OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Il mandatario venezuelano Nicolás Maduro è stato ricevuto da un forte applauso nella plenaria dedicata al leader storico della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz. Photo: Jose M. Correa

FIDEL Castro è stato presente in ogni parola, in ogni dibattito, in ogni idea proposta o approvata, in ogni saluto e sorriso, in ogni immagine del XXIV Incontro Annuale del Forum di Sao Paulo (FSP) a L’Avana.

E nella giornata finale è stato anche seduto con i delegati e gli invitati e nella voce di coloro che da molte parti della regione e del mondo gli hanno reso omaggio ricordando i suoi insegnamenti e la forma in cui ha forgiato un cammino, una luce che oggi accompagna e guida milioni di persone.

SÌ CHE È POSSIBILE UN MONDO MIGLIORE

Salvador Sánchez Cerén, presidente di El Salvador e uno dei mandatari presenti nella riunione generale speciale dedicata al leader della Rivoluzione Cubana, nel suo discorso ha detto che: «Dobbiamo utilizzare le esperienze necessarie e unirci di più per trasformare le speranze dei nostri popoli e in questo senso il Forum di Sao Paulo si riafferma come uno spazio principale per rinforzare le nostre idee e condividere la lotta per le nuove vittorie. Sì, è possibile questo mondo migliore per cu lavoriamo», ha affermato Sánchez Cerén, ricordando che questo era uno degli insegnamenti principali di Fidel.

Poi ha precisato che lottiamo per un’America Latina prospera e degna, quella che tutti sogniamo, e che il popolo di El Salvador seguirà i pensieri e la marcia di coloro che ci hanno portato sino a qui, nonostante i problemi e gli inciampi che si con i quali si minaccino i nostri popoli ogni giorno.

IL PIÛ GRANDE ESEMPIO DI SOLIDARIETÀ

Il presidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia, Evo Morales, ha affermato che quando uno se lo propone, è possibile stare più in alto, al servizio dei popoli del mondo.

Il presidente della Bolivia, Evo Morales Ayma, ha detto che Cuba è la madre delle liberazioni. Photo: Jose M. Correa

Al principio degli anni ‘90, ha raccontato, quando ancora non era presidente, aveva partecipato nella capitale cubana a incontri di dialogo con intellettuali e movimenti sociali e riunendosi con Fidel aveva insistito nel chiedergli come si poteva fare una Rivoluzione nel suo paese, e lo storico leader gli aveva risposto: «Ora la Rivoluzione non si fa con le pallottole, adesso non si fa con le armi. La Rivoluzione si fa con il popolo!»

Morales ha detto che la madre delle Rivoluzioni, delle liberazioni, è Cuba, e che que Fidel diceva che non si doveva avere paura dell’impero, ma si doveva essere ottimisti e continuare a lottare con tutte l avversità e circostanze, per quanto difficili fossero.

Il Presidente boliviano ha assicurato che Fidel è stato il primo e più grande uomo solidale con i popoli del mondo e che il principale insegnamento che ci ha lasciato è che si deve condividere quello che abbiamo e non quello che avanza.

Poi ha segnalato che dove torna la destra tornano le multi nazionali, e le sole cose che vogliono imporre, il loro unico programmam sono la menzogna, la minaccia e il discredito.

Riferendosi alle pretese di alcuni governi oligarchici della regione, d’aderire a patti con organizzazioni come la NATO, Evo Morales ha affermato che si può garantire la pace solo con la gustizia sociale, non con gli interventi, nè con assedi militari, come vuole imporre l’imperialismo nordamericano.

Poi ha aggiunto che Fidel ci ha insegnato che nella lotta non si esita, nè si cede nei principi.

«Il miglior omaggio a Fidel è l’unità dei popli dell’America Latina e dei Caraibi», ha sostenuto.

«FINCHÈ CI SARÀ L’IMPERIALISMO CI SARÀ LOTTA»

Il presidente della fraterna Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro Moros – che è stato ricevuto con un forte applauso nella riunione generale dedicata al leader della Rivoluzione Cubana in questo Incontro de L’Avana –, ha detto parole emozionanti segnalando che la forza maggiore del FSP è nelle su diversità, senza egemonia e che su questa base si è riusciti a raccogliere e bere dalla culla rivoluzionaria latinoamericana e caraibica del XX secolo che è Cuba, che ha avuto in Fidel questa forza rigeneratrice permanente.

Maduro ha affermato di non credere nella fine del ciclo della storia, ma nella lotta, nel combattimento permanente nel quale non c’è tempo per lamentarsi delle ferite, nè delle conseguenze naturali dei combattimenti, perché i popoli dell’America Latina e dei Caraibi hanno preso il meglio della loro stirpe e la forza per cercarsi e incontrarsi nuovamente.

«Oggi ci sono le migliori condizioni, mai avute prima, per avanzare nell’unione e nella difesa delle nostre lotte», ha precisato.

«Siamo in prima linea di combattimento e riceviamo colpi diretti.

Ma non ci lamentiamo. Si tratta di resistere e andare avanti nella ricchezza della diversità che i nostri paesi significano».

Il mandatario venezuelano ha ricordato che il suo paese ha affrontato una guerra di carattere non convenzionale di aggressioni da parte dell’impero, e che è stato obbligatorio vedere la faccia di queste aggressioni in tutte le forme, la stessa sceneggiatura che ora applicano contro il Nicaragua, ed ha assicurato che così come hanno fatto loro, anche i figli della terra di Sandino vinceranno.

Poi ha reiterato che il popolo del Venezuela non si arrenderà mai e che la Rivoluzione Bolivariana inizia di nuovo e saprà rimontare gli ostacoli e le difficoltà che ci sono e seguire il suo cammino verso la costruzione di una regione potenza.

«Non è facile essere amico del Venezuela, si dev’essere coraggiosi e avere un cuore grande. È facile pronunciarsi contro il Venezuela e dire qualsiasi cosa, ma non è facile essere amico» ha suggerito Maduro.

«Siamo i figli di Bolívar, di Chávez, e non temiamo alcuna minaccia. Vogliamo la pace, abbiamo avuto pace e continueremo ad averla perchè è la stessa coscienza latinoamericana e caraibica quella che permette di dissipare le minacce prima che si attivino».

Riferendosi a questo incontro del FSP, Nicolás Maduro ha parafrasato il Libertador, quando disse che siamo figli degli ostacoli, delle difficoltà, e che partendo da lì abbiamo costruito questo bel progetto che oggi è il nostro continente.

Poi ha puntualizzato che in politica non ci sono verità eterne nè dogmi, che si deve credere nella dialettica, nei cambi permanenti, andare al dibattito, allo studio e definire strategie per la costruzione del potere politico.

«Fino a quando ci sarà imperialismo ci sarà lotta, perchè ci saranno cospirazione e intrighi»,ha ribadito Maduro.

Poi ha esortato a cercare nuove forme d’azione e di lotta, denunciare, isolare e sconfiggere la destra che ha preteso di distruggere processi d’integrazione come Unasur e la Celac, e mantenere le bandiere dell’unione.

«Anche nelle peggiori circostanze, quando si crede che non ci sono speranze, si deve lottare e lottare. Ed è necessario Fidel, continuare a vivere per continuare a lottare», ha sostenuto.( GM – Granma Int.)