“Últimos Días en La Habana”, la più recente pellicola del regista cubano Fernando Pérez, genera polemica tra i critici dopo la sua presentazione al pubblico di quest’Isola perché la coproduzione cubano- spagnola non è stata presentata in forma ufficiale, e solo i partecipanti al 22º Seminario Nazionale di Critica Cinematografica che si sta svolgendo dal 16 al 20 di questo mese a Camagüey hanno visto ieri, giovedì 17, questo film.
“La proiezione è stata una cortesia fatta all’incontro, dato che si stratta di un seminario dedicato al dibattito sul cinema nel paese”, ha dichiarato a Prensa Latina Raúl Pérez Ureta, direttore della fotografia di “Últimos días en La Habana”,
aggiungendo che la prima ufficiale a carico della casa di produzione Wanda Vision, avverrà nel mese di aprile prossimo a Berlino, mentre nei circuiti de L’Avana si proietterà nell’estate prossima.
“Últimos días en La Habana”, o “Chupa Pirulí”, come preferisce chiamare il film il suo direttore, racconta la relazione con l’ambiente e i suoi familiari di un uomo nella tappa finale della sua vita, dopo l’infezione per VIH – SIDA.
“Al di là della tristezza, l’opera narra una storia sull’amicizia, le aspirazioni e i sogni degli abitanti di un quartiere della capitale, dove il cubano di oggi è il vero protagonista” ha segnalato Pérez Ureta.
Fernando Pérez ha attratto l’attenzione degli spettatori di molti paesi con le sue pellicole “Clandestinos” (1987), e più recentemente “Suite Habana” (2003) e “El ojo del canario” (2011).
In questa occasione ha riunito un elenco formato dagli attori cubani Patricio Wood, Jorge Martínez, Jorge Molina e Coralia Veloz, tra i tanti.
 La presentazione a Camagüey, a 530 chilometri a est dalla capitale, ha fatto parte delle attività del più importante incontro di critica cinematografica che dal 1993 si realizza in questa città. (Traduzione GM – Granma Int.)





