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I giudici sostengono che lo staff medico dell’idolo del calcio argentino doveva aver inviato Maradona a un centro di riabilitazione dopo l’operazione subita. Photo: EFE

Maradona è morto per «un edema acuto del polmone secondario a un’insufficienza cardíaca cronica riacutizzata».
Quattro anni dopo la Morte di Diego Maradona, sette membri del personale medico che assistevano la leggenda del calcio argentino, Diego Maradona nei giorni precedenti la sua morte, vengono processati con l’accusa di omicidio.
I sette membri dello staff medico sono imputati per  “omicidio semplice con dolo eventuale”, cioè senza intenzione ma nel quale il colpevole sa che potrebbe provocare la morte di qualcuno e continua ugualmente nella sua azione.
I giudicati sono il neurochirurgo Leopoldo Luciano Luque, la psichiatra Agustina Cosachov, lo psicologo Carlos Ángel Díaz, la dottoressa coordinatrice Nancy Forlini, il coordinatore degli infermieri  Mariano Perroni, il medico clinico Pedro Pablo Di Spagna e l’infermiere Ricardo Omar Almirón.
L’infermiera Dahiana Gisela Madrid, l’ottava accusata, sarà giudicata in forma separata partendo da luglio, in un processo per giurati, su sua richiesta.
Dopo vari rinvii il processo è iniziato nei tribunali della località San Isidro, una città a nord di Buenos Aires, e gli implicati rischiano tra otto e 25 anni di prigione.
La lista dei testimoni include 192 nomi tra i quali s’inocntrano medici, giornalisti, familiari del «Dieci» e persone che formavano
parte del suo circolo intimo, come i suoi figli, la sua ex moglie Claudia Villafañe, e il suo avvocato  Matías Morla.
Secondo l’autopsia, Maradona è morto per «un edema acuto del polmone secondario a un’insufficienza cardiaca cronica riacutizzata».
In accordo con l’espediente giudiziario presentato per elevare la causa a giudizio orale, i giudici hanno considerato nel 2022 ch le «omissioni» dei professionisti della salute collocarono Maradona in una «situazione d’impotenza, lasciandolo «alla sua sorte» in un ricovero «indignante».
I giudici aggiungono che lo staff medico dell’idolo del calcio argentino avrebbe dovuto inviare Maradona a un centro di riabilitazione dopo l’operazione, e invece lo tennero ricoverato nel suo domicilio senza le minime risorse necessarie.
Dopo la sua morte, due delle figlie di Maradona, con la loro madre, Claudia Villafañe, guidarono nel 2021 una manifestazione con centinaia di persone che chiesero una condanna sociale e giudiziaria per i colpevoli, portando una bandiera con l’iscrizione  «Giustizia por ‘D10S'». ( GM/ Granma Int.)