido di Viva Cuba libera!.
L’azione solidale e altruista di queste persone, delle centinaia di compatrioti che sono accorsi a donare sangue, dei sempre eroici pompieri, dei valorosi riscattasti, degli autisti delle ambulanze e altri mezzi che passavano casualmente e hanno trasportato feriti, dei consacrati lavoratori degli ospedali, degli imprescindibili specialisti della medicina e l’infermeria, della stampa onesta e instancabile che si è trasferita nel luogo per non perdere dettagli, di tutti coloro che hanno portato acqua, caffè e alimenti dai loro negozi indipendenti alla gente stanca per le ricerche, di ogni cittadino che voleva fare qualcosa, anche fosse un messaggio di condoglianze nelle reti, e tutte queste azioni unite a quelle dei quadri e dei dirigenti del Partito, del Governo e del Potere Popolare, noi che abbiamo la responsabilità sociale di risolvere i problemi e lavoriamo per portare avanti il paese, si riassume il meglio dell’essere nazionale, del cubano naturale che abbiamo difeso anche con queste leggi della cultura che abbiamo approvato oggi.
Tutto quello che ho descritto contrasta enormemente con la spietatezza di chi odia, che in questi giorni d’incertezza e dolore hanno inquinato le reti con messaggi di profondo disprezzo verso le autorità e anche verso i cittadini, solo perchè sono capaci di fare cose straordinarie senza aspettarsi qualcosa in cambio.
Un mercenario non comprenderà mai un patriota.
Chi pone un prezzo alle sue idee non ha la capacità d’intendere coloro che hanno il coraggio di sostenere e difendere le proprie.
Cuba ha vissuto il suo lutto senza stridori; l’ha fatto prima del Decreto con il quale lo abbiamo reso ufficiale, e non ha smesso di sentirlo nei giorni successivi.
In quanto a coloro che hanno voluto lucrare con questo dolore, dico solo che non sciuperemo altre parole o tempo per persone che seppelliscono sempre più la loro credibilità nel fango della menzogna,
Nella Cuba che salva vite e rende un omaggio di rispetto ai suoi morti, quelli che odiano non contano!
Per le vite di quelli persi sotto le macerie del Saratoga e per quelli che lottano ancora per le proprie negli ospedali o nelle loro case, ci siamo impegnati a rimediare i duri colpi di questo improvviso sinistro, ponendo in primo luogo il recupero dei feriti, l’attenzione alle famiglie danneggiate e il recupero delle case e di altri immobili totalmente o parzialmente crollati.
Ancora una volta le più sentite condoglianze a coloro che hanno sofferto la perdita di esseri cari e appoggio alle famiglie e agli amici delle vittime.
Approfitto per reiterare il nostro profondo ringraziamento a leaders politici e persone che da diversi luoghi del mondo hanno inviato le loro condoglianze, l’appoggio e l’accompagnamento in questi momenti duri per Cuba.
Nel mezzo del dolore, la solidarietà da sollievo!
Care deputate a deputati : dall’Ambasciata statunitense de L’Avana e da altre piattaforme tossiche orientate contro Cuba, si cerca di ravvivare quello che è avvenuto l’11 luglio dell’anno scorso e si costruiscono versioni infami dei processi agli autori delle azioni di violenza.
Al colmo del cinismo, dal paese che presenta records mondiali di reclusioni e maltrattamenti carcerari a bambine e bambini, ci accusano d’aver giudicato e condannato minori di 16 anni.
Il sito Cubainformación ha pubblicato brevi dati sulle prigioni e sulla popolazione infantile negli Stati Uniti, secondo i quali .ogni giorno si arrestano almeno 2000 bambine e bambini e 44000 sono incarcerati.
Citiamo questi dati per mostrare ancora una volta l’ipocrisia e la doppia facciata di coloro che pretendono d’essere giudici di quel che accade nel mondo.
A noi interessa affermare di fronte al nostro popolo e al mondo che a Cuba non si recludono i minori di 16 anni!
I giudicati per i fatti del 11 e 12 luglio hanno contato con tutte le garanzie dei processi stabiliti dalle leggi cubane.

Per rispetto di queste leggi e alla nostra Costituzione
coloro che vogliono danneggiare la sovranità, l’indipendenza e l’ordine interno devono sapere che la legalità esiste per essere rispettata.
