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Il Presidente cubano ha segnalato i passi avanti realizzati dalla scienza cubana durante questi difficili mesi di scontro alla COVID-19 nel paese. Foto: Estudios Revolución

Il Presidente cubano ha segnalato i passi avanti realizzati dalla scienza cubana durante questi difficili mesi di scontro alla COVID-19 nel paese.

Dalle incertezze, ha assicurato, siamo passati a consolidare risultati che dimostrano i  passi avanti fatti transitando per un cammino scientifico che si sta rafforzando.

Queste riflessioni sono state motivate da un nuovo scambio del Capo di Stato e del Primo Ministro, Manuel Marrero Cruz, con esperti e scienziati che dall’Isola grande delle Antille non hanno perso un minuto per cercare la maniera di arrestare gli effetti dell’epidemia.

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Qui tutti stanno cooperando, gli uni con gli altri, senza vanità; si completano e si appoggiano e alla fine quello che otteniamo è un risultato unico per il bene comune, ha valutato.

Un’ampia varietà di temi si include ogni settimana in questi incontri nei quali si ratifica il ruolo essenziale che svolgono uomini e donne di scienza e che in questa giornata ha compreso l’esposizione  dei risultati preliminari di uno studio dei fattori di rischio genetici associati alla severità clinica con cui si è  manifestata o meno la malattia in Cuba.

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La dottoressa Beatriz Marcheco Teruel, direttrice del Centro di Genetica Medica, ha spiegato che l’investigazione nasce dalle evidenze che sono state pubblicate in questo periodo, relazionate con possibili fatti immuno-genetici che possono essere vincolate con la gravità clinica con cui si produce la malattia in determinare persone.

Il progetto vuole toccare fattori clinico - epidemiologici che includono  variabili sociali come l’occupazione, il colore della pelle, i gruppi d’età, gli abiti tossici, la storia delle  malattie, i livelli di stress e altre variabili cliniche di natura immunologica e genetica, sia dell’individuo che di coloro che vivono con lui e sono parenti.

L’ investigazione, alla quale partecipano diverse istituzioni cubane,
e che in questi momenti si trova nella fase iniziale di sviluppo, valuterà anche elementi come le caratteristiche socio-demografiche non trasmissibili che soffrono, la distribuzione in accordo con i gruppo di sangue, la presenza o meno di anticorpi contro antigeni di vaccini e altri.

I risultati preliminari mettono in evidenza per esempio che dal 11 marzo al 11 giugno, periodo in cui s’incornicia la selezione dei pazienti compresi nella mostra era superiore in maniera generale la quantità di persone di pelle bianca che si sono ammalate, con predominio di pazienti con il gruppo di sangue A.

La specialista ha considerato che questo studio ha come punto iniziale la comunità e mostra la volontà d’identificare la nostra popolazione immuno –epidemiologicamente.
La procedura che abbiamo seguito ci permette di sviluppare trattamenti personalizzati che danno risposte a caratteristiche genetiche individuali e disporre così di elementi per disegnare e implementare strategie di prevenzione per la popolazione.

L’analisi anatomo-patologica che si realizza ai pazienti che sono deceduti per il nuovo coronavirus contribuisce ad indicare sino a dove incamminare le azioni di riabilitazione di coloro che si recuperano dalla malattia. I principali risultati di questo sono stati esposti  nella giornata dalla dottoressa Teresita Montero González, dei Servizi Medici dell’Ospedale  Militare Centrale Dottor Luis Díaz Soto.

Per lo studio si considera, tra i vari elementi, la distribuzione per gruppi di età   così come il comportamento delle malattie croniche e la loro incidenza nella morte dei pazienti.

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Montero González ha spiegato che sino al momento è stato possibile dimostrare che le malattie presenti sono fattori fondamentali nell’evoluzione della malattia e responsabili della morte in vari pazienti.

Ugualmente ha dettagliato la presenza virale incontrata negli organi che non manifiestano alterazioni rilevanti,  che  suggerisce studi successivi in pazienti confermati per valutare danni futuri, così come è stato provato che la risposta infiammatoria sistemica è una complicazione frequente e che, modulandola opportunamente favorisce l’evoluzione dei pazienti.

