L’Incontro Latinoamericano e Caraibico degli Studi Gramsciani, che si svolgerà sino al 30 maggio a L’Avana, è stato definito dai suoi organizzatori come un’opportunità unica per pensare alle sfide della Rivoluzione in un incontro che apporta una maggior appropriazione e utilizzo del pensiero gramsciano per l’analisi della società cubana.
Un comunicato stampa informa che l’evento che s’ispira all’opera del pensatore e militante marxista italiano Antonio Gramsci (1891-1937) è sviluppato dalla Rete Latinoamericana e Caraibica degli Studi Gramsciani, assieme all’Istituto Cubano d’Investigazione Culturale Juan Marinello e la Casa de las Américas– e include il IV Seminario- Scuola Latinoamericano e Caraibico degli Studi Gramsciani, dal 22 al 28 maggio, e il III Colloquio Latinoamericano e Caraibico degli Studii Gramsciani, dal 28 al 30 maggio.
Il Seminario-scuola si svolge nel ICIC Juan Marinello, ed è una settimana intensa di dibattiti tra i membri della Rete, sul tema «La teoria dell’ egemonia e la concezione gramsciana della Rivoluzione. Sviluppo e controversie».
Il Colloquio, nella Casa de las Américas, è aperto al pubblico e versa sull’impatto del pensiero gramsciano in America Latina e la sua influenza nel mondo. Sono presenti 28 accademici internazionali, di Brasile, Messico, Argentina, Colombia, Cile, Italia e Perù.
«Le due attività contribuiscono allo studio delle categorie gramsciane e alla loro traduzione per la realtà latino americana, in tempi nei quali l’evoluzione del capitalismo e l’auge della destra domandano una visione più complessa dei processi di dominio e resistenza, come quella sviluppata dal filosofo italiano, precisa la nota.