OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, nella chiusura del Primo Seminario Nazionale sull’Informatizzazione e la Ciber-Sicurezza, svolto nel Centro d’Investigazioni di Tecnologia Integrale – CITI. Photo: Raúl Pupo

“Esistono la volontà e la disposizione del Partito e del Governo cubani di sviluppare l’informatizzazione della società e di porre Internet al servizio di tutti, ottenendo un inserimento effettivo e autentico dei cubani in questo spazio”, ha assicurato il primo Vicepresidente cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez, che ha partecipato alle conclusioni del Primo Seminario d’Informatizzazione e Ciber-Sicurezza che si è svolto a L’Avana, nel quale è stata data la priorità ad un dibattito onesto e sincero, critico e giusto, ampio e partecipativo, serio e impegnato, realista, obiettivo ed anche sognatore.

“È l’inizio di un immenso compito strategico che costruiremo e che già stiamo costruendo”, ha affermato Díaz Canel, assicurando che il tema – che ha riunito 250 esperti del paese e che ha aperto un forma di dibattito on line con circa 75000 visite in 48 ore - è complesso.

Non ci sono ricette, nè una risposta unica ed è necessario lavorare con una visione aperta di paese, con una partecipazione intersettoriale. inter disciplinare e aperta, che permetta di costruire una strategia nazionale che ponga queste tecnologie e l‘infrastruttura che deve accompagnale al servizio della costruzione del socialismo prospero e sostenibile che vogliamo”. “Un tema come questo non lo si può vedere svincolato dai grandi temi che il paese affronta”, ha aggiunto.

Nella misura in cui possiamo vedere più chiaramente, con la costruzione collettiva, il progetto del paese che desideriamo, sarà molto più chiara la forma in cui uno strumento come Internet si può porre al suo servizio. Poi ha ricordato il leader della Rivoluzione cubana Fidel Castro, che il 7 marzo del 2006 in una manifestazione per il 15º anniversario del Palazzo Centrale di Computazione affermò che l’informatica si trasformerà in una forza molto poderosa scientifica economica ed anche politica per Cuba Il capitale umano della Rivoluzione è innegabile Díaz Canel ha assicurato che l’enorme capitale umano formato dalla Rivoluzione è innegabile e costituisce la principale forza per affrontare le sfide e le prove del futuro.

Questo incontro ha messo in vista questo potenziale. Il blocco degli USA imposto a Cuba, anche se alcuni non lo vogliono considerare, ha limitato l’accesso a finanziamenti, tecnologie, sistemi, infrastrutture, software e applicazioni.

“Il riconoscimento al suo fallimento come politica, da parte del presidente Obama e l’annuncio che si realizzeranno investimenti nel settore delle telecomunicazioni per far sì che il popolo cubano possa accedere alle stesse, è un riconoscimento di tutto questo”, ha detto Díaz Canel.

“Il cambio di tattica, con simili propositi per distruggere la Rivoluzione penetrando in modo sovversivo nella società, accentua la necessità per noi di avanzare di più nel processo dell’uso dell’informatica”.

Poi ha ricordato i piani di spionaggio a governi e persone, usando in maniera perversa queste tecnologie e la denuncia pubblica di questo tema fatta dal Presidente Raúl Castro nell’inaugurazione del II Vertice della CELAC, a L’Avana il 28 gennaio del 2014. Si è fatto molto, ma non tutto quello che necessitiamo

“Si è fatto molto ma non tutto quello che necessitiamo, nè nel modo più coerente”, ha riconosciuto. “Questa è la cornice migliore per esprimere la volontà del Partito e del Governo cubani, per passare ad un ampio processo di diffusione dell’informatica, che garantisca un uso ampio e sicuro di Internet in maniera inclusiva e in funzione dello sviluppo del paese”, ha detto ancora. Il Primo Vicepresidente ha assicurato che lo Stato lavorerà per far sì che questa risorsa sia disponibile, accessibile e avvicinabile per tutti.

“C’è una responsabilità dello Stato e della società per far sì che questo divenga effettivo e si presuppone anche la convivenza con altri diritti fondamentali, come il diritto all’informazione, alla comunicazione, alla partecipazione, alla resa dei conti sociale, unita alla responsabilità individuale e collettiva” ha sostenuto. Un diritto e un dovere Díaz-Canel ha aggiunto che il diritto a Internet si accompagna quindi ai doveri dei cittadini, delle organizzazioni e le istituzioni e della società.

