
La Cancelleria cubana (Minrex) ha offerto venerdì 19 alcune dichiarazioni sul fatto avvenuto giovedì 18, quando cinque cittadini si sono presentati in questa istituzione con il presunto interesse di trasferire le loro preoccupazioni per un’ emigrata cubana che desidera tornare nel territorio nazionale.
«La base della loro preoccupazione è la situazione di Karla María Pérez González, che si trova da vari anni fuori dal paese, e che è notoriamente vincolata a Eliecer Ávila e altri anticubani, che pretendono di installarla nuovamente in Cuba per realizzare propositi sovversivi e destabilizzanti contro l’Isola», ha informato in una conferenza stampa la direttrice di Comunicazione e Immagine del Minrex, Yaira Jiménez Roig.
A Cuba esistono, come in tutti i paesi, leggi migratorie che stabiliscono regole nella cornice legale e che dirigono l’azione delle autorità migratorie.
Cuba ha lo stesso diritto di qualsiasi altro paese di difendersi, ha sottolineato la funzionaria, disarticolando quella che ha denunciato come un’operazione politica e di comunicazione che squalifica e toglie legittimità ai suoi attori e rivela come si monta uno show mediatico con l’obiettivo di generare percezioni manipolate e distorte della realtà.
COME S’ARTICOLA UNO SHOW MEDIATICO?
La diplomatica ha spiegato che anche prima di ricevere questi cittadini era chiaro il vero proposito della loro presenza lì.
«Era più importante elencare le loro versioni dei fatti prima di dare una risposta. Non sono giornalisti, non sono indipendenti, sono figuri, sono operatori politici delle comunicazioni al servizio di un governo straniero, complici della guerra economica contro Cuba e delle azioni più aggressive degli Stati Uniti contro il nostro popolo», ha detto Jiménez Roig.
L’accaduto non è stato un reclamo legittimo, ha aggiunto.
Con l’obiettivo d’alimentare una campagna che era già in corso, quelli che giovedì sono andati al Minrex hanno trasmesso la loro versione dei fatti attraverso le reti sociali usando come punta di lancia a ADN Cuba, «una pubblicazione digitale, che si sostenta con fondi federali del governo degli Stati Uniti», ha denunciato la Jiménez.
Solo nell’ultimo trimestre del 2020, ADN ha ricevuto 400 000 dollari dal governo di Trump per campagne sistematiche di propaganda e provocazione come parte d’una strategia di demonizzazione e sovversione contro Cuba.
«Es curioso que en pocos minutos obtuvieran declaraciones de Human Rights Watch, seudo organización no gubernamental que nuestro pueblo sabe que opera al servicio de la política de Estados Unidos contra Cuba», agregó la funcionaria, quien reveló asociaciones con la congresista cubanoamericana, de Miami, María Elvira Salazar; y con Luis Manuel Otero Alcántara, «quienes con su lenguaje vulgar y amenazante se articulan con ADN Cuba».
La direttrice di Comunicazione e Immagine del Minrex ha informato ch è implicata un’altra pubblicazione digitale, “Tremenda Nota”, con lo steso schema dell’inquinamento mediatrice, e anche un’altra pseudo organizzazione come il Comitato per la Protezione dei Giornalisti, con sede a Nuova York, con nuove Minacce e avvisi alla Cancelleria cubana.
Inoltre ha denunciato l’articolazione con i difensori dell’indurimento dell’assedio economico, persone che stimolano la realizzazione d’azioni violente e che chiedono anche un’invasione armata contro Cuba.
Questo fatto è «un’altra fase del colpo blando contro Cuba che ha in queste piattaforme tossiche i principali strumenti d’attacco e gli scenari d’azione».
«Quanto avvenuto forma parte di un obiettivo di maggior portata. Sono noti i vincoli di queste persone con i settori più reazionari e provocatori dell’industria anti cubana della Florida e con finanziamenti d’agenzie del Governo di questo paese che sviluppano azioni destabilizzanti contro Cuba», ha segnalato.
Poi ha reiterato che il Ministero delle Relazioni Estere cubano riceve e risponde ogni giorno a lettere, richieste, poste elettroniche, messaggi in tutte le piattaforme delle reti sociali, come parte del sistema d’attenzione alla popolazione, ma, come direbbe il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, i nostri ministeri non sono piattaforme mediatiche. (GM – Granma Int.