1º novembre 2015
La prima, il debutto di “La Vittoria sul Sole”, dell’artista russo Stas Namín, un maestro del teatro che forse avrà un suo posticino nell’Olimpo delle Arti di tutto il mondo quando si stancherà di vivere, è stato un successo culturale ed etico.
L’opera, una specie di commedia leggera che fonde tutte le espressioni della spiritualità umana, è basata in un’altra di circa 100 anni fa, dalla quale i pochi spettatori fuggirono freneticamente, quando il suo autore Kazimir Malevich, leader del Movimento Futurista, agli albori della Rivoluzione d’Ottobre, quando era incerto il futuro della Russia, la presentò in una sala moscovita.
Di Malevich, restano solo alcuni bozzetti di disegno di costumi conservati nel Museo d’Arte di San Petersburgo.
Namín , ha copiato per questa commedia musicale ha copiato per questa commedia musicale che ha debuttato a L’Avana come il successo più importante che si potrà ricordar per molti anni Namín, e Carlos Díaz, sono alcune delle sorprese che il XVI Festival del Teatro de L’Avana ha riservato nei suoi giorni finali di questa sua XVI edizione, anche se dopo la chiusura le cortine con la visione poetica di Cenerentola, Flora Lauten e González Manet, hanno tenuto una carta nascosta che coloro che amano il teatro, non si dovrebbero perdere nelle chiesa diroccata di Loma y 39.
Dopo 30 ani senza lavorare su palcoscenici cubani, la Lauten e i suoi discepoli, con la collaborazione di Raquel Carrió e González-Manet, hano reso omaggio a Santa Teresa de Ávila, alla quale hanno tirato 486 lettere intime che adesso in Loma e 39 sono a disposizione dei curiosi. (Traduzione GM – Granma Int.)