Siamo uno Stato socialista di diritto che ha il diritto d’esistere.
Esattamente quello che i nostri avversari non vogliono accettare.
Ora, ciechi di frustrazioni, l’impero e i suoi salariati utilizzano vecchie pratiche d’attacco con moderne tecniche di Guerra Non Convenzionale.
Ci etichettano e riprendono gli infami cammini dell’odio con costanti richiami ad azioni vandaliche di stimolo al terrorismo.
Nel loro affanno di creare un clima d’insicurezza cittadina come precedente di un sollevamento sociale, già non si nascondono più per le loro convocazioni,quelle che ampliano con volgari portavoce in varie piattaforme
d’Internet. Dato che non riescono ad ammazzarci, gridano nel saggio per ricevere l’assegno.
Nell’ impegno di smobilitare il popolo, hanno tentato di tutto lo scorso Primo Maggio.
Ubriachi delle loro menzogne credevano che pochi avrebbero risposto alla convocazione della Centrale dei Lavoratori di Cuba e dei suoi sindacati per celebrare il Giorno Internazionale dei Lavoratori.
Ancora non superano il loro stupore ed esigono dati dai loro lacchè per intendere questa schiacciante risposta di massa del nostro popolo.
Dicono che era stato dato l’ordine di dare un basso profilo alle immagini di massa e allegria negli stessi media di comunicazione che avevano già danneggiato i fatti del 11 luglio a colpi di false notizie e montaggi.
Lo stesso popolo che ogni giorno critica quello che facciamo male o non facciamo, che s’indigna con i pasticci, l’insensibilità, la pigrizia e il burocratismo,questo stesso popolo ha marciato, ballato la conga e alzato a cartelli di appoggio alla Rivoluzione e, tornando a casa ha sconfitto la menzogna, mostrando la verità con le sue pubblicazioni nelle reti.
Il popolo si è incaricato di dipingere i paesaggi della nostra resistenza creativa..Lì ci sono belle testimonianze visive di Cuba, celebrando il trionfo del talento, lo sforzo e la solidarietà nello scontro alla più colossale delle sfide che abbiamo avuto: due anni di pandemia con il blocco indurito.
Lo abbiamo detto qui ai piedi del Memoriale a José Martí e in tutte le piazze del paese. Con Raúl e l’eroica Generazione del Centenario, abbiamo ratificato questo Primo Maggio che:Abbiamo potuto, possiamo e sempre potremo. (Applausi)
Certo non si tratta di dire una parola d’ordine, Si esprime la convizione che dovrà sempre essere accompagnata da un principio: Tutto dal popolo, con il popolo e per il popolo!
(Applausi).
Deputate e deputati:
Dal secondo semestre dell’anno scorso allertiamo che il Governo degli Stati Uniti fomenta un pericoloso scisma internazionale pretendendo di dividere il mondo selettivamente tra coloro che sono disposti a sottomettersi alla tutela imposta da Washington, da un lato e quelli che sono convinti del loro diritto sovrano all’auto determinazione, decisi a difenderlo, dall’altro.
Le manifestazioni di questa ambizione insensata non si sono fatte aspettare e le conseguenze si stanno già pagando soprattutto in Europa.
Stanno costando vite e sofferenze e provocando un danno economico globale il cui sviluppo è difficile da prevedere.
Stanno trasformando lo scenario europeo in una destinazione importante di armi di ogni tipo, senza controllo reale o prospettive sul loro uso futuro.
Non va dimenticato che il volume di armi nucleari oggi concentrato in pochi paesi ha la capacità di distruggere il pianeta diverse volte e la possibilità di errori di calcolo che non si possono disprezzare.
Lo scenario globale del decennio del 1990, quando gli Stati Uniti godevano una supremazia egemonica singolare dopo il collasso del campo socialista in Europa, non è quello di oggi e sarebbe un equivoco pericoloso pretendere d’imporlo con la forza.
Coscienti di queste realtà sviluppiamo le relazioni internazionali sulla base di principi e con il pieno rispetto del Diritto Internazionale, impegnati con la pace, con la giustizia e con il diritto alla piena indipendenza,allo sviluppo e alla scurezza di tutti i paesi, specialmente quelli del Terzo Mondo, che sono i più minacciati.