Durante la giornata sono state riferite notizie sull’isolamento del Sars-cov-2  partendo da mostre di essudati naso-faringei e da necropsie provenienti da pazienti cubani, realizzate nei laboratori del  Centro delle Investigazioni Scientifiche della Difesa Civile, presentate dalla  dottoressa Mirelys Rodríguez Acosta.

I benefici sono inestimabili, ha considerato, perchè tra i vari elementi ci permette di caratterizzare i ceppi circolanti del Sars-cov-2 in Cuba;
disporre di collezioni  di ceppi autoctoni del nuovo coronavirus;
valutare in vitro l’azione antivirale di prodotti di qualsiasi natura includendo i vaccini, la possibilità di realizzare studi di filogenia e l’evoluzione del genoma e socializzare i risultati in riviste scientifiche specializzate.

È stato precisato che il lavoro  si realizza nel paese con 40 candidati al vaccino e che per questo si sono uniti gli sforzi di diverse istituzioni.

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Il dottor Pedro Más Bermejo, vicepresidente della Società Cubana d’Igiene e Epidemiologia ha parlato delle esperienze di altri paesi nei modelli di sviluppo della malattia e ha ricordato che in Cuba, dopo il picco, a 45 giorni della scoperta dei primi casi le cifre dei pazienti attivi erano discese ma che 89º giorno sono cresciute di nuovo per problemi di contagio avvenuti nel grande magazzino La Epoca, nel lavoratori AICA e per la nave arrivata dal Messico in provincia di Matanzas.

Il modo in cui è stata maneggiata la situazione ha permesso di dimostrare che è possibile contenere l’apparizione di nuovi focolai se si agisce immediatamente, se  si adottano le misure corrispondenti di fronte a qualsiasi fatto, considerando l’esperienza che il paese accumula già.

Il vice primo ministro Roberto Morales Ojeda,  ha sottolineato l’importanza di non tralasciare nessuna  tra le azioni implementate. La maniera i cui si è comportata la malattia in altre nazioni rilassando le misure, ci conferma «che  è  adesso che dobbiamo osservarla più strettamente  rispettando tutte le misure in ognuna delle fasi ».

Come succede in forma inalterabile in  queste riunioni con la direzione del paese, il dottore in Scienze  Raúl Guinovart Díaz, decano della Facoltà di de Matematica e Computazione dell’Università  de L’Avana,  ha commentato il comportamento dei  modelli dei pronostici della malattia in Cuba.

Il fatto più nuovo durante la settimana, ha puntualizzato, è la valutazione di come la capitale cubana si sta avvicinando, per il comportamento dei suoi indici, verso un pronostico più favorevole nella curva dei casi attivi, e questo dimostra che in breve potrà  presentare le condizioni per transitare verso la fase uno della tappa di recupero dalla  COVID-19.

Questa è stato confermato anche dalle valutazioni realizzate poche ore dopo dal
ministro di Salute Pubblica, José Angel Portal Miranda, attualizzando sulla situazione epidemiologica presentata da L’Avana nella riunione del gruppo temporaneo di lavoro per la prevenzione e il controllo del nuovo coronavirus,  guidata, com’è abituale dal Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel; dal vice presidente, Salvador Valdés Mesa, e dal primo ministro, Manuel Marrero Cruz.

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Portal Miranda ha aggiunto che durante gli ultimi 15 giorni la capitale ha visto calare il tasso d’incidenza per ogni 100.000 abitanti, che oggi è di 4,92.  

Con 59 pazienti confermati con la malattia, che sono ricoverati, dei  63 del paese nella giornata di giovedì 25,  la provincia ha dimostrato  un indice sanitario  di casi attivi del 4.6%, inferiore al 5% necessario per transitare alla fase 1 della tappa di recupero.

In videoconferenza la vice governatore de L’Avana ha di nuovo informato sul comportamento dell’epidemia nel territorio, mentre i governatori di Guantánamo, Holguín e Matanzas, in piena tappa di recupero, hanno commentato le azioni  corrispondenti a questa prima fase, nella quale, hanno assicurato, si osserva un transito graduale nella quotidianità dei territori verso la nuova normalità.

Cuba avanza in questo nuovo contesto. La maniera in cui siamo riusciti a superare poco a poco questa crisi costituisce una mostra evidente di quanto significa nel nostro paese l’integrazione degli sforzi e della conoscenza da tutti gli scenari. (GM – Granma int.)