
Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha detto, durante la chiusura, venerdì 7 del XXXI Seminario Nazionale di preparazione del corso scolastico  2019-2020 del sistema sportivo cubano, le cui ultime due giornate si sono svolte nell’Impresa Sportiva Batos : «Abbiamo la sfida di garantire la formazione integrale dei nostro atleti, che siano giovani rivoluzionari, veri patrioti e con un ampio sviluppo come sportivi». 
«Inoltre dobbiamo lavorare alla preparazione integrale dei nostri insegnanti, allenatori, quadri di direzione e tutti coloro che in qualche maniera sono coinvolti nel prossimo periodi scolastico che ha davanti a sé enormi impegni relazionati con la complessa situazione internazionale che stiamo vivendo e nella quale si definiranno le attuazioni e i risultati che Cuba potrà ottenere nei Giochi Olimpici.  
Díaz-Canel ha riconosciuto l’integralità e l’ampiezza dei temi analizzati nel Seminario che si è svolto a L’Avana per quattro giorni, con la partecipazione di circa 400 persone, vincolate al sistema sportivo cubano e che d’ora in avanti hanno la responsabilità d’implementare ed eseguire nella base quello che si è dibattuto nelle giornate di lavoro.
Il mandatario ha parlato delle crescenti minacce del Governo degli Stati Uniti nella regione e dell’indurimento del blocco economico, commerciale e finanziario imposto al nostro paese ed ha insistito sulla necessità di «Rompere la mentalità importatrice che a sua volta frena l’iniziativa e le proposte per superare i problemi», ed ha portato l’esempio con la stessa industria sportiva, in cui si sta dimostrando che «possiamo produrre parte di quello che necessitiamo per lo sviluppo dello sport, rompendo l’abitudine alla quale ci siamo adattati, che ci doneranno o importeremo quello che ci manca per dei giochi regionali». 
«Ora – ha segnalato – l’industria importa le materie prime e nel territorio nazionale si producono i mezzi con i quali competono le nostre delegazioni, con disegni cubani nei quali appaiono i colori della nostra bandiera. Dobbiamo pensare a come produrre mezzi di qualità sempre maggiore, con una mentalità risparmiatrice ed anche pensando  all’esportazione», ha invitato a pensare il Capo di Stato. 
«Questo è un corso scolastico nel quale ci tocca continuare ad affrontare dal socialismo la banalità, l’ignoranza e la volgarità, elementi che l’imperialismo cerca di coltivare e che sono frutto delle pratiche colonizzatrici che si applicano nel mondo attraverso la seduzione capitalista. E dobbiamo far comprendere ai nostri giovani sportivi che la costruzione del socialismo è una sfida, perchè si basa sul sacrificio, nel collettivismo, nella difesa di tutti e per tutti». 
Il Presidente ha insisto sulla necessità dell’avvicinamento dei giovani alla storia del paese, con metodi che li motivino e li attraggano.
«La memoria storica della nostra gente deve appoggiare tutto, con la storia della nostra nazione e dello sport cubano, perchè esistono molte pagine degne che possono rinforzare i valori nei giovani», ha apprezzato, ed ha incitato ad avere un vincolo più forte con la base, evitando pasticci in quello che facciamo, anche negli eventi sportivi, si presentino o meno in televisione. 
I giochi scolastici devono essere belli e organizzati, come il  Sub-23 del baseball dove c’è la base dello sviluppo del nostro sport nazionale. 
Poi ha considerato fondamentale ottenere che il professore d’Educazione Fisica, il docente e l’allenatore che formano l’atleta, svolgano il loro ruolo per far sì che lo sportivo preservi la sua identità. Riferendosi alle lezioni di Educazione Fisica ha precisato che lì si formano valori, si modellano personalità e si forgiano il collettivismo e la solidarietà. 
«Lavoriamo per installare la bellezza e la cultura del dettaglio come pratiche di vita anche nello sport: dalle cose piccole facciamo cose grandi!», ha indicato ancora.  
BATOS: L’INDUSTRIA CHE RINASCE
L’Impresa Sportiva Batos rinasce a Cuba e le cinque lettere che l’identificano,  mostrate da grandi campioni cubani, acquisiscono di nuovo significati speciali per il movimento sportivo nazionale. 
Percorrendo il complesso industriale nella capitale, che appartiene al Gruppo delle Imprese dell’Industria Leggera, il Presidente Díaz-Canel ha apprezzato la squisita pulizia e organizzazione che regna nei dipartimenti-laboratorio nei quali l’anno scorso sono stati fabbricati 256 tipi d’articoli sportivi. 
La Batos, fondata nel giugno del 1965, produce e commercia articoli, e attrezzi sportivi, confezioni e servizi per il sistema sportivo cubano, e nel 2018 i suoi 700 dipendenti hanno elaborato 600.000 articoli con risultati che non si ottenevano da prima del periodo speciale. 
Accompagnato da Osvaldo Vento Montiller, presidente dell’Istituto Nazionale degli Sports, Educazione Fisica e Ricreazione, e da Andrés Alberdi Valero, direttore dell’impresa Batos, il mandatario cubano ha visitato varie aree  come quella dove si lavorano il cuoio e il legname e si confezionano le palle per differenti sports, e dove si è interessato alla stabilità della forza lavoro e alla qualità delle produzioni, tra altro. 
Passando nel laboratorio delle confezioni tessili ha riconosciuto i nuovi modelli che si elaborano con disegni esclusivi e di qualità, dove risaltano i simboli della Patria, con una mostra dell’impegno e dell’iniziativa con cui si lavora per diventare l’industria sportiva che il paese necessita. 
«Ora continuiamo  fare cose», è stato il suggerimento lasciato da Díaz-Canel ai lavoratori e ai dirigenti di Batos. ( www.presidencia.gob.cu/ GM – Granma Int.) 




