
Il 19 marzo del 2023, durante la semifinale del V Classico Mondiale di Baseball tra le squadre Cuba e Stati Uniti giocata nello stadio LoanDepot Park, della città di Miami, in Florida, sono avvenuti deplorevoli e pericolosi incidenti contro il team cubano che ha partecipato alla gara e che Cuba denuncia in forma energica.
È stato un gioco difficile. La squadra cubana è andata lì per difendere degnamente i suoi colori, giunta alla tappa semifinale per meriti guadagnati nel terreno. Ha affrontato un gruppo riconosciuto per la sua superiorità tecnica che è risultato chiaramente vincitore.
La condotta della squadra statunitense e la sua direzione sono state rispettose e conformi allo spirito sportivo che deve prevalere in questi eventi. La sua vittoria è meritata.
Ma la squadra cubana ha dovuto affrontare lì un’aggressività vile e organizzata che ha contrastato con i molti messaggi di sostegno, riconoscimento e solidarietà che ha ricevuto da moltissime persone negli Stati Uniti, in maggioranza di cubani o discendenti di cubani, molti della stessa Miami.
Con il chiaro proposito di destabilizzare i nostri giocatori, sono state realizzate reiterate azioni di diversa natura contro di loro, contro la delegazione che li ha accompagnati e contro i fans della squadra cubana nello stadio.
Ci soo state aggressioni dirette, minacce, l’uso di un linguaggio offensivo e volgare, attacchi nocivi alla morale della squadra di Cuba e altri incidenti con l’obiettivo di ledere l’animo degli atleti e pregiudicare lo spettacolo.
Tutti fatti contrari al concetto di questo genere d’eventi sportivi.
Non sono state imposte le regole d’ordine e condotta stabilite per lo stadio e c’è stata un’apparente complicità di certi rappresentanti e del personale di questa installazione sportiva e delle autorità locali, in particolare, degli incaricati dell’ordine e della sicurezza.
Sono stati lanciati oggetti contro i giocatori e i loro familiari, tra i quali c’erano donne, bambini e anziani, contro i membri della delegazione e i rappresentanti della stampa cubana, ed anche contro gli spettatori che appoggiavano la squadra di Cuba.
Presunti spettatori hanno invaso tre volte il terreno durante la partita ed hanno interrotto il gioco, mettendo in pericolo la sicurezza e la stabilità dei giocatori della squadra cubana.
Sono state proferite reiterate offese e minacce agli atleti ad alta voce, quando a questi corrispondeva il turno di lanciare o si preparavano ad entrare nel gioco, com’è avvenuto al lanciatore cubano Frank Abel Álvarez mentre si scaldava nel /bullpen/, e questo va contro le regole delle Grandi Leghe del Baseball (MLB) qualsiasi nozione di sport pulito.
Sono stati mostrati continuamente cartelli con slogan politici, linguaggio osceno e volgare, senza rispetto per gli atleti e il pubblico in generale, che hanno molestato il piacere del gioco.
Inoltre sono stati utilizzati capi d’abbigliamento con frasi e immagini offensive, di contenuto politico, non permesse dalle regole dell’installazione sportiva.
È stato violato ripetutamente il Codice di Condotta per gli Ospiti stabilito dallo stadio, a partire dal consumo di liquori in maniera irresponsabile e la violazione dei posti assegnati.
In quasi tutte le occasioni in cui i rappresentanti della delegazione cubana o delle Grandi Leghe del Baseball si sono diretti agli agenti della polizia per denunciare le trasgressioni, descritte, questi non hanno agito con i trasgressori Tutte queste azioni erano cause sufficienti per l’espulsione immediata, citazioni, arresti o altre conseguenze legali che in questa occasione non ci sono state.
Questi fatti hanno snaturato un evento con profonde radici culturali per i due paesi.
