Questo venerdì 25 novembre del 2016, alle 22.29 della notte,
Fidel se n’è andato…
e sappiamo benissimo per dove : verso di noi.
Diranno esattamente di Fidel,
grande conduttore che ha incendiato la storia, etc.
Ma il popolo lo chiama il cavallo, ed è vero.
Fidel è montato su Fidel, un giorno
si lanciò di testa contro il dolore, contro la morte,
e ancora di più contro la polvere dell’anima.
La Storia parlerà dei suoi fatti gloriosi.
Preferisco ricordarlo nell’angolo del giorno
in cui guardò la sua terra e disse sono la terra,
in cui guardò il suo popolo, e disse sono il popolo,
e abolì i suoi dolori, le sue ombre, le sue dimenticanze
e solo contro il mondo alzò in un palo
il suo stesso cuore, l’unico che aveva,
lo spiegò nell’aria come una grande bandiera,
come un fuoco acceso contro la notte oscura,
come un colpo d’amore sul viso della paura
come un uomo che entra tremando nell’amore,
alzò il suo cuore e lo agitava nell’aria,
lo dava da mangiare, da bere, da incendiare.
Fidel è un paese
(…)
Buona notte Storia, allarga i tuoi portoni
entro con Fidel con il cavallo. ( traduzione GM – Granma Int.)