Così difendiamo la nostra posizione negli organismi internazionali con piena indipendenza, coerenza e responsabilità.
La politica estera cubana continuerà ad avere come priorità la battaglia incessante contro il blocco economico degli Stati Uniti, denunciandolo in tutti i momenti e in tutti gli angoli del pianeta.
Il carattere aggressivo, criminale e genocida di questa politica, e il suo impatto travolgente su tutta la società e la vita del paese, ci obbliga a concentrare e raddoppiare lo sforzo per combatterlo senza stancarci.
Nella nostra regione la bussola che ci guida è sempre lo sviluppo delle relazioni d’amicizia e cooperazione con tutti i paesi latinoamericani e caraibici, il sostegno all’integrazione regionale sulla base del precetto dell’unità nella diversità, il rispetto del Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, e l’impegno solidale con la giustizia sociale per tutti i popoli di Nuestra América.
Nel mese d’aprile abbiamo ricevuto le visite ufficiali dei primi ministri di Dominica e Belice, Roosevelt Skerrit e John Briceño, rispettivamente, con i quali avanziamo nelle relazioni bilaterali in corrispondenza con i tradizionali vincoli di fraternità tra le nostre nazioni.
Più di 1 000 delegati provenienti da 60 paesi e 219 organizzazioni hanno accompagnato il popolo cubano
nell’Incontro Internazionale di solidarietà con Cuba, che ha confermato l’appoggio di milioni di persone nel mondo alla causa della Rivoluzione Cubana.
Pochi giorni fa abbiamo avuto l’onore di ricevere a L’Avana il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador e la delegazione che lo ha accompagnato.
È stata una visita ufficiale, importante nell’impegno mutuo di rinforzare e approfondire i vincoli bilaterali e contribuire alla crescita della regione, alla sua indipendenza e alla sua integrazione.
Ha coinciso con il 120º anniversario dell’inizio delle relazioni tra i nostri due paesi, una data di grande significato per Cuba, che ha sempre incontrato nella terra di Juárez la fraternità e l’appoggio che incontrarono Martí e Fidel nei loro contemporanei messicani. In queste ore intendiamo molto meglio la profondità dei vincoli che uniscono fraternamente, ma anche il calibro politico, la profonda sensibilità e il profondo impegno di López Obrador nella sua relazione con tutti i popoli di Nuestra América.
Stimate deputate e deputati:
è sempre vigente la vecchia ambizione neocoloniale degli Stati Uniti indirizzata a frammentare e debilitare questa parte del mondo come via per preservare il potere egemonico dell’imperialismo, o restaurarlo dove lo hanno perso.
Da Washington hanno convocato per il prossimo mese a una riunione che curiosamente stanno chiamando «Vertice delle Americhe», anche se esclude diversi paesi.
Hanno nascosto sino all’ultimo momento la natura selettiva e discriminatoria della convocazione, con il chiaro proposito d’evadere in tutto il possibile la naturale scomodità dei governi della regione che da molto respingono le esclusioni capricciose.
Si conoscono le gestioni ingenti e disperate che gli USA hanno dovuto spiegare anche con inviati speciali d’alto livello per evitare il reclamo che fosse un incontro inclusivo, una riunione veramente rappresentativa dell’emisfero.
Chi assume l’impegno d’accogliere una riunione emisferica deve avere la capacità d’ascoltare tutti, dall’Artico alla Patagonia, d’ascoltare criteri discrepanti disposto a deliberare con argomenti solidi, non con imposizioni e evasioni; dire in faccia alla verità,per quanto dura e sgradevole appaia.
Si squalifica per servire da anfitrione quel paese incapace di dare spazio a tutti.
Nel fondo c’è, ovviamente, un fattore dottrinario.
È la Dottrina Monroe che, conosciuta o no, è sempre una guida e una messa a fuoco politica degli Stati Uniti per questa regione che José Martí chiamò Nuestra América.