“È totalmente responsabile riconoscere che il diritto di tutti a Internet suppone doveri con il suo uso adeguato, conforme alla Legge e suppone anche la responsabilità degli organi di controllo che vegliano sulla difesa del paese e sulla sua integrità. Internet dev’essere uno strumento al servizio dello sviluppo umano sostenibile del paese e del suo inserimento effettivo nell’insieme delle nazioni. Internet e l’accesso alle Tecnologie dell’Informazione e le Comunicazioni in generale, offrono opportunità per far sì che le persone, le organizzazioni e le comunità possano sviluppare li loro pieno potenziale, promuovere il loro sviluppo sostenibile e migliorare la loro qualità di vita. Internet non risolve i problemi da solo, ma può aiutare a sostenere le strategie in funzione dello sviluppo sociale. “Sono i problemi fondamentali della società, le sfide economiche, sociali e culturali che devono stare al centro delle strategie e praticare un uso creativo e intensivo di Internet”. I Principi definiti in un importantissimo e chiaro discorso Altre idee di Miguel Díaz-Canel in questo importantissimo discorso: • Lo sviluppo della Scienza è inconcepibile oggi senza Internet e la partecipazione dei nostri scienziati nelle correnti principali della scienza, è mediata dalla capacità di accedere ad un Internet di qualità. • La strategia d’accesso a Internet dev’essere disegnata, sviluppata e implementata sulla base della più ampia partecipazione per contribuire e potenziare lo sviluppo umano sostenibile. Al contrario la frammentazioni e le irrazionalità dei processo si moltiplicheranno. •

L’accesso a Internet suppone nello stesso tempo sfide e opportunità per costituire un’opzione necessaria per lo sviluppo della società e le condizioni contemporanee. • La strategia d’accesso a Internet deve trasformarsi in un’arma fondamentale della Rivoluzione, per realizzare la partecipazione sociale, nella costruzione del progetto della società che vogliamo e di un disegno integrale del paese. • La strategia dell’uso di Internet per lo sviluppo umano sostenibile, in accordo con il modello cubano della società dev’essere guidata dal Partito e deve coinvolgere tutte le istituzioni e la società, per realizzare l’uso più pieno delle sue potenzialità, in funzione dello sviluppo nazionale. •

Internet come mezzo d’accesso all’informazione e alla comunicazione impone sfide alle forme che sino ad ora hanno prevalso di organizzazione e partecipazione sociale. • Il socialismo assegna un posto preferenziale al diritto all’informazione, come condizione per il pieno esercizio della critica e della partecipazione del popolo. •

Internet pianifica sfide alle forme tradizionali di comunicazione sociale, all’uso dei mezzi di comunicazione, al ruolo degli individui nello spazio pubblico ed esige l’esistenza di politiche, norme e forme nuove di funzionamento che devono allineare infrastrutture, servizi e contenuti per garantire questo diritto. •

Internet, oltre ad uno spazio d’accesso all’informazione, è uno spazio per la comunicazione sociale, la cooperazione, l’associazione e il lavoro nelle più varie manifestazioni e come tale va favorito. •

Le regole d Internet devono essere coerenti con le norme, i principi e le politiche sociali e devono essere trasparenti per tutti i cittadini, lasciando chiaramente stabiliti diritti e doveri. • I regolamenti e le norme che dirigono l’accesso a Internet e il suo uso, devono essere coerenti con la legislazione e si devono allineare ai principi generali della Costituzione e delle altre le Leggi vigenti, e aggiustandosi ai cambi delle necessità dello sviluppo sociale. •

Internet è uno strumento al servizio delle identità e la cultura nazionale e dell’inserimento sovrano e universale dei cubani, includendo la sovranità tecnologica. • Il fomento e la capillarità dell’accesso e dell’uso di Internet devono far parte del processo di sviluppo culturale nazionale nel senso più ampio, e lo si dovrà accompagnare fomentando la sua produzione culturale nazionale, la promozione dei suoi valori e la più ampia diffusione nazionale e internazionale. •

È parte dell’infrastruttura di base per lo sviluppo delle attività economiche e imprenditoriali del paese e lo sviluppo delle capacità nazionali in questo campo, e nello stesso tempo è un’attività economica con un alto potenziale di sviluppo. •

In questo contesto si dovrà fomentare la creazione di un’infrastruttura di Internet in accordo con le nostre possibilità, che serva da base per lo sviluppo delle attività economiche a tutti i livelli: quelli statali, le cooperative e quelli dei settori privati. •

Internet ha un potenziale generatore di servizi e di attività economiche che costituiscono da sole fonti generatrici di lavoro, risorse e crescita economica. • Internet è una piattaforma per lo sviluppo nazionale soggetta al controllo sociale. • Oltre a garantire una gestione effettiva delle sue risorse, è imprescindibile stabilire un meccanismo di resa dei conti che permetta di verificare in che misura l’uso di questa risorsa è in funzione delle mete di sviluppo del paese, del miglioramento della qualità di vita dei cubani.

