
Mariana Grajales Cuello la chiamarono i suoi genitori, ma Cuba la conosce già cone Madre della Patria per simbolizzare l’amore più grande e il maggior sacrificio, la sublime dedizione che ispirò José Martí la domanda: «Cos a c’è in qsuta donna che epopea e mistero c’è in questa umile donna, che santità e unzione c’i sono state nel suo seno di madre …?».
Alla sua vita esemplare e gloriosa, che è simbolo dello spirito elevato della donna e della madre cubana, ha reso omaggio ieri, domenica 10 maggio, il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito, con un’offerta di fiori posti a suo nome.
Il sentito omaggio reso dalla giovane segretria generale della Centrale dei lavatori di Cuba in questo municipio, Annie Palacios Tresord, è stato preceduto dall’offerta di fiori a nome del popolo di Cuba, per il quale la consegna dei figli, delle sue energie e l’amore per una Patria libera, si riflette nelle tante cubane che combattono la COVID-19.
Fu lei, come lui confessò, la donna che commosse maggiormente il cuore di Martí, che la chiamò «leonessa» con questa ammirazione che poi, quando l’insigne santiaghera morì a  Kingston,  in Giamaica, nel 1893, rispettosamente
ricalcò: «Patria, nella corona che c’è sulla tomba di Mariana Maceo, scrivi  una parola: Madre!».
Il Presidente Díaz-Canel ha felicitato le madri cubane
«A tutte quelle che hanno lasciato a casa i loro esseri amati per curare compatrioti sconosciuti, cucinare, pulire, servire e ausiliare volontariamente, porgo i ringraziamenti a nome della direzione del nostro Partito e Governo, per la loro esemplare dedizione alla grande battaglia di questi tempi», si legge nel messaggio del Presidente cubano Miguel Díaz-Canel, nei suoi auguri alle madri cubane.
«Vi felicito oggi e sempre per la vostra capacità di darci la vita, e abbellirla sempre con passione e tenerezza», ed ha aggiunto : «Come diceva Fidel, la donna è un Rivoluzione nella Rivoluzione e quando si dice donna si dice madre, sempre».
«Voi siete la forza che ci ha portato, che ci sostiene e c’ispira.

Vivano le madri cubane, orgoglio di un paese marcato da donne come Mariana, madre della Patria e da tutte quelle che da allora ci hanno spinto a crescere e lottare per lei», riferisce il commovente messaggio del Presidente della Repubblica.
Inoltre ha spiegato le ragioni per le quali non sono state assieme ai figli, ai nipoti, ai vicini e agli amici,  perchè per poterli baciare e abbracciare sempre è stato necessario rinunciarlo in un giorno tanto singolare e durante tutti quelli che ci restano sino alla fine della pandemia mondiale della COVID 19».
«Rinunciare all’incontro e alla festa tradizionale di quest’anno è il più grande regalo che può fare ai più amati e venerati membri della famiglia la maggioranza delle professioniste della salute e della scienza che curano i malati e cercano cure definitive per un male che è arrivato carico di minacce e sfide per tutto il mondo  ha detto ancora (GM – Granma Int.) 




