
Poco prima di partire per L’Avana, il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, è stato ricevuto da Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, al quale ha riferito un saluto speciale del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, che ricorda molto gli incontri realizzati con lui.
Sua Santità ha riferito a Díaz-Canel i suoi sentimenti di soddisfazione per le trasformazioni che avvengono in Cuba, partendo dalla nuova Costituzione che, ha considerato, apre possibilità per sviluppare l’economia e avere un solido sistema di Governo. Inoltre ha reiterato il suo beneplacito per l’opportunità di continuare a stringere i vincoli d’amicizia con Cuba.
Il dignatario cubano ha spiegato che in Cuba si realizza un processo ordinato e senza fratture, guidato dal Generale d’Esercito, nel quale una nuova generazione occupa responsabilità nel Governo e che lui ha definito di continuità dialettica, non statica, con la base nella fedeltà al legato storico della Rivoluzione, alla generazione che l’ha fondata e alle tradizioni alla cultura e alla storia del nostro popolo.
Il Patriarca ha ricordato quello che considera, ha detto, fu una visita speciale avvenuta nel febbraio del 2016, quando finalmente incontrò nella capitale cubana il Papa Francisco, nel primo e unico incontro tra due leaders dei due principali rami del cristianesimo, da quando le due chiese si separarono nel 1054.
Riferendosi alla Chiesa che il Patriarca Kirill ha consacrato nel 2008, il mandatario cubano ha detto che: «La Chiesa che lei sognava e che Fidel ha accolto come idea è oggi una realtà ed ha un enorme simbolismo a L’Avana, che presto compirà 500 anni. La sua presenza onora la nostra capitale, l’abbellisce e contribuisce al suo patrimonio culturale», ha affermato ancora Díaz-Canel (GM – Granma Int.)