Si sa già che in questo incontro non si va a discutere o approvare niente sulla disuguaglianza economica e sociale, sulla crescente marginalizzazione nella regione, includendo gli stessi Stati Uniti. Si sa che non si tratterà il crescente problema giudiziario della politica per sabotare la volontà popolare e i governi eletti con il sostegno dei settori più umili, né si tratterà dello sforzo corporativo delle grandi multinazionali per corrompere i governi della regione.
Non si parlerà del ruolo della OSA nell’organizzazione del colpo di Stato in Bolivia, nè si adotterà alcuna decisione che impulsi veramente le aspirazioni di democrazia, inclusione e rispetto che meritano i popoli della regione.
Non si approfondiranno le ragioni per le quali sia gli Stati Uniti che l’America Latina stanno tra le regioni più pregiudicate dalla pandemia della COVID-19.
Nessuno dei documenti proposti dal Dipartimento di Stato si propone d’avanzare con azioni pratiche nella lotta contro il razzismo, a favore dei diritti della donna e per migliorare l situazione incerta degli emigranti.

Non si dibatterà la manipolazione esercitata dal Governo statunitense in relazione al tema migratorio, utilizzato con fini destabilizzanti contra Cuba, mentre si realizza una
politica illegale basata in misure coercitive unilaterali che perseguono il collasso economico, incentivano l’emigrazione irregolare disordinata e insicura, e non si compiono deliberatamente gli impegni e gli accordi vigenti in questa materia.
Non si prevedono discussioni sul nefasto impatto nelle società del crimine organizzato, del commercio delle armi, prodotti fondamentalmente negli Stati Uniti, nè sul cancro del narcotraffico alimentato anche dal livello di consumo nella società statunitense.
Il terrorismo, includendo il terrorismo di Stato, e la manipolazione del tema con fini politici non sono temi dell’ agenda. È poco probabile che si riconosca il trattamento speciale e differenziato che meritano i paesi piccoli dei Caraibi e che si confermi il diritto argentino alle Isole Malvine.
Non ci sarà alcuna dichiarazione contro le misure economiche coercitive unilaterali e il loro uso contro i paesi della regione, come arma spietata d’aggressione.
Non si riconoscerà il diritto di Puerto Rico all’indipendenza.
Il Presidente degli USA si compiacerà con una fotografia e userà il Vertice nelle sue campagne di politica interna,
specialmente in Florida, ma pochi ricorderanno poche ore dopo quello che è successo lì, il senso dei documenti che con linguaggio e concetti statunitensi si pretende d’adottare.
Il detto Vertice delle Americhe sembra identificarsi con la OSA.
Si farà carico così con la stessa mancanza di prestigio e qualificazione morale che accompagna questa istituzione panamericana.
Questa organizzazione è condannata da molto tempo ed è ora che si riconosca con totale trasparenza; la gestione degli ultimi anni non ha fatto altro che accelerare il suo stato moribondo.
Compagne e compagni:
Queste sessioni dell’Assemblea Nazionale confermano la crescita del paese, in un processo al quale concediamo la maggior priorità: l’approfondimento della democrazia socialista e la promozione, la protezione e l’efficacia dei diritti consacrati nella Costituzione e nei trattati internazionali in vigore per la Repubblica di Cuba e nelle leggi di sviluppo.
Siamo coscienti che lo Stato socialista di diritto e giustizia sociale sarà più democrático, mantenendo e approfondendo la salvaguardia della dignità umana come valore supremo, che sostenta il riconoscimento e l’esercizio dei diritti e il compimento dei doveri nella società.
I diritti costituzionali permettono d’esigere o reclamare attraverso diverse vie e meccanismi la sua protezione e di fronte all’infrazione o la trasgressione assegnano legittimità permanente al sistema politico.
In questa Legislatura sono state approvate diverse leggi complementari che incanalano i mandati costituzionali.
Si promuovono politiche pubbliche incamminate alla protezione integrale dell’infanzia, dell’adolescenza,
degli anziani, delle persone in situazioni d’invalidità, delle donne.
Si sviluppano programmi per l’uguaglianza e la non discriminazione per ragioni di qualsiasi condizione o circostanza personale che implichi distinzioni lesive alla dignità umana.
Si rinforza la funzione giudiziaria per far sì che il sistema dei tribunali popolari sia garante dei diritti costituzionali.
