OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

Pie de foto: XVIII Consiglio Politico dell’ALBA TCP nel Laguito, a L’Avana,presieduto da Bruno Rodríguez Parrilla, Ministro del MINREX. Foto:* José Manuel Correa

All’inizio del   XVIII Consiglio Politico dell’Alleanza Bolivariana per i popoli di Nuestra America - Trattato di Commercio dei Popoli, (ALBA-TCP), il cancelliere cubano Bruno Rodríguez Parrilla ha dato il benvenuto ai partecipanti ed ha ratificato che questo meccanismo d’integrazione esiste per difendere i postulati dell’America Latina e dei Caraibi come zona di pace, di fronte alla quale si alza la Patria Grande di Bolívar y Martí.

Rodríguez ha reiterato che il Proclama approvato a L’Avana è una piattaforma di difesa dei principi del diritto internazionale, contro la guerra, a favore della pace, della difesa della sovranità e per favorire i legittimi interessi dei nostri popoli, delle grandi maggioranze.

Poi ha assicurato che le minacce dell’uso della forza contro il Venezuela costituiscono il più grave pericolo per la pace e la stabilità regionale.

«Condanniamo ogni tipo d’intervento in Venezuela e decidiamo di difendere la pace di fronte alle espressioni del governo statunitense e alle sanzioni economiche », ha detto.

Il Cancelliere cubano ha precisato che di fronte ai fallimenti della strategia di Washington contro il Venezuela si dovranno unire le forze per denunciare le minacce, difendere la pace nell’emisfero e nel mondo per evitare altre avventure militari imperialiste nella regione.

Bruno Rodríguez ha ratificato opposizione alle misure coercitive unilaterali che generano gravi conseguenze e danni umanitari ai venezuelani e l’appoggio alle iniziative di dialogo come il Meccanismo di Montevideo, che conterà con il sostegno dei popoli che rispettano la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale, ed ha assicurato che si deve contribuire perchè i venezuelani applichino le loro proprie soluzioni, perchè è inammissibile l’imposizione di modelli politici sotto pressione, minacce, ricatti e tanto meno pressioni militari e che esiste un ampio movimento internazionale in difesa della pace e contro l’uso della forza. Ha convocato le organizzazioni e i movimenti sociali, sindacali, le unioni perché esercitino influenze sui governi, per opporsi agli interventi statunitensi, ed ha definito ammirabile la resistenza del popolo bolivariano.

Cuba continuerà a prestare i suoi servizi di collaborazione in Venezuela, ha detto, e i nostri collaboratori staranno sempre lì dove sono più necessari assieme a questo popolo fraterno.

Il Cancelliere cubano ha risaltato che non si deve sottovalutare il potere d’articolazione dei nostri popoli, la forza delle denunce e il ruolo della verità.

E che Cuba condivide la volontà di rinforzare la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) e appoggia la presidenza pro-tempore della Bolivia.

Ha chiamato a contribuire all’organizzazione delle forze politiche, dei movimenti indigeni, delle donne, dei sindacati e dei movimenti sociali, degli artisti, degli accademici, degli scientifici, degli intellettuali, per appoggiare il prossimo Forum di Sao Paulo che si realizzerà nel luglio prossimo a Caracas e le riunioni del suoi gruppi di lavoro ed ha condannato l’utilizzo dei metodi per far cadere il Nicaragua con il suo governo legittimo ed ha assicurato che l’ALBA -TCP è e sarà un nucleo di resistenza che sosterrà sempre i popoli della regione e che in Fidel e Chávez incontreremo gli insegnamenti e i pensieri che ispireranno la nostra azione comune.

Gli USA pretendono di far arrendere per fame e sofferenze il popolo venezuelano

Durante il suo intervento in questa sessione del suo XVIII Consiglio Politico dell’ALBA-TCP, il cancelliere venezuelano Jorge Arreaza ha precisato che: «Quando un governo come quello degli Stati Unti con la sua cupola dominante espone una dottrina anacronistica, vetusta, senza senso, una dottrina imposta al principio del secondo decennio del XIX secolo, nel 1823, e che nel XXI secolo torna vigente, questa Dottrina Moroe è in verità suscita l’allarme dei popoli e dei governi». Ha anche assicurato che è inaccettabile per l’elite dominante che nel continente si viva un processo di liberazione.

