OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Photo: Ismael Francisco

Nella  prima metà del XIX, secolo, padre Francisco Vigil de Quiñones –conosciuto come  Francisquillo- che officiava nella chiesa di San Juan de los Remedios, preoccupato per l’assenza di fedeli nella prima messa, ideò che i ragazzi del popolo andassero per le strade a svegliare i vicini con fischietti, latte e altro.
Di fronte all’accettazione della maggioranza della popolazione, nacque a San Juan de los Remedios, una delle  feste più attraenti del paese: le Parrandas, attività che si è sviluppata con il passare degli anni, sino a divenire quello che è oggi: uno dei fenomeni culturali più grandi dell’Isola.
Per raccogliere questa storia è sorto il Museo delle Parrandas dell’Ottava Città, un 1º aprile del 1980, con l’obiettivo di preservare la memoria storica di una tradizione, posta dalla Unesco, dal 2018, nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale e Immateriale dell’Umanità
Erick González Bello, che per molti anni ha diretto la prestigiosa istituzione della cultura cubana, ha detto che in questi quarantacinque anni d’esistenza il museo ha avuto tre sedi. La prima in quella che fu l’antica Società del Ricreo da dove fu trasferita nell’edificio che oggi serve da sede all’Ufficio del Conservatore della Città, sino a stabilirsi, nel 2015, in un’antica residenza d’alto valore patrimoniale, costruita nel 1825.
Il museo conta oggi con otto sale d’esposizione tra le quali quella che raccolglie la storia delle feste, nella quale si mostrano i parranderi più illustri di questa centenaria tradizione oltre a quelle che rivelano la musica, i fanali la pirotecnia e i lavori di piazza, tra le altre, ha detto lo specialista.
Per avere un’idea del valore di questo sito per la cultura, basti dire che lì si custodiscono  3 436 oggetti da museo, tra i quali s’includono oggetti di personalità parrandere,  sceneggiature di cinema e televisione, fotografie che mostrano la festa dal XIX secolo ad oggi, oltre  a manifesti, olii e strumenti musicali.
Nella  Sala di Musica e Lampioni, per esempio, si mostrano strumenti  che un tempo animarono le feste, tra i quali quelli che formano il “piquete”, che è l’orchestra che interpreta le polke
Inoltre si esibisce la collezione dei fanali, eterni accompagnanti della musica delle parrandas.
Tra i pezzi più importanti dell’unico museo in Cuba incaricato dello studio, la diffusione e la conservazione delle parrandas, si contano tre pagine manoscritte di una delle opere monumentali dell’etnologia cubana, /Biografia de un Cimarrón/, di Miguel Barnet.
Lo spiega González Bello, che parla anche con encomio della Sala di Pirotecnia, nella quale si mostrano gli elementi con i quali si lavora per ottenere gli effetti luminosi che abbelliscono le feste.
Per i suoi risultati, il Museo delle Parrandas di Remedios ha meritato molti riconoscimenti tra i quali l’ottenimento  del Premio Provinciale di Cultura Comunitaria, nel 2018; è stato riconosciuto nel 2022 come il miglior tra i circa 300 esistenti in tutta Cuba, dal Comitato Cubano del ICOM (Consiglio Internazionale dei Musei) prestigioso riconoscimento  che premia il lavoro integrale e sostenuto nel suo operato  museologico, nella protezione e il maneggio delle sue collezionie nella comunicazione con la comunità Ugualmente risalta il meritato Premio del Barrio, partendo dal lavoro  comunitario che sviluppa e l’onore d’essere stato selezionato da Ibermuseos per rappresentare  Cuba nella Giornata Ispanoamericana Musei e Sostenibilità, che è stata realizzata a Brasilia. ( GM/ Granma Int.)