Sono state approvate otto leggi importanti per il nostro paese : quella della Sovranità Alimentare e la Sicurezza Alimentare e Nutrizionale; dei Dati Personali; il nuovo Codice Penale; la Legge d’Esecuzione Penale; la Protezione dei Diritti Costituzionali, il Sistema delle Risorse Naturali e l’Ambiente, il Diritto d’Autore e dell’Artista Interprete, la Protezione del Patrimonio Culturale e del Patrimonio Naturale.
Tutte queste leggi, com’è stato ben spiegato nelle loro presentazioni, sono il frutto di un ampio processo di consultazione con specialisti, esperti, professori universitari e con la popolazione.
I loro contenuti sono stati dibattuti e spiegati, e in particolare quello riferito al nuovo Codice Penale, con il quale si stabiliscono le regole in questa materia e si unifica in un solo testo l’ordinamento giuridico e penale del paese, tenendo presenti i trattati internazionali vigenti in questa materia per Cuba.
Inoltre completa le leggi che nell’ordinamento dei processi penali sono state approvate in questa Assemblea, e introduce modifiche importanti nell’ambito della prevenzione e la lotta contro i reati.
Corrisponde ora diffonderlo con il fine di fomentare nella nostra cittadinanza il rispetto della legalità socialista.
.I responsabili della sua applicazione hanno la responsabilità d’operare con la debita giustizia.
Si tratta di uno strumento da usare con la dovuta razionalità ê uno strumento per proteggere la società, le persone, l’ordine politico, economico e sociale consacrato nella Costituzione della Repubblica.
Come ricorderete, tra le questioni più nuove introdotte dall’attuale Costituzione della Repubblica, c’è l’amplia gamma dei diritti che riconosce.
Proteggerli di fronte a qualsiasi violazione da parte degli organi dello Stato, di dirigenti, funzionari, dipendenti e cittadini, costituisce l’obiettivo della Legge del Processo di Protezione dei Diritti Costituzionali che abbiamo approvato ieri.
È una legge che rinforza l’istituzionalità del paese e materializza la definizione che Cuba è uno Stato socialista di diritto e giustizia sociale.
Un’altra delle leggi approvate, che rappresenta un passo avanti, è la Legge del Sistema delle Risorse Naturali e dell’Ambiente. Il suo testo Rafforza l’esercizio pieno del diritto delle persone di godere di un ambiente sano e equilibrato, e valorizza la responsabilità di tutti con la conservazione la protezione e l‘uso razionale delle risorse, con il fine di rendere più razionale la vita umana e assicurare la sopravvivenza, il benessere e la sicurezza dei nostri cittadini.
La Legge del Diritto d’Autore e dell’Artista Interprete aggiusta questa materia ai cambi sperimentati nei processi di creazione e diffusione nell’ambito letterario, artistico, giornalistico e dell’educazione; rinforza la politica educativa, scientifica e culturale dello Stato, coniugando gli interessi della società e il riconoscimento ai creatori per la loro opera
La Legge di Protezione del Patrimonio Culturale e del Patrimonio Naturale approvata da questa Assemblea ha generato un grande interesse per gli specialisti e i conoscitori di questo tema.
In questa si materializza l’obbligo dello Stato con la protezione del patrimonio naturale, storico e culturale della nazione, e il dovere di proteggerli
Si consolidano l’identità nazionale e locale, la sovranità culturale e il diritto legittimo del popolo alla creazione, il godimento e la protezione della cultura.
Deputate e deputati:
Nel socialismo la protezione integrale dei diritti umani costituisce essenza, perché l’essere umano e la sua dignità sono epicentro della società.
Il discorso e la narrativa capitalista in materia di diritti umani sviluppano forme di dominio in occasioni occulte e in altre aperte, che si riparano in una legittimità apparente.
Non sottomettersi all’egemonia dell’imperialismo, nuotare controcorrente, ha conseguenze: il blocco e il suo indurimento sono una di queste.
Questo sistema crudele e disumano pretende d’eliminare il socialismo come alternativa, provoca la regressione al capitalismo, tenta di limitare l’azione dello Stato , d’intorpidire e ostacolare le sue politiche, piani e programmi per promuovere proteggere e garantire i diritti , alimenta ;le contraddizioni e gli errori interni e cerca d’imporre una visione colonizzatrice dei diritti.
