
«Per noi è un piacere riceverla nuovamente in Cuba, e diamo molto valore alla sua visita», ha detto il Presidente del Consiglio della Difesa Nazionale, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, dando il benvenuto alla relatrice speciale del Consiglio di Diritti Umani della ONU, Alena Douhan, sulle ripercussioni negative delle misure coercitive unilaterali nel godimento dei diritti umani.
Il Capo di Stato ha detto, nel Palazzo della Rivoluzione: «So che ha avuto un programma molto intenso di lavoro a Cuba, che si è riunita con i rappresentanti del nostro Governo, di istituzioni della società civile cubana, e sono convinto che questo le ha offerto una valutazione più completa di tutti i danni che provoca il blocco al nostro popolo, particolarmente per l’indurimento degli ultimi anni.
Poi ha sottolineato che l’inclusione dell’Isola nella lista degli Stati presunti patrocinatori del terrorismo «è un colpo tremendo alle aspirazioni del popolo cubano», perché ha «tagliato di colpo tutti i finanziamenti che Cuba riceveva per crediti, rimesse, per una parte importante del turismo che veniva dagli USA e anche da altre regioni del mondo».
Ha ratificato anche la disposizione e la volontà «come paese e come Governo, di appoggiare il suo mandato e di cooperare con tutti i meccanismi e i procedimenti dei Diritti Umani nel Consiglio».
Il mandatario ha riferito come l’impatto del ciclone Melissa nell’Oriente del paese si somma crudamente ai danni che soffriva già il popolo, prodotti dal blocco, e ha poi risaltato la solidarietà internazionale ricevuta.
Ha poi ricordato le parole del membro del Burò Politico e ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez Parrilla, nelle Nazioni Unite, recentemente, nella presentazione della Risoluzione che condanna questa poltica genocida: «Quanto avrebbe potuto fare Cuba in sei decenni, se non avesse patito le affettazioni provocate dal blocco?».
Alena Douhan ha ringraziato Díaz-Canel per l’invito a Cuba, e ha espresso esplicitamente la sua solidarietà con il popolo dell’Isola grande delle Antille per i danni provocati dall’uragano Melissa. Ha detto che uno dei problemi che apportano le misure coercitive unilaterali è che con queste si utilizza una retorica delle sanzioni che dividono il mondo in buoni e cattivi, e questo rende difficile far coscienza sulle vere conseguenze umanitarie che provocano queste misure.
Inoltre ha sostenuto che valuta molto la metodologia sviluppata da Cuba per quantificare i danni materiali e i problemi economici che le misure rappresentano per il paese».
IL BLOCCO VIOLA I DIRITTI UMANI DEL POPOLO CUBANO
Prima di questo incontro l’esperta, in una confenza stampa, aveva riconosciuto che l’applicazione di misure coercitivas unilaterali, «disegnate per impedire che Cuba riceva entrate economiche, specialmente in divise», ha esacerbato sostanzialmente la situazione economica, politica e sociale nell’Isola, «che è gia stata danneggiata dai disastri naturali, dalla Covid-19 e altre sfide a livello nazionale».
Durante il suo soggiorno, dal 11 al 21 novembre, ha verificato che le sanzioni imposte a qualsiasi transazione con Cuba e la condizione che le navi possono attraccare nei porti statunitensi solo 180 giorni dopo aver visitato i porti cubani, ha provocato un deficit critico nelle entrate dello Stato, una iper-inflazione, la povertà crescente, l’insufficienza di risorse per garantire le necessità di base della popolazione, con un impatto specialmente devastante nei gruppi vulnerabili.
«Hanno impedito che il paese conti con le risorse necessarie per sviluppare e mantenere l’infrastruttura essenziale, come ospedali, scuole, case, trasporti, fornitura d’elettricità e acqua, aviazione civile, e per mantenere il livello di preparazione necessario di risposta di fornte ai disastri naturali», ha ricalcato.
Ha segnalato che tali misure hanno provocato «la riduzione di programmi d’assistenza sociale e impedito l’implementazione di progetti accademici, culturali, sportivi e di sviluppo, danneggiando così il diritto a una vita degna e alla conquista degli obiettivi di sviluppo sostenibile pertinenti ».
In quanto alla Salute, ha spiegato che, anche se tecnicamente i medicinali ei dispositivi medici non sono soggetti a sanzioni, l’accesso a questi è gravemente colpito, per via della proibizione di qcsuiatre prodotti con più del 10% di componenti statunitensi, provocnadol’inccessibilità generalizzata del 69 % dei medicinali per i cubani.
Inoltre ha segnalato che per via dell’impossibilità d’ottenere reagenti, materie prime e strumenti che rispondano agli standard internazionali di controllo della qualità, è avvenuto un «debilitamento dello sviluppo dei medicinali e dei vaccini di produzione nazionale».
In risposta a Granma, rispetto all’impatto del blocco nel Sistema Elettrico Nazionale, ha detto che è evidente che i danni si devono all’insufficienza di combustibile e all’impedimento dell’acquisto di pezzi di ricambio o macchianri nuovi.
La Relatrice ha constatato che la sicurezza alimentare «si vede gravemente colpita per la mancanza di combustibili e la limitata possibilità d’avere elementi, sementi, fertilizzanti e vaccini per i bovini». Ha spiegato che la generazione elettrica «per la produzione e il raccolto d’alimenti è tanto necessaria come per la conservazione».




