OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

Quella che per alcuni era una pazzia, ma che poi si è rivelata una strategia positiva, poteva essere frutto solo dell’audace visione del leader storico della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz, che seppe prevedere che lì nei Cayos a nord di Villa Clara, c’era una delle fonti principali d’ingresso per la nostra economia. 
Grazie alla genialità del Comandante in capo, quella regione dimenticata, inospitale e quasi vergine alla quale si poteva accedere solo via mare, è stata trasformata in quella che è oggi una delle principali destinazioni di sole e spiaggia del paese, oltre a costituire un riferimento mondiale per la sua bellezza e la cura della natura. 
Le sue spiagge di sabbia bianca, l’acqua con tonalità azzurro - turchese e 
un’eccezionale biodiversità marina, unite alle infrastrutture alberghiere create, oggi sono al servizio dell’industria dell’ozio e di tutti quelli che si avventurano ad apprezzare un luogo paradisiaco come pochi nel mondo.  
Per ottenerlo, Fidel, per il quale non esisteva l’impossibile, dovette superare enormi difficoltà.  Anche se il paese s’incontrava nel mezzo di uno dei suoi periodi più critici, motivato dal crollo del campo socialista, lui andò avanti con i suoi sogni di sviluppare il turismo in quella zona per la quale creò il Contingente Campagna di Las Villas, che costruì il terrapieno Caibarién-Cayo Santa María, senza il quale non si poteva realizzare l’edificazione di hotels e del resto delle infrastrutture necessarie. 
Così, il 12 settembre del 1989, in una visita effettuata alla Cayeria nordest del territorio, Fidel ordinò la creazione della prima brigata equipaggiata che cominciò a lavorare a quel progetto  e che il 15 dicembre dello stesso anno tirò la prima pietra in mare, dando inizio a quello che molti definiscono una prodezza e che costò al paese 85 milioni di pesos. 
La via, che comunica ai cayos Las Brujas, Ensenachos e Santa María, oltre che ai piccoli isolotti di Cobos, Fragoso, Majá, Francés, Las Picúas e Español de Adentro, fu terminata dieci anni dopo l’inizio, e si è detto che con la quantità di viaggi necessari per trasferire le pietre per i 48 chilometri di mare, si poteva fare il giro del mondo nell’Equatore più di 650 volte. 
Per non danneggiare la flora e la fauna della zona, si costruirono 40 ponti in cemento armato in situ, combinando con i prefabbricati, tra i quali si distingue quello ubicato sul Canale de los Barcos, il maggiore del paese costruito in mzzo al mare, con 350 metri di lunghezza.
Quest’opera viene considerata il più grande viadotto di pietre sul mare del pianeta, che ha meritato, per la sua preservazione dell’ambiente in un’area specialmente sensibile, il premio internazionale Puente de Alcántara.

UN PROGETTO AMICHEVOLE CON LA NATURA

Terminato il terrapieno iniziò un forte processo d’investimenti in quella zona vergine sino a quel momento, al quale parteciparono specialisti dei più diverso settori, con il proposito d’avanzare con la maggior velocità, facendo sempre  attenzione a non danneggiare l’ambiente. 
Fu così che il 16 dicembre del 1999 terminò la costruzione delle prime opere, l’aeroporto e il terminal aereo di cayo Las Brujas,  e cominciò a prestare servizio al turismo además de comenzar a prestar servizio al turismo internazionale il primo hotel, costruito a Punta Periquillo, con 24 capanne e un ristorante, fatto che marcò l’inizio dell’impetuoso sviluppo del gruppo dei Cayos Norte di Villa Clara, come ha spiegato Regla DayamiArmenteros, delegata del Turismo nel territorio.
«A questa installazione ne seguirono altre e Cayo Santa María, il luogo che ha visto nascere, nel 2001, l’hotel Sol Cayo Santa María, con 300 abitazioni, al quale si son sommati altri famosi come il Starfish Cayo Santa María, il Royalton Cayo Santa María e il Memories Paraíso, tra gli altri», assicura la dirigente.
Ugualmente, a Cayo Ensenachos, una delle più belle spiagge del mondo, fu costruito l’hotel IberostarEnsenachos, con 506 abitazioni e un confort invidiabile, l’installazione che è servita come sede d’importanti eventi nazionali e internazionali. 
Il proceso degli investimenti è giunto a Cayo Las Brujas , dove sono stati già costruiti sette hotels con quasi 3 000 abitazioni di cui dispone il gruppo dei Cayos Norte di Villa Clara e poco più di 13 000 abitazioni in utilizzo per il  turismo nazionale e internazionale, ha detto Regla Dayami.
Con il proposito di soddisfare le necessità di coloro che visitano la zona, è stata creata una vasta struttura extra alberghiera che comprende tra le varie opzioni un delfinario, dove si ammirano shows con  animali marini, oltre al bagno con i delfini. 
«Un’altra offerta di questo polo turistico è la marina che offre passeggiate in  motoscafi e catamarani, oltre alle visite di aree per subacquei e per la pesca, 
tra le offerte più significative», ha segnalato la Delegata, che ha parlato anche della possibilità che hanno i turisti di godere delle sue tre piazze: Las terrazas, ubicata tra gli hotels Ocean Casa del Mar e Valentín Perla Blanca; La Estrella e Las Dunas.

UN PROGETTO AMICHEVOLE CON L’AMBIENTE

Se qualcosa ha distinto l’impetuoso sviluppo turistico nella zona nord di Villa Clara, è il rispetto della biodiversità e della natura. Questi luoghi sono rifugio della flora e la fauna e costituiscono un habitat esclusivo della detta “jutía rata”, oltre che del carey (tartaruga in pericolo d’estinzione), varie colonie di fenicotteri e altre varietà endemiche come lucertole, molluschi e l’uccello arriero.
Si sa che la diversità della flora del luogo include 248 specie, delle quali 91 sono medicinali, 72 con legno, 41 melifere e 40 ornamentali. Inoltre ci sono circa 30 chilometri di spiagge vergini e sabbia bianca, che offrono file di palme, uva caleta e ibiscus attorno alla sabbia. Inoltre ci sono eccellenti punti per praticare le immersioni. (GM/ Granma int.)