
Quindicimila quattrocento trentasei persone sono state diagnosticate con la COVID-19 in Cuba negli ultimi quindici giorni. La tendenza, in questo periodo, è stata l’incremento del tasso d’incidenza per ogni 100.000 abitanti –attualmente in 138–, comportamento presente in 11 provincie
Le cifre più elevate di questo indice sanitario si mantengono a L’Avana (454,7), Mayabeque (160,5) e Matanzas (157,2), anche se in quest’ultimo territorio sta diminuendo la quantità di confermati nelle ultime due settimane.
Giovedì 6 maggio la viceministro di Salute Pubblica, Carilda Peña García lo ha precisato, nella riunione del Gruppo temporaneo di lavoro per la prevenzione e il controllo del nuovo coronavirus, guidato dal Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e diretta dal membro del Burò Politico e primo ministro, Manuel Marrero Cruz.
In una giornat in cui sono stati dichiarati 1060 nuovi casi positivi al SARS-COV-2 (145 più del giorno precedente in 92 municipi, la viceministro di Salute ha assicurato che la maggior diffusione è stata constatata a L’Avana, Artemisa e Mayabeque, dove sonostati diagnosticaai 636, 31 e 32 nuovi casi, rispettivamente. Le guarigioni sono state 1097, e le persone contagiate ricoverate 5 548.
Ventinove centri di trasmissione sempre attivi, dei quali la maggioranza a L’Avana con 13, Sancti Spíritus, con quattro; Holguín e Santiago di Cuba, ognuna con tre.
Peña García ha puntualizzato che 12 erano attivi in istituzioni, accumulando 2255 pazienti, anche se nel momento della riunione solo 318 restvano ricoverati.
Di fronte a questi fatti nel paese, in luoghi come l’ospedale provinciale Manuel Ascunce Domenech, di Camagüey; l’investimento della nuova fabbrica di cemento, di Santiago di Cuba; e una Casa Psicopedagogica, a L’Avana–, il Gruppo temporaneo ha insistito sull’importanza di seguire con rigorosità tutte le misure nei centri e nelle istituzioni, per evitare l’incremento di questo tipo di fatti che quasi sempre portano associate cifre elevate di contagi.
È stata realizzata un’analisi con le autorità governative delle nove provincie che, nello stesso giorno, hanno informato sulle cifre più alte : Pinar del Río, Artemisa, L’Avana, Mayabeque, Matanzas, Sancti Spíritus, Camagüey, Santiago di Cuba e Guantánamo.
In queste lo scenario epidemiologico ha messo in evidenza differenti livelli di complessità; ciò nonostante il Gruppo temporaneo ha insistito sulla necessità di mantenere una stretta osservazione delle misure, così come un rigoroso controllo di quanto disegnato.
In modo particolare per Mayabeque, territorio che ha confermato casi in nove dei suoi 11 municipi e dove si è visto un buon calo della cifra ( lo stesso giovedì erano stati riportati 32 casi, mentre mercoledì erano stati 102 ), il Primo Ministro ha indicato d’incrementare gli studi sulla popolazione.
La governatrice, Tamara Valido, ha riferito che si ampliano le investigazioni casa per casa. Inltre sono stati riaperti i punti di controllo per l’accesso al territorio e sono stati incrementati i posti per l’isolamento dei contatti delle persone positive, i contatti di questi e anche di coloro che presentano qualche sintomo.
A Matanzas, dove giovedì 6 s’incontrarono 56 nuovi pazienti (30 più del giorno precedente), il suo governatore Mario Sabines ha dettagliato che il comportamento mostra una notevole riduzione dei casi.
«Questa è la seconda settimana che vediamo diminuire le cifre», ha precisato.
A questo si unisce la chiusura di 19 focolai mentre ne restano attivi 272 nei quali sirelizano maggiori intenzioni di controlli.
La diffusione del virus continua in vari municipi, anche se fondamentalmente si concentra nella città di Matanzas.
A un anno dall’inizio della pandemia provocata dalla COVID-19 a Cuba, il richiamo da ogni scenario continua ad essere di non fidarci. (GM – Granma Int.)