Ciò nonostante riaffermiamo la convinzione che, anche se incluso in difficili condizioni economiche, lo Stato cubano manterrà come fini essenziali la garanzia dell’uguaglianza effettiva del godimento e dell’esercizio dei diritti e il compimento dei doveri consacrati nella Costituzione e nelle leggi: promuovere uno sviluppo sostenibile che assicuri la prosperità individuale e collettiva e ottenere maggiori livelli d’equità e giustizia sociale; preservare e moltiplicare le conquiste della Rivoluzione e garantire la dignità piena delle persone e il loro sviluppo integrale.
Le leggi che abbiamo approvato in queste sessioni sono dei passi avanti importanti, ma non sono sufficienti.
È necessario elevare i livelli d’educazione civica di cultura giuridica, adottare tutte le misure necessarie in differenti ordini e livelli che permettano un godimento effettivo dei diritti e assicurare le circostanze che inibiscono le condotte violate di questi.
Riconoscere, promuovere, prevenire, proteggere, garantire, sono verbi che denotano l’azione statale e per questo è imprescindibile il lavoro unito con i differenti attori sociali, con la partecipazione popolare, con il potere popolare.
Se esaminiamo il contesto internazionale non sono molti i paesi che in così breve tempo sottopongono progetti di disposizione giuridica ai due meccanismi di partecipazione popolare e democratici : la consultazione popolare e il referendum costituzionale nel 2019 e, prossimamente, il referendum legislativo per il progetto del Codice delle Famiglie. Perché quelli che s’impegnano a dire che a Cuba non esiste democrazia, non parlano di come si propizia la
la deliberazione nella consultazione popolare e la decisione con effetti vincolanti per il caso del referendum
nel processo di creazione normativa? Perchè non si riferiscono al coinvolgimento popolare in questi processi partecipativi di ricerca, di legittimità e di consenso.
Prima di passare ad un altro tema, vorrei tornare a una Legge molto importate che abbiamo approvato: quella della Sovranità e la Sicurezza Alimentare e Nutrizionale.
Non possiamo separare la trascendenza di questa normativa di una delle maggiori incertezze che oggi colpisce il mondo intero.
Poco tempo fa la FAO ha detto che teme una grave insicurezza alimentare in tutto il pianeta.e sette anni fa la FAO aveva notato un deterioramento nella capacità dei paesi per alimentare le loro popolazioni.
«Oggi siamo in quella che chiamiamo “una tormenta perfetta. Già stavamo male e la pandemia è stata una vera bomba atomica in materia di fame. Con questa nuova crisi tra la Russia e Ucrania, francamente, quello di cui parliamo ora è una crisi globale e generalizzata (...) una situazione di grave insicurezza alimentare in tutto il pianeta».. Queste sono dichiarazioni della rappresentante dell’organo della ONU in Messico.
In America Latina il numero delle persone affamate è aumentato di 13,8 milioni durante il primo anno della pandemia e ha raggiunto un totale di 59,7 milioni (...) l’insicurezza alimentare (…) raggiunge il 41 % della popolazione sia in forma severa che moderata.
«Già stavamo male e la pandemia è stata una vera bomba atomica in materia di fame. Con questa nuova crisi tra la Russia e l’Ucrania, francamente, adesso parliamo di crisi globale generalizzata (…) una situazione di grave insicurezza alimentare in tutto il pianeta».
Questa drammatica realtà è una delle più gravi conseguenze degli squilibri economici e sociali generati dal neoliberalismo su quello che Fidel allertò tante volte nelle sue storiche Riflessioni.
Non è quindi una cosa che ci sorprenda. C’è coscenza del problema e ci sono proiezioni per affrontarlo.
Ed è molto importante potenziare il nostro Piano di Sovranità Alimentare e di Educazione Nutrizionale (SAN), che coinvolge praticamente tutti gli organismi e tutta la società.
Siamo convocati a capacitare e mobilitare le strutture di governo a livello di municipio, perchè siano in condizione di guidare questo processo produttivo con partecipazione popolare negli scenari locali e inoltre propiziare un intenso processo che giunga a tutti i produttori locali, sia statali che cooperativi e privati, all’ impresa statale e all’ultima fattoria, al polo produttivo agricolo e industriale e ad ogni progetto di sviluppo locale, favorendo l’agro-ecologia come un’alternativa ncessaria per la produzione agricola e dell’allevamento nelle attuali circostanze.
