OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Photo: Jose M. Correa

Gli umani utilizzano le date marcate nel calendario, misurando il tempo e fissando coincidenze. La tendenza non solo irradia il personale in cui sono fissati i nostri giorni più importanti, quelli che non si tralasciano mentre trascorre la vita.

La considerazione delle date s’estende con forza verso gli esseri che amiamo coloro la cui vita ci ci riguarda profondamente    

Nessuno dimentica i compleanni o gli addii definitivi dei suoi cari, date molto personali che ci toccano, ci rallegrano o c’intristiscono.

Dire 13 agosto, 25 novembre –ed anche 2 dicembre , o 1º gennaio e tante altre – ci portano a un uomo che non era necessariamente un consanguineo, perché le sue date fossero fatte proprie anche da un popolo al quale appartengono.

Quando alcune di queste si avvicinano , Fidel diviene più nostro.

Già dai giorni precedenti in la data affiora e ci si presenta.

Giungendo al 25 novembre non c’è chi non ricorda che cinque anni fa partì dal mondo per vivere in noi e in quelli che ci succederan, un essere destinato alla vita eterna.

Non se lo propose, ma ha riempito le sue ore d’azione marcate da una volontà decisa a spazzare via da Cuba per sempre il vergognoso dominio imperiale, e a costruirne una nuova. Una vita senza riposo lo portò ad essere protagonista delle date.

Non c’è n solo giorno della sue esistenza che non meriti d’essere ricordato, perchè quello che ha fatto per il suo popolo ha necessitato una costanza ininterrotta in azione e pensiero.

Questi cinque anni non hanno potuto affogare nemmeno un secondo della sua presenza.

Nelle date definitive che la nostra Patria continua a vivere, Fidel respira e rinasce ogni giorno e segnala la rotta verso un futuro in Rivoluzione, la sua, la nostra.

LUI HA RIEMPITO I CUORI DELLE SUE UNIVERSITÀ

In quella stessa scalinata che tante volte aveva sceso trionfante con i suoi compagni di lotta, dove, aveva detto, era diventato un rivoluzionario, i cuori dei giovani guidati per la continuità dalla presenza del Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba Miguel Díaz-Canel Bermúdez,hanno palpitato assieme alla Patria e al suo petto di gigante invitto.

Heidi Chapman, con la musica della Banda Nazionale dei Concerti, Nelson Valdés, Raúl Torres, Eduardo Sosa, Tanmy López, Annie Garcés, il Coro Nazionale ei repentisti Aramís Padillaey Héctor Gutiérrez hanno cantato per lui il 24 novembre e la compagnia Danza Contemporanea di Cuba ha ballato, perché l’arte potesse esprimersi come scudo della nazione.

«Lo scorso 15 novembre è stata una di quelle giornate in cui un Fidel moltiplicato e fermo, presente in milioni di cubani, ha dato un colpo di mazza vincente contro i piani di destabilizzazione disegnati dai nemici di sempre.

Ci hanno nuovamente sottovaluto come nazione e in particolare hanno sottovalutato i giovani », ha affermato Aylín Álvarez García, prima segretaria del Comitato Nazionale dell’Unione dei Giovani Comunisti.

«Vi ricordate che cinque anni fa abbiamo fatto il sacro giuramento d’essere Fidel?

Nella loro permanente ignoranza politica e ciechi d’ambizioni, si scontrano una e un’altra volta non con milioni di dollari, ma con milioni di cubani che hanno fatto loro il coraggio del Comandante. Quel sogno assurdo di una Cuba post Castro, questo sogno ripetuto che non si avvera, è sfumato.

Sì, è sfumato dal primo minuto in cui la guida rivoluzionaria partiva per l’immortalità. Non c’è mai stata, né ci sarà, una rottura, una dimenticanza. Non c’è mai stata nè ci sarà una rinuncia, un tradimento, ha detto in nome della gioventù cubana.

Cuba non dimentica, Cuba sente e vive. È un popolo intero che lo sente qui, determinato e cosciente. È Fidel tra di noi, e come le opere degne e onorate si mltiplica nella gratitudine infinita di coloro che valutano profondamente le azioni nobili.

Cinque anni fa è partito fisicamente ma non è morto perchè non muore chi semina luce e futuro, sotto il manto di un’opera tanto umana come la sua Rivoluzione, che ci ha lasciato per farla più viva e vigorosa, perché germina in lui, ogni giorno. ( GM – Granma Int.)