OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
La collezione dei manifesti del cinema dell’Icaic è compresa nel registro nazionale del Programma Memoria del Mondo della Unesco. Foto Portal cuba.cu 

Il trionfo della Rivoluzione nel 1959, fu un avvenimento d’audace portata sociale in Cuba e, per estensione, anche di forte impatto nell’arte.
I precedenti ottusi governi neocoloniali di turno, corrotti, pro imperialisti e insensibili ai reclami estetici di un popolo che allora aveva focalizzato l’accesso alla cultura solo negli strati più ricchi, non si erano mai interessati a coltivare lo spirito o l’educazione artistica delle diverse classi sociali.
Il meraviglioso mulinello del nuovo processo sociale cambiò le regole del gioco, permettendo che i cubani si educassero e si istruissero.
In questo cammino la premessa cardinale era la conoscenza delle diverse manifestazioni dell’arte e, per  
concretarlo, era necessaria la creazione di enti e istituzioni che sostenessero i progetti, i finanziamenti e le linee di sviluppo.
Attraverso la fondazione dell’Istituto Cubano d’Arte e Industria Cinematografiche (ICAIC), con la
direzione di Alfredo Guevara, sorge nello stesso 1959 la possibilità di creare nell’Isola un cinema inteso come il più poderoso e massivo mezzo d’espressione artistica, come il più diretto e esteso veícolo d’educazione a amplificazione delle idee.
 Grazie al ICAIC, si realizzarono con molta forza e all’unisono sia il cinema documentario che quello della fiction.
Il decennio iniziale dei ’60 fu uno scenario speciale nella qualità e nella produzione per il nascente schermo rivoluzionario.
Il cinema nazionale del decennio conobbe la potenza creativa (risultò il più emergente momento d’autore delle due carriere) dei due maestri della settima arte, non solo a scala patria, ma anche universale,come Humberto Solás e Tomás Gutiérrez Alea, ch enel decenio focerogermienre quelle due etrne pellicole intitolate Lucía e Memorias del subdesarrollo.
Da allora all’attualità, lo schermo cubano si è arricchito, e continua a farlo con una permanente evoluzione, grazie alle opere di creatori essenziali como Julio García Espinosa, Santiago Álvarez, Manuel Octavio Gómez, Sara Gómez, Sergio Giral, Manuel Pérez, Octavio Cortázar, Pastor Vega, Juan Padrón, Enrique Pineda Barnet, Juan Carlos Tabío e Fernando Pérez, tra i tanti.
Il cinema cubano del XXI secolo ha ricevuto il sangue fresco di nuovi realizzatori con inediti cammini    tematico-generici. Nonostante i suoi limiti economici e alcuni titoli realizzati senza senso artistico, né incluso commerciale, in questo periodo lo schermo cubano ha realizzato una produzione rilevante marcata dall’apertura a nuovi scenari e argomenti con luce verde a fiammanti progetti e alla materializzazione di preziose idee.
Cuba Libre (Jorge Luis Sánchez, 2015) e Inocencia (Alejandro Gil, 2018) sono state le sue epressioni migliori, nella centuria, di un cinema storico di solida fattura, su fatti d’enorme importanza nel nostro passato, indirizzati fílmicamente alle nuove generazioni per opera di avvenimenti molto ben proposti..
È un genere che va continuato filmandolo.
Alla sua gloriosa storia, il cinema cubano –vera conquista della Rivoluzione Cubana; come lo è, ovviamente l’Icaic, suo pilastro e sostegno fondamentale– tuttavia deve sviluppare un grande futuro.(GM/Granma Int.)