. Compatrioti:
È moto gratificante e soddisfacente per me confermare di fronte a questa Assemblea che la pandemia continua sotto controllo in maniera soddisfacente nel nostro paese.
Come ho riconosciuto pubblicamente più di una volta i lavoratori della Salute e della Scienza hanno salvato il paese.
Questo riconoscimento comprende assolutamente tutti, dal più prestigioso medico o investigatore, al più semplice operaio.
Dai preziosi quadri che dirigono le prestigiose istituzioni scientifiche e ospedaliere, agli instancabili dirigenti delle organizzazioni politiche e sindacali dei due settori.
Le alleanze forgiate nel mezzo delle circostanze peggiori dello sforzo enorme e la dedizione senza limiti ci hanno permesso di ritornare a una nuova normalità e a rianimare poco a poco l’attività economica e la vita sociale
Noi non ci fermiamo. L’Istituto Finlay delle Vaccinazioni di Cuba, autore degli immunizzanti Soberana 02 e Soberana Plus contro la COVID-19, fomenta oggi studi con l’obiettivo di proteggere i lattanti contro il SARS-CoV-2.
Secondo gli esperti, dopo aver vaccinato tutta la popolazione pediatrica del paese con Soberana 02 a partire dai due anni,muovere la immunizzazione a questo gruppo d’età ha un rischio molto basso in termini di sicurezza.
In un altro ordine di idee parleremo dell’economia, dell’economia mondiale,dopo un periodo di graduale recupero nel 2021, con una crescita del 5,9 %, l’anno 2022 è iniziato in condizioni di grande incertezza, con proiezioni attorno al 3,6% di crescita.
Le interruzioni nelle catene di rifornimento e distribuzione e i prezzi più elevati degli alimenti con l’energia hanno spinto l’aumento dell’inflazione. .A questo vanno aggiunto i contagi della COVID 19 e, più di recente, il conflitto europeo.
All’ombra di questa tendenza, la tappa post pandemia, si proietta mondialmente come un periodo di recupero fragile e disiguale, marcato da una lenta rianimazione del commercio internazionale.
Le pressioni dei prezzi si sono trasformate in un’inflazione media proiettata per il 2022 al de 5,7 % nelle economie avanzate e del 8,7 % nelle economie emergenti e in sviluppo. .
Per Cuba, sottoposta a un blocco indurito e criminale , lo scenario è marcato addizionalmente dal rincaro delle importazioni e soprattutto dei combustibili e degli alimenti.
Questo contesto complesso al quale dobbiamo imporci con misure audaci e innovatrici aggiustate al nostro modello di sviluppo sociale e con la maggior equità possibile implica grandi sfide per la gestione dell’economia.
Con questo proposito abbiamo attualizzato la Strategia Economico-Sociale, sulla quale sono state offerte informazioni ai deputati, e che costituisce il foglio di rotta delle principali misure per garantire il compimento degli obiettivi e delle mete del Piano dell’Economia Nazionale.
La vasta e documentata informazione che ha dato qui il Alejandro Gil mi libera dall’entrare in ulteriori dettagli che allungherebbero in modo non necessario il mio discorso.
Mi soffermerò brevemente su quello che adesso è al centro delle preoccupazioni di tutte e di tutti: le misure per contenere l’inflazione.
Il Consiglio dei Ministri lavora senza tregua con obiettivi e impegni molto chiari, che cominceranno da uno schema cambiario secondario, per avanzare poi nel recupero del mercato cambiario, includendo quando sia possibile, la compra vendita di moneta forte alla popolazione.
Non perdiamo di vista che si devono incrementare le offerte e che si fanno passi in questo senso, stimolando prima di tutto l’apporto delle produzioni nazionali ma anche differenti vie di commercio estero.
Si imporranno limiti alle eccessive entrate in istituzioni e enti statali non soggetti a una maggior produzione ed efficienza e ci sarà un ridimensionamento dell’apparato statale che permetta di ridurre le spese e orientare gli stessi all’attenzione delle situazioni di vulnerabilità.