• È un dovere e una responsabilità amministrativa controllare che le risorse poste in funzione di mete sociali si usino in questa direzione e che l’uso delle risorse disponibili si ponga in funzione dell’appoggio delle mete prioritarie della nazione. I problemi riconosciuti nell’evento Il Membro del Burò Politico del Comitato Centrale ha commentato che durante il dibattito di questo 1º Seminario sull’Informatizzazione e la Ciber Sicurezza sono state riconosciute: * l’assenza di politiche, * l’implementazione lenta e carente d’integrazione, * la frammentazione, * la divisione in settori; * una cornice regolatrice frammentata, settoriale e non integrata; * l’inefficienza dei servizi; * una determinata mancanza di professionalità e la dispersione delle risorse umane; * l’esistenza di illegalità; * la centralità dello sviluppo dell’infrastruttura; * la mancanza di trasparenza nell’uso delle risorse dell’Internet cubano; * limitazioni nell’ accesso dalle Istituzioni; * la dipendenza tecnologica; * l’insufficiente dinamica nello sviluppo dei servizi e dei contenuti. * la complessità nell’approvazione dell’acceso a Internet a persone e istituzioni. Tutti questi problemi, ha aggiunto Díaz-Canel, ostacolano la realizzazione di un accesso adeguato dell’informatica nella società. Ha incluso anche come sfide: * Aumento della capacità dei Centri di Dati Nazionali e i dei dispositivi d’accesso. * Una legislazione nazionale coerente. * Una legislazione nazionale coerente con i principi ordinatori. * Educazione in Internet e su Internet. * Educazione attraverso Internet. * Accesso alla Conoscenza e alla Cultura Generale Integrale in Internet. * Standard liberi e di codice aperto. * Partecipazione online nei temi pubblici. * Protezione degli utenti in Internet * Salute e Servizi sociali strategici. * Soluzioni giuridiche e giudiziarie delle attuazioni relazionate con Internet. * Il tema audiovisivo, che è il codice fondamentale di comunicazione con le nuove . generazioni. *

L’automatizzazione, che deve rispondere alle problematiche evidenziate dalla situazione demografica del paese… Con tutti e per il bene di tutti Il Vicepresidente ha affermato che dare una soluzione a tutti questi problemi è l’obiettivo essenziale alla base, l’asse strategico e la priorità della strategia d’informatizzazione e ciber sicurezza della nazione cubana, ed ha reiterato che questo sistema di lavoro è diretto dalla massima istanza del Partito, dello Stato e del Governo, attraverso il Consiglio di Informatizzazione e Ciber Sicurezza creato due anni fa con la missione di proteggere, coordinare e controllare le politiche e le strategie integrali di questo processo.

“In corrispondenza con i rischi e le minacce identificate nel ciber spazio, ha aggiunto si disegnano azioni per proteggere la nostra sovranità e dare fiducia alla cooperazione internazionale in materia di ciber sicurezza con altre nazioni, come la Cina e la Russia, con le quali già esistono accordi. Questi dibattiti del Seminario e quelli generati nella rete contribuiranno a definire le azioni di lavoro a breve e medio tempo nel paese”, ha detto ed ha concluso: “Solo l’integrazione dell’intelligenza collettiva come risultato della formazione del capitale umano creato in 55 anni di Rivoluzione e permetterà di ottenere i risultati sperati.

L’unica forma in cui Cuba si può integrare sovranamente a Internet, è con una visione della nazione e un’infrastruttura con servizi nazionali integrati, che apportino benefici all’ universo delle sue istituzioni e organizzazioni dei cittadini. È necessario distinguerci come paese socialista, per un’informatizzazione e un Internet con tutti e per il bene di tutti.

Non possiamo evitare le sfide che impone una rete come Internet, non possiamo rinunciare al progetto di una società più giusta, libera e democratica, che sia il culto dei cubani alla dignità piena dell’uomo e che divenga effettiva nel contesto in cui ci tocca vivere”.

“L’Informatizzazione e Internet dovranno accompagnare l’opportunità di tutti i cubani di partecipare in forma attiva alla costruzione del paese socialista prospero e sostenibile che condividiamo nelle nostre aspirazioni”. “Lavoreremo tutti per ottenere la necessaria informatizzazione nella società cubana.

Ed anche in questa battaglia, vinceremo!” Il 1º Seminario Il 1º Seminario di diffusione dell’informatica e di ciber-sicurezza è durato tre giorni -dal 18 al 20 febbraio- nel Centro delle Investigazioni di Tecnologie Integrate (CITI), dell’ Istituto Superiore Politecnico José Antonio Echeverría. Hanno partecipato 250 esperti nazionali e sono state presentate 71 relazioni.

Ha avuto la caratteristica di abilitare nel sito web istituzionale del Ministero delle Comunicazioni un forum di dibattito che è stato disponibile per 48 ore, durante le quali hanno avuto accesso 73.882 navigatori. Inoltre sono state raccolte più di 1.000 opinioni che riflettono in maniera generale le idee attorno alle basi di una politica di diffusione dell’informatica nella società, le priorità nazionali nella diffusione dell’informatica e la creazione dell’organizzazione sociale che raggruppa i professionisti di questo ramo: l’Unione degli informatici di Cuba. (Cubadebate/ traduzione GM – Granma Int.)