OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Foto: Estudios Revolución


(Versioni stenografiche  - Presidenza della Repubblica)

Signor Segretario Generale;

Signor Presidente;

Distinti Capi di Stato  di Governo;

Capi di delegazioni:

Voglio ringraziare la Repubblica dell’ Azerbaigian, che presiede il Movimento dei Paesi Non Allineati, per l’iniziativa che ha propiziato la convocazione a questo periodo straordinario di sessioni dell’Assemblea Generale.

Una risposta coordinata alla COVID-19 e alle sue conseguenze, in consonanza con i protocolli e le buone pratiche dell’ Organizzazione Mondiale della Salute, si trova solo nella capacità di promuovere a grande scala questo organo, il più universale e rappresentativo delle Nazioni Unite.

È un fatto triste ma incontestabile che la pandemia ha esacerbato i gravi problema e le sfide colossali che l’umanità affrontava di già prima della sua apparizione.

Parliamo di guerre, includendo quelle non convenzionali, dell’uso e la minaccia dell’uso della forza e dell’applicazione di misure coercitive unilaterali, ma anche dell’assenza o della precarietà dei servizi di salute, educazione e sicurezza sociale con le regole cieche del mercato e lo scambio disuguale, che prevalgono nel mondo.

Oggi sono drammaticamente visibili i segni di quello che alcuni esperti definiscono come la peggior repressione economica dalla Seconda Guerra Mondiale e nessuno dubita che il peso maggiore della crisi ricadrà sui paesi del Sud, già spogliato dall’abuso neoliberale, che ha approfondito le stragi della miseria. 

Il debito estero dei paesi in via di sviluppo, pagato varie volte e accresciuto dalla pandemia, tagliando d’un colpo le aspirazioni di benessere economico e sociale, è impagabile e dev’essere condonato.

Nelel attuali condizioni è urgente lo stabilimento di un ordine internazionale giusto, democrático ed equo. È una condizione per la sopravvivenza della specie in un mondo sempre più interconnesso e paradossalmente disuguale.

La COVID-19 ha posto a nudo il costo umano di questa disuguaglianza e ha rivelato la necessità urgente di rinforzare i sistemi nazionali di salute, propiziando l’accesso universale e gratuito ai servizi medici di base e garantendo  la distribuzione equa delle risorse vitali.

Il mondo guarda con stupore, per esempio, come gli Stati Uniti, responsabili del 38%  delle spese militari, sono incapaci di rispondere dei più di 11 milioni di contagiati e dei più di  238 000 morti per la COVID-19 in questo paese.

Sorge una domanda osservando il duro panorama dei contagi, dei nuovi focus  e dei collassi nei servizi di salute di nazioni con invidiabili prosperità: Perché l’enorme bilancio che oggi si dilapida nella corsa alle armi non si utilizza per affrontare questa e altre pandemie più antiche, come la fame e la miseria ?

Signor Presidente:

Dall’apparizione del SARS-COV-2 ,  di fronte  alla minaccia che si trasformasse in una pandemia, Cuba ha elaborato il Piano Nazionale per la sua prevenzione e controllo. La  sua implementazione si appoggia nelle forze del nostro sistema di salute, di provata qualità e portata universale e nello sviluppo scientifico del paese. Con modestia e anche con sano orgoglio oggi possiamo spiegare al mondo com’è stato possibile.

A Cuba abbiamo implementato un sistema di gestione del Governo basato nella Scienza e l’Innovazione, che ha fertilizzato le connessioni tra i settori della conoscenza, della produzione, dei servizi e sociali. 

Si tratta di un sistema inclusivo, partecipativo, sistemico, trans-disciplinare e intersettoriale, che cristallizza e offre i suoi migliori risultati nella robustezza dei protocolli applicati nello scontro alla COVID- 19 e nella responsabilità dimostrata dal nostro popolo.

Detto in altre parole: quello che facciamo è un’espressione pratica di come opera il sistema sociale di Cuba, capace di risolvere o affrontare con successo problemi molto complessi, centrando il lavoro del Governo nell’essere umano come priorità.

Il ruolo della scienza e la sua articolazione con la gestione governativa sono stati fondamentali. I rilevanti successi ottenuti nell’industria  medico-farmaceutica e nella biotecnologia ci permettono di affrontare la malattia nelle migliori condizioni.

Due candidati cubani al vaccino sono in fase di prove cliniche e sono compresi tra i 47 registrati dall’Organizzazione Mondiale della salute. 

Fedeli alla nostra vocazione umanista, 53 brigate mediche hanno appoggiato la lotta contro la malattia in  39 paesi e territori,  che si sono sommate a quelle che già prestavano servizio in 59 nazioni.

Questo è stato possibile nonostante il pesante fardello del criminale e ingiusto blocco imposto dal Governo degli Stati Uniti, del suo indurimento senza precedenti e una cinica campagna di discredito contro la nostra cooperazione medica internazionale.

Denunciamo qui questo comportamento aggressivo verso Cuba e altre nazioni sovrane e l’annunciato tentativo d’imporre nuovamente la  Dottrina Monroe, violando il Diritto Internazionale e il Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace.

Il nostro comportamento con il proposito e  i principi che hanno originato questa Organizzazione restano inalterabili. La volontà di continuare a lavorare a favore del multilateralismo, la solidarietà, la dignità umana e la giustizia sociale è fermo e risoluto.

L’emergenza planetaria in cui ci ha sottoposto la COVID-19 suona come un nuovo richiamo alla coscienza del mondo.
Ascoltiamolo questa volta. Sì si può. Cuba è la prova.

Molte grazie. (GM – Granma Int.)

Pie de foto: Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Presidente della Repubblica di Cuba, nel 31º Periodo virtuale straordinario di sessioni della AGNU. Foto: Estudios Revolución