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Matanzas. — Ansiosi di un successo sicuro nella XIII Biennale, i creatori di Matanzas hanno scommesso d’attribuire protagonismo ai tre fiumi che solcano la città, correnti fluviali che offrono un gradevole distintivo alla regione.

Il volto più visibile dell’incontro delle belle arti in questo capitolo di Matanzas della Biennale sarà precisante uno di questi fiumi, il San Juan, e in particolare il centenario del ponte girevole, uno dei gioielli dell’ingegneria nel territorio e nella nazione.

Nella piattaforma di riposo di questo ponte, uno dei due con la base nel letto del  San Juan, si svolgerà la gala inaugurale, un avvenimento culturale inedito di grande simbolismo che vuole enfatizzare l’immagine visiva e la definita vocazione culturale degli abitanti di Matanzas, come ha apprezzato Luis Octavio Hernández Rodríguez, produttore generale della Biennale nell’Atene di Cuba.

Partecipano a questa iniziativa la Compagnia Danza Espiral, il progetto Noria, del Teatro Callejero, e i lavoratori della base nautica, dove occupa un posto importante la musica, sottolineando l’illustrazione afrocubana e di Matanzas.

Non è semplice casualità, gli spazi gerarchici e il luogo scelto per l’apertura giustificano il titolo della proposta: Fiumi Intermittenti, che a giudizio di María Magdalena Campos Pons, direttrice generale dell’episodio nella città, fa sì che gli stranieri non vedano Matanzas come un punto di passaggio, ma come una destinazione.

La specialista ha insistito sul fatto che l’allegoria dei Fiumi Intermittenti, è la scusa per esibire le tradizioni e la storia culturale della piccola città, fatto che verrà apprezzato prima di tutto dagli artisti stranieri presenti a questa festa.

Campos Pons ha spiegato inoltre che «sarà uno spazio ineguagliabile per i creatori del territorio che potranno condividere con gli artisti stranieri molto validi che partecipano a questa festa visiva in maniera integrale nella costruzione di senso e identità ».

L’iniziativa amplia le sue frontiere verso altri punti non meno attraenti, come la recentemente ristrutturata calle Narváez, e varie locazioni comunitarie tra le quali spiccano l’Ufficio del Conservatore, la Sala da Concerti José White, il Museo Farmaceutico, le sedi dell’Unione degli Scrittori e gli Artisti di Cuba e dell’Associazione cubana degli Artigiani Artisti.

Ríos Intermitentes, ha sostenuto Campos Pons, chiamerà l’attenzione sulle vere potenzialità del movimento artistico della città e la sua tradizione culturale con un concetto sognatore e di respiro purificatore.

Con i circa cinquanta creatori, curatori e critici stranieri di 16 nazioni, partecipano 25 artisti e creatori in rappresentazione delle istituzioni del territorio, oltre agli invitati d’onore, come Agustín Drake, Lorenzo Padilla, David Hammons e José Ramón Chávez. ( GM – Granma Int.)