Il Ministero denuncia la complicità dimostrata dalle autorità locali, che hanno permesso e creato e condizioni per far sì che queste azioni avvenissero in maniera aperta e con impunità. Nel stesso tempo, denuncia energicamente l’incitamento a parte dei politici local e di figure che ostentano incarichi pubblici all’indisciplina l’aggressione e l’assedio agli sportivi. La tolleranza delle forze dell’ordine, violando i suoi obblighi, ha stimolato le successive aggressioni.
Questi stessi settori sono quelli che nel 2018 hanno sabotato l’accordo tra la Federazione Cubana del Baseball e le Grandi Leghe del Baseball, che sarebbe stato positivo per tutte le parti comprese e avrebbe contribuito a porre fine al trattamento di discriminazione al quale sono sottomessi gli atleti cubani.
Il Governo di Cuba ha avvisato con sufficiente tempo il Governo degli Stati Uniti per i canali diplomatici, sulle minacce pubbliche e aperte che si concepivano per opacizzare la partecipazione della squadra cubana nel segmento del campionato che si sarebbe svolti nella città di Miami, e sulla traiettoria corrotta e irresponsabile delle autorità di questa città.
La squadra di Cuba non ha partecipato all’evento in condizioni d’uguaglianza.
Molto prima dell’inizio del campionato, il team cubano ha dovuto affrontare un complesso e discriminatorio processo nel quale le autorità delle Grandi Leghe del Baseball hanno dovuto sollecitare e ricevere con ritardo l’autorizzazione delle licenze dell’Ufficio di Controllo degli Attivi Stranieri del Dipartimento del Tesoro degli USA.
Questo processo ha compreso un permesso speciale per far sì che Cuba partecipasse al Classico, e un altro successivo per permettere che s’incorporassero i giocatori cubani del circuito delle Grandi Leghe e un altro ancora per concretare la loro l’integrazione anticipata con il resto della squadra.
I permessi concessi hanno proibito esplicitamente a diversi membri del team di venire a Cuba con i loro compagni. Tutto questo ha messo in pericolo la partecipazione cubana al Classico del Baseball, implicando svantaggi straordinari.
Gli atleti cubani hanno partecipato a campionati sportivi in molte città degli Stati Uniti e senza dover affrontare questo clima d’aggressività che sembra esclusiva della città di Miami.
Cuba non rinuncerà al diritto di competere in uguaglianza di condizioni in territorio statunitense. Al contrario, Cuba continuerà a onorare i suoi impegni come anfitrione in tutti i campionati internazionali che si realizzeranno nel nostro paese, dove sono sempre stati rispettati e accolti con entusiasmo gli atleti di tutto il mondo, includendo gli Stati Uniti.
Fatti come quelli appena denunciati ratificano ancora una volta che la città di Miami non presenta le minime condizioni per essere sede di un evento internazionale e che le sue autorità hanno una responsabilità fondamentale in questa disprezzabile realtà.
Cuba ringrazia i suoi numerosi tifosi e tutti coloro che dentro e fuori dallo stadio a Miami hanno accolto con allegria e spirito sportivo la partecipazione di Cuba al Classico e la sua classificazione per le semifinali con una squadra di cubani residenti a Cuba e al’estero. Molti si sono avvicinati al team per offrire appoggio e solidarietà.
Il popolo di Cuba ha vissuto giorni di emozioni seguendo la squadra dai primi giochi ed ha anche sofferto come prorio il maltrattamento imposto da settori estremisti che hanno aggredito la squadra e si sono scagliati contro chi ha reso realtà, nel /Team/ Asere, il sogno di una squadra Cuba con la partecipazione di giocatori cubani delle Grandi Leghe e di leghe di altri paesi. Cuba continuerà aperta alla realizzazione di questa esperienza.
Al disopra dell’odio prevarranno sempre l’amore per Cuba e l’amore allo sport.
L’ Avana, 22 marzo del 2023. GM- Granma Int,




