OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Il noto intellettuale Abel Prieto Jiménez Photo: Ricardo López Hevia

L’Università Hermanos Saíz Montes de Oca di Pinar del Río ha assegnato il titolo di Dottore Honoris Causa in Scienze  Sociali al  rinomato intellettuale cubano Abel Prieto.
La cerimonia è stata presieduta da  Yorki Mayor, rettore dell’istituzione, che ha segnalato la ricca formazione
accademica e l’opera letteraria di Prieto, che è originario della regione.
Durante l’evento è stata sottolineata la maniera in cui Abel Prieto ha combinato la sua carriera politica con il lavoro intellettuale.
È stato sottolineato che il suo lavoro è fondamentale per la crescita della cultura cubana e per la conservazione del patrimnio culturale, facendo enfasi nel suo contributo all’identità nazionale e alle tradizioni dell’America Latina e dei Caraibi.
«Per me è un onore immenso, e lo apprezzo  particolarmente perché viene da questa università che si chiama  Hermanos Saíz. Io ho conosciuto  Sergio Saíz nell’infanzia, era molto amato dalla mia famiglia e impartica lezioni in un’accademia di mio padre», ha ricordato l’intellettuale  premiato.
Poi ha risaltato quanto ama Pinar del Río, e citando parole di un’altra nota figura della cultura nazionale , l’indimenticato  Enrique Núñez, ha detto che non si può essere patrioti in astratto: «Per essere patriota devi cominciare ad amare la tua patria piccola», ha precisato.
Parlando delle scienze sociali e umanistiche un campo eccezionale nella difesa del paese, ha detto che risulta essenziale fare quel che ha chiesto il presidente Miguel Díaz-Canel nella chiusura dell’Assamblea Nazionale:
rieditare una vendetta di Cuba nelle reti sociali.
Abel Prieto è nato a Pinar l’11 novembre del 1950. È un professore scrittore e politico cubano, e così com’è stato precisato nella cerimonia la sua formazione gli ha permesso d’essere riconosciuto come uno dei più lucidi espositori dell’ideologia rivoluzionaria, distinto per la sua sorgente cognitiva e la profondità dei concetti che difende.
Tra questi, e con un grande significato, ci sono le sue riflessioni contro la colonizzazione culturale egemonica e il consumo acritico dell’industria culturale straniera, di fronte ai quali colloca il ruolo dell’educazione e
dell’insegnamento della storia come scudo nella lotta per la salvaguardia nazionale. (GM/Granma Int.)