Tre tassi ufficiali per il cambio di monete che, gradualmente, devono convergere in una; tre segmenti di partecipazione economica, uno per ogni tasso e modifiche che incentiveranno le entrate in divise per esportazioni, così come l’esistenza di un mercato cambiario legale, obiettivo, sicuro e trasparente, al quale accederanno anche le persone naturali e le forme di gestione non statale, sono state stabilite da alcuni giorni.
Tra le azioni previste nel Programma di Governo per correggere distorsioni, fomentare l’economia e più precisamente per la stabilità macro economica, le trasformazioni del mercato cambiario sono state riconosciute come le più complesse da implementare soprattutto per mancanza di divise, lo squilibrio della bilancia commerciale del paese e il deterioramento produttivo dell’economia.
Senza dubbio, già non era possibile aspettare uno scenario più favorevole per fare questo passo e anche se si venivano creando condizioni – come il nuovo meccanismo di gestione, controllo e assegnazione di divise approvato da una settimana e in vigore dal 17 dicembre–, di sicuro nessuna misura sarebbe stata completa senza lasciar stabilito un mercato cambiario.
Ian Pedro Carbonell Karell, direttore delle Politiche Macroeconomiche del Banco Centrale di Cuba (BCC), conversando ha detto che queste trasformazioni cambiarie non si potevano posticipare per riuscire ad organizzare i flussi in divise che si cambiano per moneta nazionale, che tutte queste operazioni si realizzeranno per mediazione del sistema bancario finanziario, che si stimolino rapidamente le esportazioni, le entrate esterne e gli investimenti e che, con aggiustamenti della situazione economica reale e del paese, ci sia un mercato che funziona sulla base di tassi di cambio oggettivi, senza alta volatilità né movimenti speculativi che oggi danneggiano tanto la famiglia e anche gli affari.
«Sono trasformazioni che inoltre danno accesso legale alle divise a molti attori che non lo avevano sino ad ora e che accudivano al mercato informale», ha detto.
–Perchè tre segmenti con regimi cambiari distinti?
–Il disegno in questa tappa iniziale ha una messa a fuoco graduale, perché non è
consigliabile andare a un’unificazione cambiaria immediata di colpo, perché avrebbe risultati molto negativi per l’economia. Ossia qui non stiamo facendo terapie da shock.
Pertanto, questa messa a fuoco concepisce l’esistenza di tre segmenti cambiari nei quali è guida un tasso di cambio ufficiale diverso.
«Date le condizioni attuali della nostra economia, è l’alternativa che ci permette d’avanzare in maniera graduale verso l’obiettivo finale di convergenza per un’unificazione del tasso di cambio senza che questo implichi danni severi all’attività produttiva e ugualmente permettere che gli agenti si adattino adeguatamente alle nuove condizioni.
«Nel Segmento ci sono le entità esportatrici, quelle che generano divise che manterranno il tasso attuale (1x24); senza dubbio le divise dei conti che ora trattengono le entrate, si potrà cambiarle per moneta nazionale nel mercato, ma al tasso stabilito dal Segmento III, che include le persone naturali e le forme di gestione non statale.
«Questo tasso migliore permetterà di far entrare una maggior quantità di pesos per ogni dollaro generato. Così queste entità potranno pagare migliori salari, realizzare investimenti, affrontare certe spese in moneta nazionale per sviluppare la propria attività,che potranno generare entrate migliori.
«Le trasformazioni cambiarie stanno cercando d’incentivare e potenziare il settore esportatore, perchè è il maggior generatore di divise per il paese e sostiene con le entrate alla Cassa Centrale, le necessità basiche della nostra popolazione, per esempio quelle relative alla canasta familiare, ai medicinali, il combustibile, l’energia elettrica, il trasporto.«Al Segmento II parteciperanno determinate entità generatrici di entrate esterne, con un regime cambiario distinto (1x120), che propenderà a disporre di risorse per sostenere le necessità di base del Segmento I.
Dal Segmento II si guiderà il processo di convergenza verso un tasso di cambio unico per tutta l’economia».
Il Direttore delle Politiche Macroeconomiche del BCC ha spiegato che nel
Segmento III, s’incorpora uno degli elementi più nuovi della trasformazione cambiaria: la modifica del regime cambiario applicabile alle persone naturali e alle forme di gestione non statale.
Poi ha dettagliato che il tasso applicabile a questo segmento sarà fluttuante, ossia varierà secondo le condizioni reali dell’economia, anche quotidianamente, partendo dalla dinamica delle operazioni in questo mercato e di altri elementi dell’ambiente macroeconomico.