Arreaza ha denunciato l’aggressione del Governo colombiano contro il Venezuela, nonostante i problemi interni, sostenuta dalla Casa Binaca. E che non si tratta solo di un blocco, ma di una persecuzione, un furto finanziario che pregiudica solo il popolo venezuelano, perchè anche avendo le risorse non si possono pagare istituzioni sanitarie all’estero per operare bambini venezuelani e per importare vaccinazioni per via delle limitazioni imposte dalle banche di differenti paesi europei.

«Loro vogliono generare sofferenza, che il popolo soffra e faccia cadere il proprio governo », ha detto ed ha reiterato che il suo paese è in pace, non c’è guerra, non ci sono scontri e che il popolo venezuelano sta lavorando, studiando e producendo.

Prima di tutto che prevalgano il dialogo e la pace

Il cancelliere di El Salvador, Carlos Castaneda, ha detto che il suo paese che, in qualità d’invitato, ha avuto il privilegio di far parte di questo Forum tanto importante per i destini della regione, vede con preoccupazione la situazione delle sanzioni unilaterali e delle minacce a nazioni sorelle «per dividerci e far terminare quello che si è fatto in materia d’integrazione per i nostri popoli».

El Salavador sostiene tutte le iniziative che promuovono un’uscita pacifica sulla base del rispetto, la solidarietà e il consenso.

«Siamo convinti che la regione deve usare tutti gli strumenti necessari per superare gli impegni e le sfide che deve affrontare», ha precisato.

«Siamo testimoni delle forti e costanti sfide che ha affrontato questa regione, includendo una grande aggressione ai principi del diritto internazionale, riconosciuti a livello mondiale e che s’incontrano in differenti strumenti internazionali come la Carta delle Nazioni Unite, e per questo abbiamo alzato la nostra voce per denunciare questi fatti e chiedere che prevalgano il rispetto della sovranità nazionale e il non intervento nei temi interni, la promozione della pace e la sicurezza internazionale, che costituiscono la pietra angolare per noi come nazioni sorelle e con il resto del mondo ».

Il rappresentante del Nicaragua, Paul Osquit, ha dettagliato vari punti che descrivono la situazione attuale della regione, caratterizzata dalle minacce, i tentativi di destabilizzazione e le sanzioni unilaterali.

Ha ricordato che Cuba, Venezuela e Nicaragua, nonostante siano processi differenti, sono unite dalla difesa storica della sovranità, l’autodeterminazione e la costruzione dei loro progetti politici, secondo le proprie decisioni.

La difesa di questi paesi, ha detto, si deve estendere a tutti gli altri.

«Oggi siamo noi, domani può essere un altro», ha avvisato.

Poi ha descritto che stiamo in un momento complesso in cui le relazioni tra Stati non sono facili a livello mondiale e nel contesto regionale vediamo un attacco ai paesi progressisti, una minaccia reale del potere imperiale per far sì che i nostri paesi scompaiano, ma «i popoli hanno sempre saputo andare avanti e lo sforzo dei nostri popoli ha apportato sempre grandi trionfi, e noi siamo sicuri che sapranno riprendersi».

Ugualmente il cancelliere della Bolivia, Diego Parys Rodríguez, ha trasmesso l’affetto e la simpatia del popolo boliviano al resto delle nazioni dell’America Latina e dei Caraibi ed ha affermato che la CELAC è una grande opportunità e che il suo paese è impegnato nelle lotte dei nostri popoli.

Ha sottolineato la sua solidarietà di fronte agli attacchi contro il Venezuela, quando pare che tutte le forze della destra del continente si sono unite per affogare questo paese finanziariamente, perchè il suo popolo si sollevi contro il suo governo, e che l’unica via per dare una soluzione a questa situazione è il dialogo. «Non ne esiste un’altra».

Poi ha ratificato il suo appoggio al Meccanismo di Montevideo, il dialogo con e per i venezuelani ed ha definito fruttifero quello che fomenta il governo del Nicaragua in momenti così complicati oltre alle conquiste di Cuba e la sua nuova Costituzione, con la vocazione solidale che la caratterizza. ( GM – Granma Int.)