
Penso –perchè sono ottimista – che questo mondo si può salvare nonostante gli errori commessi, nonostante i poteri immensi e unilaterali che sono stati creati, perchè credo nella preminenza delle idee sulla forza. (…)
Il nostro paese non lancia bombe contro altri popoli, né manda migliaia di aerei a bombardare città; il nostro paese non possiede armi nucleari, né armi chimiche, nè armi biologiche. Le decine di migliaia di scienziati e di medici su cui conta il nstro paese sono stati educati nell’idea di salvare vite. Sarebbe una’assoluta contraddizione con il loro concetto porre uno scienziato o un medico a produrre sostanze, batteri o virus capaci di provocare la morte di altri esseri umani.
Non sono mancate denunce che Cuba stava facendo investigazioni sulle armi biologiche. Nel nostro paese si fanno investigazioni per curare malattie tanto dure come la meningite meningococcica, l’epatite, attraverso vaccini che produce con tecniche d’ingegneria genetica o, cosa di somma importanza, la ricerca di vaccinazioni o di forme terapeutiche attraverso l’immunologia molecolare; ugualmente le une possono prevenire e le altre possono curare e avanziamo per questi cammini.
Questo è l’orgoglio dei nostri medici e dei nostri centri d’investigazione.
Decine di migliaia di medici cubani hanno prestato servizi internazionalisti nei luoghi più appartati e inospitali.
Un giorno ho detto che non potevamo né avremmo mai realizzato attacchi preventivi e a sorpresa contro nessun oscuro angolo del mondo; ma che in cambio il nostro paese era capace d’inviare i medici necessari ai più oscuri angoli del mondo. Medici e non bombe, medici e non armi intelligenti.
Frammenti del discorso pronunciato dal Comandante in Capo, a Buenos Aires, nel maggio del 2003/ GM – Granma Int.)