OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
sforzo lo sosterremo se tutti lavoriamo così. Photo: Estudios Revolución

«Quello che è, è che dobbiamo combattere tutti i giorni e proporci cosa fare bene, per la città, per la comunità, per la propria famiglia e per tutti noi», ha affermato il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-CanelBermúdez.
Lo ha segnalato a metà mattina di domenica, al termine di un lavoro volontario che dall’alba ha coinvolto circa 400 lavoratori del Palazzo della Rivoluzione che hanno partecipato alla pulizia e raccolta dei rifiuti forestali e della spazzatura nelle aree verdi 
dell’istituzione.
Rispondendo alla convocazione che ha fatto il Presidente ai collettivi di lavoro e alle comunità della capitale, a pulire, ordinare e abbellire i loro centri di lavoro e del quartiere, nell’igienizzazione del Palazzo della Rivoluzione, hanno partecipato anche i membri  del Burò Politico, Manuel Marrero Cruz, primo ministro; Roberto Morales Ojeda, segretario dell’Organizzazione del Comitato Centrale, e il generale di Brigata José Amado Ricardo Guerra, segretario del Consiglio dei Ministri, tra gli altri dirigenti del Partito e del Governo.
Díaz-Canel ha segnalato che la popolazione si è sommata alla convocazione, parlando al gruppo della stampa della presidenza, dello sviluppo della giornata di lavoro volontario. 

Credo –ha considerato– che la gente abbia agito con senso della responsabilità, soprattutto per l’insoddisfazione che proviamo con quello che stiamo vivendo. 
Noi siamo abituati a vivere in un modo, a guardare le cose che la vita dimostra, che quando si fanno operazioni come queste, le risolviamo nel mezzo delle situazioni più complessa che abbiamo.
«La gente ha risposto bene, si è creato un ambiente e questo è qualcosa, ha sostenuto il Presidente– che unisce perché quando uno è motivato per affrontare una situazione, quando stiamo condividendo tra tutti, vediamo il risultato e anche il senso d’appartenza e il senso di superazione. 
«Certo non tutto è color di rosa, ha sostenuto il mandatario. Si è mobilitata gran parte della gente, ma ci sono altri che non sono venuti, che credono che siano gli altri che devono risolvere il problema, e in questo dobbiamo essere chiari, perchè non ha senso riconoscere quello che si fa bene senza criticare quello che non si ottiene. 
«E questo che stiamo facendo dimostra, a noi stessi, le nostre insufficienze», ha riconosciuto. Allora uno si rende conto che ci sono cose che hanno a che vedere con la quotidianità, ci sono cose che se le puliamo ogni giorno, con meno sforzo, non si accumulano. 
«Ed è con questa sistematicità –ha detto– che si risolvono i problemi, e tutto questo dà motivazioni. Ora tutti qui sono molto contenti, perchè stiamo vedendo cose pulite che non vedevamo da tempo. 
«Questo dà un senso di soddisfazione  e di ordine, e aiuta a migliorare l’ambiente. 
E così si migliora l’ambiente della città, così si migliora l’ambiente della comunità, così si migliora l’ambiente di lavoro in ogni luogo».
Ma resta molto da fare. L’igienizzazione della città–ha reiterato Díaz-Canel– non si risolve con lo sforzo fatto in questo fine settimana e che si dovrà ripetere.
La popolazione ha visto una reazione, ma senza dubbio quello che preoccupa di più alla gente è come sostenere questo sforzo.  Bene, lo sosterremo, se tutti lavoriamo così».
Dobbiamo dare un sistema a quello si piò fare tutti i giorni e poi, dopo un certo tempo, fare come dicono alcuni, una maratona, un’operazione, un esercizio come questo. E cosi staremo meglio di come stavamo una settimana fa. 
Oltre alla igienizzazione, ha aggiunto, nella capitale si lavora al tema elettrico; si sta lavorando con forza per migliorare il rifornimento dell’acqua alla popolazione. 
Questo forma parte di tutto un gruppo di azioni che stiamo facendo  e che si ripercuteranno nel resto dei territori dove la gente, mossa da quello che avvenendo a
L’Avana, stanno facendo proprio. E con tutto questo, ha commentato «alla fine si moltiplicherà lo sforzo delle cubane e dei cubani per il benessere di tutti». 

UN COLLETIVO IN RIVOLUZIONE
Mercedes Linda Puentes Trillo, segretaria generale del Burò Sindacale del Palazzo
della Rivoluzione, ha detto alla stampa che: «Oggi stiamo qui più di 400 compagne e compagni nel lavoro volontario, rispondendo alla convocazione fatta dal nostro Presidente, e lo facciamo con entusiasmo e con impegno. 
Questo lo facciamo sistematicamente, sia quando si pianifica un cambio di lavoro, e l enostre lavoratrici e i lavoratori dedicano parte della giornata a igienizzare le proprie aree, o quando andiamo alla fattoria agricola o quando ci convocano a lavori volontari, anche se questo, ha affermato, è stato eccezionale, di massa». 
Francisco Pérez Alfonso, un caro e allegro lavoratore del Palzzo della Rivoluzione da 50 anni, 14 diqustai come tecnico di cinema del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz e da anni membro della preziosa brigata di Mantenimento dell’istituzione, ha detto che   questo lavoro volontario gli ha ricordato molte cose.
«Questo lo abbiamo sempre fatto qui… io ho partecipato a un’infinità di lavori volontari, ma questo mi ha ricordato i giorni del Comandante, perché anche se se ne parla poco, quando nel Palazzo si faceva qualcosa , lui scendeva dal suo ufficio e si univa ai lavoratori. Lui è stato sempre al nostro fianco e questi ricordi li conservo profondamente nel cuore. Questa e altre cose grandi che ha fatto lui e alle quali ho partecipato o che ho visto».

 INDICAZIONI DEL PRESIDENTE

 • «Dobbiamo ordinare le cose a L’Avana. È mancata la cooperazione. Sono convocate tutte le forze che hanno l’impegno d’aiutare a salvare la capitale dagli acuti problemi generati dal blocco ma anche dalla trascuratezza».

 • «Non abbiamo combustibile sufficiente per la generazion elettrica, per la distribuzione dell’acqua e per il controllo dell’igiene, oltre alla distribuzione opportuna di alimenti. Sono le conseguenze della guerra senza bombe che affrontiamo».

 • «I problemi sono di grande portata. Non si risolvono in un fine settimana, si deve mantenere sistematicità nel lavoro. Questa operazione d’appoggio alla capitale ha dimostrato problemi accumulato di organizzazione».

 • Sul tema dell’energia elettrica e la sua distribuzione, ha fatto enfasi sull’importanza di rispettare ogni programmazione disegnata. 

• Poi ha parlato del valore del risparmio e che tutti gli attori economici consumano qiuanto stabilito. Chi eccede, anche se può pagare la spesa, dovrà smettere.

• In quanto al servizio dell’acqua, la priorità del vitale servizio va data in questo momento e, nella misura in cui si avverte un recupero, a coloro che soffrono maggiori ritardi per il consumo. Si devono montare sistemi di controllo elettrico molto stretti nei punti di carico dell’acqua. 

• Riferendosi ai reclami ai quali la popolazione ha diritto e che molte volte dipendono dal malcontento di fronte all’assenza prolungata di alcuni servizi, il mandatario ha detto che questi si devono fare negli spazi pertinenti: del Partito, del Governo, delle  istituzioni responsabili, ma non chiudendo strade o altri spazi che sono di tutti: «Va fatto in maniera decente, civile, senza importunare». (GM/Granma Int.)

Photo: Estudios Revolución
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