
La direttrice generale della Unesco, Audrey Azoulay, ha richiamato l’attenzione sulla minaccia rappresentata dalla pandemia della COVID-19 per la diversità culturale e ha convocato la comunità internazionale a reagire per salvarla.
Prensa Latina, nel suo messaggio per il Giorno Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo, che si celebra il 21 maggio, la funzionaria ha illustrato la sfida con situazioni come la possibilità che uno su otto musei resti chiuso durante gli isolamenti e poi non riapra, e che il 12% degli artisti consideri d’abbandonare il settore.
Lo scontro nell’ambito culturale sarà a lungo tempo, proprio quando necessitiamo più che mai questa diversità per poter guardare il mondo da differenti prospettive, ha segnalato.
In accordo con Azoulay, la data ratifica l’importanza della cultura come un bene comune che apre orizzonti e offre alla società vincoli e il senso «per farla meno solitaria e più solidale».
Dalla sua irruzione nel pianeta più di un anno fa, la pandemia della COVID-19 e le misure destinate a frenare la sua propagazione, hanno portato alla chiusura dei musei e dei luoghi del patrimonio mondiale e alla cancellazione di festivals, concerti e cerimonie.
Tutto questo ha generato una crisi della diversità culturale, oltre ad un vertiginoso stato d’incertezza, minacciando in particolare i creatori autonomi, che sono la linfa della diversità , ha specificato la direttrice generale del0l0a Unesco.
A proposito dell’uso di Internet per combattere il programma avverso, Audrey Azoulay ha insistito sul suo carattere insufficiente, allertando che «la tecnologia digitale riproduce o amplifica le disuguaglianze o ne crea altre nuove, e
questo porta con sè il rischio della standardizzazione culturale».
Quando la presenza in linea riguarda solo il 5% dei musei africani ed è per natura incompatibile con le cerimonie del nostro patrimonio immateriale, la diversità del nostro mondo ne risente, ha sottolineato.
Prensa Latina ha aggiunto che la Azoulay ha augurato «un nuovo patto culturale», basato nelle opinioni dei professionisti.
Poi ha segnalato l’importanza dei dibattiti promossi dalla Unesco, più di 270 in 110 paesi, dai quali sono uscite raccomandazioni per appoggiare gli artisti, ridurre le disuguaglianze di genere e geografiche e garantire una ripartizione equa delle entrate tra le piattaforme e i creatori. (GM- Granma Int.)