
Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri di Cuba, ha ricevuto nel Palazzo della Rivoluzione a L’’Avana il presidente venezuelano Nicolás Maduro Moros, che realizza una visita ufficiale nell’Isola.
Poco prima dell’incontro, il mandatario bolivariano e chavista ha posto una corona di fiori davanti al monumento all’Eroe Nazionale José Martí
nella Piazza della Rivoluzione omonima ed ha guardato L’Avana dal punto panoramico del Memoriale, il più alto nella capitale.
Díaz-Canel e Maduro hanno ascoltato gli inni di Cuba e Venezuela e, dopo il saluto militare di rigore, hanno passato in rivista le truppe formate per l’occasione ed hanno stretto le mani e scambiato abbracci con i membri delle rispettive delegazioni, in un incontro fraterno che ha mostrato l’eccellente stato delle relazioni e della cooperazione bilaterali.
Vestito con un “liquiliqui” blu oscuro – costume tradizionale venezuelano– il mandatario ha detto, in un incontro con la stampa, d’essere venuto a Cuba a rinnovare speranze e guardare al futuro, soprattutto.
«Vogliamo guardare i prossimi dieci anni, cosa possiamo fare ancora, e cosa è necessario per i nostri popoli dell’Amerca Latina e i Caraibi, per porre basi profonde e indistruttibili nell’unione politica, spirituale, morale e soprattutto economica», ha segnalato.
Po ha sottolineato che l’integrazione economica, che è fondamenta della vera unità, dell’indipendenza e della liberazione del XXI secolo, che riposa su quello che costruiamo nell’economia, lo andiamo ad analizzare con Díaz-Canel e con il Generale d Esercito Raúl Castro.
Nel primo incontro pubblico dopo la sua elezione del 19 aprile per la IX Legislatura del Parlamento, Díaz-Canel Bermúdez ha parlato a porte chiuse con Maduro Moro.
Cilia Flores, prima combattente della nazione bolivariana, il Cancelliere Jorge Arreaza, e il ministro d’Educazione, Elias Jaua, accompagnano il mandatario nella prima visita ufficiale ricevuta dal nuovo Presidente cubano.
Gli eccellenti vincoli tra le due nazioni erano stati approfonditi dai mandatari Hugo Chávez e dal leader della Rivoluzione, Fidel Castro Ruz, che iniziarono una storia di collaborazione che ha portato decine di migliaia di cubani a prestare assistenza medica solidale nella nazione bolivariana.
Chávez e Fidel fondarono nel 2004 l’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America - Trattato di Commercio dei Popoli (ALBA-TCP) che stabilì le basi giuridiche per una miglior integrazione e per contruibuire allo sviluppo sociale, economico e culturale dei popoli.
L’ ALBA-TCP sorse come espressione di un’integrazione basata nella complementarità, la solidarietà e la cooperazione, precetti stimolati dai due grandi uomini dell’umanità: Fidel e Chávez; e come alternativa di fronte all’Area di Libero Commercio per le Americhe, proposta dagli Stati Uniti.
L’ALBA – TCP è un blocco d’unione politica formato all’inizio da Cuba e Venezuela. Poi in un decennio si sommarono Antigua y Barbuda, Bolivia, Dominica, Ecuador, Nicaragua, Santa Lucía, San Vicente y las Granadinas, San Cristóbal y Nieves, y Granada. (ACN/ GM – Granma Int. )