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Alla fine di marzo si proietterà la pellicola nei circuito nazionali. Photo: Dall’account Facebook dell’attore Daniel Romero

Camagüey.–L’annuncio ufficiale della prossima presentazione alla fine di marzo nei circuiti nazionali del lungometraggio di fiction El Mayor, suscita molte aspettative nel pubblico di questa provincia, che si appresta ad apprezzare il risultato finale di un’opera dedicata alla figura leggendaria del maggiore  generale Ignacio Agramonte Loynaz.
La pellicola è pronta dopo due anni trascorsi nel rodaggio e nel processo di post produzione e dopo la disgrazia della morte nel 2019 di Rigoberto López, il suo regista titolare.
Ángel Alderete, direttore della fotografia, ha assunto la responsabilità della tappa di chiusura del progetto.
Prodotta dall’Istituto Cubano dell’Arte e Industria Cinematografiche (Icaic), la pellicola è stata filmata quasi totalmente in terra camagueiana, ed è basata in fatti reali della metà del XIX secolo, e raccoglie avvenimenti, peripezie e aneddoti della vita intensa dell’eroe cubano sin dalla sua infanzia.
Scritta a quattro mani da Rigoberto López e dal drammaturgo Eugenio Hernández Espinosa, la sceneggiatura pone enfasi in tre fatti fondamentali della vita di El Mayor: la sua forte relazione romantica con Amalia Simoni, i conflitti politici nel mezzo della guerra e il suo ruolo alla guida delle truppe di Camagüey.
«L’importante della pellicola, aveva chiarito   Rigoberto López nei giorni che precedettero il rodaggio, è salvare la dimensione universale dell’eroe, di un uomo eccezionale, ma di carne e ossa, immerso in conflitti personali e contraddizioni, sempre in stretta comunione con la sua amata  Amalia, un’altra figura a sua volta straordinaria».
L’attore Daniel Romero Pildaín, che interpreta  El Mayor, aveva commentato allora alla stampa: «Il mio proposito è cercare di riflettere quel’uomo  impressionante che fu capace di sacrificare tutto per la Patria, veemente, sognatore e guerriero,  pur sapendo che è impossibile plasmare una personalità così grande in una pellicola».
I due hanno coinciso che non c’era un altro come Agramonte per dotare  la gioventù di un paradigma, per cui il film  «giunge in un momento trascendente per Cuba di riaffermazione dell’identità nazionale e di spicco dei valori civici e patriottici che pongono nel più profondo dell’anima l’orgoglio d’essere cubani». ( GM – Granma Int.)