«Questo pone una fondamenta più solida al tasso che sarà il riferimento per tutti i partecipanti di questo segmento, allontanandolo da qualsiasi elemento di manipolazione e speculazione.
«Le persone naturali potranno vendere le loro divise nelle banche, nelle case di cambio del sistema bancario e finanziario nazionale, e questo implica farlo in un luogo sicuro e con un tasso attraente.
«Potranno anche comprare divise anche se dipenderà dalla loro esistenza nella banca, che, come principio pone in vendita solo quello che incassa negli acquisti».
Carbonell Karell ha precisato che in questa tappa iniziale si mantiene il limite di comprare sino a cento dollari statunitensi per operazione, per gli stessi meccanismi attuali, ed ha aggiunto che nella misura in cui questo mercato crescerà, si apriranno nuove succursali in tutto il paese -oggi sono 41- che offriranno questo servizio di compra vendita di contante, secondo il tasso del giorno, pubblicato nel sito web del BBC.
-Cosa succede allora con le carte di credito in moneta liberamente convertibile (MLC)?
*-Il sistema bancario e finanziario mantiene la sua posizione, che sono i conti in divise che si manterranno completamente operativi come sino ad ora che, con l’implementazione del nuovo meccanismo di gestione, controllo e assegnazione delle divise si apre la possibilità che si possa recuperare la loro funzionalità più rapidamente.
*–Che benefici per le forme di gestione non statali implica l’inclusione nel Segmento III?
Partendo da queste trasformazioni cambiarie, la forma di gestione non statale che
prima non aveva un accesso legale alle divise attraverso il mercato cambiario, per investimenti, per riappropriarsi, ora potrà accedere a questo con richieste nelle loro banche commerciali e per mezzo dei conti bancari che il nuovo meccanismo permette loro di creare.
«Orbene, la capacità d’acquisto di divise che potrà avere una forma di gestione non statale avrà un limite sino al 50% della media delle entrate lorde riflesse nel conto fiscale dell’ultimo trimestre.
Questo è un elemento positivo, perchè non è stato considerato adeguato stabilire una
quantità fissa per gli attori economici, quando tra loro ci sono differenti livelli d’attività.
«Inoltre si ottengono vincoli con qualsiasi altra entità, come i fornitori di beni e di servizi, che possono stabilire una compra-vendita diretta di divise», ha aggiunto.
Carbonell Karell ha risaltato che il requisito di operare dai fondi registrati nei conti fiscale della forma di gestione non statale si allineerà con gli obiettivi disegnati nel processo di bancarizzazione, che è concepito per far sì che le operazioni siano trasparenti e sicure, percorrano i canali del sistema bancario finanziario, che ci sia una maggior captazione e controllo del contante circolante - oggi eccessivo generatore d’inflazione- e contribuisca ad evitare l’evasione fiscale.
COSA SPERARE?
Le autorità bancarie considerano che l’inizio di queste trasformazioni significa un momento cardine nel maneggio della politica monetaria e cambiaria del paese, e pone le basi per il compimento di questo obiettivo strategico che sono l’unificazione cambiaria e la sdollarizzazione dell’economia cubana.
È stato ben chiarito che tali trasformazioni non sono un fine, ma uno strumento per giungere al proposito desiderato di stabilizzare una macroeconomia che necessita, inevitabilmente, di divise per svilupparsi.
Queste implementazioni elimineranno forse in un colpo il mercato illegale delle divise?
Questa sarebbe una conclusione innocente, soprattutto perchè il consolidamento del mercato cambiario ufficiale sarà graduale nella misura in cui i nuovi incentivi si riproducano in liquidità, in divise che soddisfino sempre più necessità.
Certo, non si può ignorare la «creatività» con cui i tariffati nemici della sovranità cubana s’inventano di nuovo per tentare di frustrare qualsiasi strategia di recupero dell’economia nazionale.
Quello che sì è chiaro e che questi sono passi che non si possono rimandare perchè per «raddrizzare» l’economia mancano risorse e qui, quello che si tratta prima di tutto, è creare condizioni favorevoli per attrarre queste risorse (più entrate in divisa dall’estero) e inoltre crearle qui (produrre più beni e servizi), in modo che nella percezione del cubano, tanto colpito da prolungate carenze, predomini la fiducia che le nuove spiegazioni e misure si tradurranno infine in risultati che incideranno veramente nella sua qualità di vita.