Come parte della Strategia si darà continuità al processo d’ampliamento e diversificazione delle proposte con nuove trasformazioni per l’impresa statale socialista, soggetto economico principale del nostro modello, soprattutto relazionato con la sua autonomia di gestione, accesso alle risorse, missioni e funzioni delle giunte di governo, delle OSDE, del funzionamento delle micro, piccole e medie imprese statali e le imprese filiali tra l’altro.
Un altro aspetto complesso è il livello di squilibrio macroeconomico, che si esprime nell’aumento delle pressioni inflazionarie e al calo del tipo di cambio informale. Lo sviluppo in ambienti statali differenti per il settore statale e non statale, implica un ostacolo per l’ampliamento dell’incatenamento produttivo tra i due settori.
Nonostante gli aspetti positivi che si apprezzano sino ad oggi nel graduale recupero delle attività economiche e sociali del paese è necessario avanzare con più rapidità nella stabilità macro economica, l’incremento della produzione e delle esportazioni, l’investimento straniero diretto, la sostituzione effettiva delle importazioni e l’efficienza nel processo degli investimenti.
Nel mezzo della complessa situazione che affrontiamo si ratificano come priorità il recupero graduale del peso cubano come centro del sistema finanziario, lo scontro all’ inflazione, la stabilità del sistema elettro-energetico nazionale, l’attenzione prioritaria a persone, case e comunità in situazioni di vulnerabilità, il decentramento di competenze in funzione di una maggior autonomia e le trasformazioni del sistema dell’impresa statale.
Così come si lavora con attenzione alle urgenze, non si rinuncia allo sviluppo e si è continuato a perfezionare la pianificazione strategica del paese mediante macro programmi, programmi e progetti, sistemi di lavoro che hanno permesso d’avanzare nell’implementazione delle Linee approvate nell’Ottavo Congresso del Partito Comunista di Cuba per il periodo 2021-2026.
Compatrioti:
il colpo e le perdite degli ultimi giorni hanno riportato davanti a noi una sfida apparentemente insuperabile.
L’unità, la solidarietà e il lavoro, di nuovo, ci hanno provato che insieme possiamo vincere tutte le sfide.
Nemmeno i più accaniti avversari della Rivoluzione Cubana, attaccandola a fondo e in modo sostenuto durante 63 anni, hanno potuto mettere in ginocchio l’invincibile popolo di Fidel.
E va considerato che non hanno tralasciato il tentativo di cancellare questo “cattivo esempio di resistenza creativa” dalla mappa dell’America e per questo non ci invitano al tavolo che devono servire.
Siamo una bocca mai sottomessa. E già non siamo l’unica! (Applausi.)
Poco fa mi hanno chiesto qual’è la ragione per cui ci hanno posto di nuovo, per esempio, nella lista dei paesi che proteggono il terrorismo, Non c’è .
Non esiste alcuna ragione per il castigo, la sanzione, l’odio contro un popolo nobile, amoroso, gentile e allegro come il cubano.
Ci sono solo ingiustizie, perversità mancanza d’etica e una grandissima frustrazione, perchè pesano su di loro 63 anni di naufragi da sconfitta a sconfitta. (Applausi).
Li abbiamo sconfitti in tutti i terreni e non perchè siamo di più, perchè non lo siamo. Non è perchè abbiamo più armi, perche non le abbiamo. .Non per grazia o miracolo divino,perchè noi non crediamo in un popolo eletto.
Li abbiamo vinti perchè ci sostengono idee giuste, perchè amiamo l’amore e odiamo l’odio.
La nostra forza risiede in valori umani d’ispirazione martiana e fidelista; nel potere della verità e nella capacità trasformatrice dell’educazione e la cultura.
Questi valori non si valutano nella borsa, non dipendono dall’andamento del mercato.
Si seminano apprendendo la storia e si rinforzano nella pratica della solidarietà. Conquistare tutta la giustizia è la consegna e l’orizzonte!
L’unità che si afferma nella diversità è il cammino. Per questo avanziamo.
I tempi sono sempre complessi e sfidanti, ma siamo già allenati.
Fermi e convinti:
¡Hasta la Victoria Siempre!
(Ovazione./GM- Granma Int.).




