OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

La Casa de las Américas, istituzione che si è proposta sin dal primo giorno della sua creazione, 60 anni fa, di consolidare l’unità della regione per mezzo dell’arte, ha emesso una dichiarazione dopo il vergognoso colpo di Stato perpetrato dalla destra boliviana in opposizione al presidente recentemente rieletto, Evo Morales Ayma
«Ancora una volta le forze progressiste e popolari di Nuestra America hannosofferto un duro colpo. Nel mezzo di un contesto promettente che ha visto nel trascorso di alcuni mesi le vittorie elettorali di Andrés Manuel López Obrador in Messico e di Alberto Fernández in Argentina, la sconfitta dell’uribismo nelle elezioni parziali in Colombia, le mobilitazioni di massa anti neo-liberali in Ecuador e Cile e la recente scarcerazione di Lula, con il suo annunciato ritorno alla battaglia politica, in questo contesto, ripetiamo, le forze della reazione in alleanza con l’imperialismo hanno deposto il  presidente indigeno boliviano Evo Morales», si legge nel documento.
«Il colpo di Stato a Evo –che ha guidato una radicale trasformazione in Bolivia e che ha guadagnato dal primo momento l’appoggio popolare, ha apportato l’inevitabile rifiuto dei settori conservatori dentro e fuori dal paese, ed è
stato  indirizzato contro un positivo progetto politico, economico e sociale di sinistra; è anche un’impudica mostra di vendetta, di razzismo e di fondamentalismo religioso da parte della reazione che stavolta non ha dissimulato la sua brutalità e non scarta l’uccisione del presidente», continua dicendo il testo che riferisce che nel clamoroso contesto come quello che vive l’America Latina oggi  «reclamando nelle urne o nelle strade il suo spazio e la sua dignità , non possiamo cedere di fronte al vergognoso assalto della destra, né abbandonare le più legittime aspirazioni delle maggioranze .
Noi che crediamo che l’integrazione culturale di Nuestra America sia una condizione per la nostra piena realizzazione politica e sociale, appoggeremo con tutti i mezzi a nostra disposizione questa aspirazione che non può restare al margine della  giustizia sociale e dell’emancipazione umana», precisa il documento.
«Noi c’incontriamo di fronete a un nuovo giro della storia.
L’orologio  di una Nuestra America sognata  con Bolívar e con Martí, e che più di una volta ci ha mobilitato con le sue scampanellate, suona di nuovo.
Non abbiamo il diritto di restare in silenzio. È urgente sostenere l’azione dei popoli impegnati con la pace e il benessere umano e, in fin dei conti, con la decisione di salvare dalla distruzione il pianeta che abitiamo», conclude la dichiarazione.( GM – Granma Int.)