
Quando Jaime Bali— messicano di nascita, ma grande conoscitore di Cuba, dato che vive in questo paese dal trionfo della Rivoluzione, ha avuto tra le mani le testimonianze di 30 personalità messicane su Fidel, ha passato molti giorni a rileggere i testi e guardare le fotografie, ma il titolo possibile per l’opera pubblicata dal Senato della Repubblica del Messico, non ha tardato a giungere nella sua mente: “Fidel nell’immaginario messicano”.
“È una ricerca difficile quella del titolo per un libro su Fidel, ma ci sono riuscito. E ne sono molto contento”, ha commentato emozionato, parlando a Cubadebate.
“Non è un libro da affidare a un editore o a un disegnatore per realizzarlo: è un libro di cui dobbiamo prenderci cura noi, la gente che sì conosce questo tema”, ha aggiunto.
Alcuni giorni fa nel Memoriale José Martí, per la prima volta in Cuba, è stata presentata quest’opera che raccoglie le testimonianze di 30 personalità e intellettuali messicani, come un omaggio a molte voci per il leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro Ruz.
Passaggi con un tono epico, ricordi intimi, letture personali e aneddoti compongono questo volume che vuole soprattutto avvicinare il lettore all’uomo, al disopra del politico.
“Non c’è una sola faccetta delle tante che delineano la sua personalità che sia stata dimenticata: lo stratega militare, il leader sociale, il politico lungimirante e il comunicatore, l’antimperialista…”, ha segnalato Katiuska Blanco, giornalista e scrittrice cubana nella presentazione.
“Quando nel 2013 decidemmo all’unanimità nel Plenum della Commissione permanente del Congresso dell’Unione di consegnare un riconoscimento ufficiale al Comandante Fidel Castro Ruz per la sua traiettoria, sapevamo che era necessario che messicane e messicani, da un vasto spettro della società dovevano parlare con lui e raccontare come lo vediamo.
Per questo abbiamo chiesto a molte personalità di differenti ambiti della nostra vita nazionale il loro contributo.
Il frutto di questi apporti è raccolto in queste pagine, racconta nel prologo dell’opera la vice coordinatrice del PRD (Partito della Rivoluzione Democratica) nel Senato della Repubblica, Dolores Padierna Luna, che con Blanco e il poeta Miguel Barnet, presidente della UNEAC, ha presentato il volume.
Dolores Paderna parlando a cubani e messicani, ha commentato che il testo ricorda al lettore i vincoli indistruttibili che legano il Messico e Cuba, ed ha espresso il suo desiderio di consegnare questo omaggio a Fidel per il suo 90º compleanno.
“Desideriamo consegnare questo modesto omaggio al Comandante, nelle sue stesse mani. Gli portiamo qui, in carta e inchiostro, molti dei messicani e delle messicane che ha conosciuto e frequentato in decenni. Questo è l’omaggio per un uomo che rappresenta un popolo che non ha mai rinunciato al diritto di decidere il proprio destino”.
Il libro di 164 pagine ha un disegno squisito. Le fotografie sono di Roberto Cile e accompagnano le testimonianze di figure come Elena Poniatowska, Enrique Semo, Antonio del Conde, Cristina Aguirre Beltrán, tra i tanti.
“Fidel nell’immaginario messicano” è stato presentato la prima volta il 24 febbraio scorso in Messico.
Miguel Barnet nella presentazione cubana ha commentato che in questi giorni Fidel è molto vicino ai cubani, perché il paese celebra il 55º anniversario di “Parole agli intellettuali”, un testo di straordinario valore e germe della politica culturale di Cuba.
“Quando ho avuto la notizia dall’ambasciatore cubano in Messico, ho provato molto piacere, perché le relazioni tra il Messico e Cuba sono molto datate”, ha confessato ed ha invitato alla lettura di quest’opera.
I testimoni mostrano un Fidel attivo, profondamente martiano e fidelista, rivoluzionario.
La senatrice Padierna Luna ha considerato che: “È molto difficile spiegare le strette relazioni tra Cuba e il Messico senza parlare della figura di Fidel Castro, decisiva in vari momenti nella nostra storia comune”.
Il risultato è stato un libro che non esaurisce la complessità di un personaggio vitale della storia contemporanea, ma che fa luce sui suoi apporti e riferisce una relazione d’affetto, di rispetto e di solidarietà.
“Le foto del giovane Fidel, del capo guerrigliero, ci ricordano che la Rivoluzione cubana è stata il punto di riferimento che ha dato un’identità alle aspirazoni di libertà della gioventù latinoamericana”, ha aggiunto Padierna Luna, che ha indicato la vigenza delle parole del Comandante in Capo, pronunciate nelle Nazioni Unite 40 anni fa, quando segnalò come un sacro dovere degli statisti del mondo dire addio alle armi, applicando la dovuta dedizione per la soluzione dei problemi di questa era, nel contesto di un mondo sottoposto al capitalismo senza frontiere, dove si approfondisce la disuguaglianza.
Un momento emozionate è stato quello dell’intervento di Katiuska Blanco, famosa tra i cubani per i suoi libri su Fidel, che ha partecipato anche alla presentazione messicana del 24 febbraio scorso.
“Quando uno immagina e riflette su Fidel, nota che sta pensando in qualcuno che è un ispiratore delle cause dei popoli. Amare Fidel è amare le cause migliori dell’umanità e per questo si devono avere coraggio e sensibilità per fare un testo come questo”, ha detto, celebrando l’iniziativa del Senato messicano.
“Mi sono emozionata leggendo il volume, un’opera eloquente, analitica, che registra l’ammirazione di tutto un popolo per il quale lui ha sempre lottato. Personalmente il libro mi ha colpito molto. Non solo ho provato molto orgoglio per il nostro leader, ma ho anche appreso nuove nozioni e passaggi dimenticati”, ha segnalato come parte di una ricca presentazione nella quale ha offerto valutazioni sul significato di ogni testo in particolare. ( Traduzione GM -Granma Int.)